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Sparatoria Seattle, morta la ragazza colpita alla testa dall’attentatore

Gia Soriano, 14 anni, è la terza vittima dell'attentato alla Pilchuck High School di Marysville, dove hanno perso la vita un altro studente e il giovane che ha sparato, Jaylen Fryberg, studente del primo anno

Salgono a tre le vittime della sparatoria all’interno della Pilchuck High School di Marysville, il 25 ottobre, vicino a Seattle. La 14enne Gia Soriano, una dei quattro ragazzi trasportati in ospedale in condizioni gravi, dopo che il 17enne Jaylen Fryberg ha estratto una pistola e si è messo a sparare all’interno della caffetteria dell’istituto, è morta nella notte tra domenica e lunedì. A comunicarlo è il Providence Regional Medical Center Everett, l’ospedale dove la ragazza era ricoverata in fin di vita.

Fryberg, che frequentava il primo anno del liceo, era seduto tranquillamente al tavolo del bar, quando a un certo punto si è alzato e ha svuotato il caricatore contro i compagni, prima di puntare la pistola contro se stesso e suicidarsi. “Dopo – raccontano alcuni ragazzi testimoni – ha cercato di ricaricare la pistola che, per fortuna, si è inceppata”. Accorsa sul posto insieme alle ambulanze, la polizia si è trovata di fronte decine di studenti che correvano fuori dall’istituto con le amni alzate e 7 feriti di cui 4 gravi. Trasportati all’ospedale, i ragazzi sono stati sottoposti a interventi chirurgici per cercare di salvarli dalle ferite alla testa. Uno di loro è morto poche ore dopo la sparatoria, avvenuta intorno alle 10.45 del mattino, mentre gli altri sono rimasti sotto osservazione in ospedale. L’attentatore, un nativo americano della tribù Tulalip, non era un emarginato: “Nonostante fosse uno del primo anno – raccontano i compagni di scuola – era piuttosto popolare. Era nella squadra di calcio ed era conosciuto”. Il motivo del gesto può essere cercato in una recente delusione d’amore, come raccontano alcuni giovani che lo conoscevano e come si può leggere in un tweet del 23 ottobre in cui il ragazzo scrisse: “Non durerà, non potrà mai durare”.