L'ex premier e presidente della Commissione europea sposa la linea della Banca d'Italia: lo scenario ipotizzato per gli istituti del nostro Paese è stato "disastroso". Il professore ha anche detto che sarebbe stato curioso di sapere come se la sarebbero cavata le Landesbank tedesche, che non sono state però incluse nei test
“Non credo che l’Italia dia stata trattata molto bene”. Così l’ex premier e presidente della Commissione europea Romano Prodi ha commentato, a margine di un convegno a Milano, i risultati degli “esami” della Bce sulle banche italiane. “L’analisi globale” che emerge dagli stress test, ha detto il professore che guidava l’organo esecutivo dell’Unione quando è nato l’euro, “è che l’arbitro ha fischiato in modo strano”. “Il sistema non ne esce male”, ma “si è ipotizzato uno scenario italiano disastroso, con una valutazione in termini negativi dei prestiti alla clientela e della massa creditizia di fronte al possesso di titoli”, ha detto, in linea con i rilievi espressi domenica dalla Banca d’Italia sui parametri e le assunzioni alla base degli stress test. “Del resto l’Italia sconta la scomoda posizione di essere tra gli ultimi della classe, e se sei l’ultimo della classe ti mettono all’ultimo banco, senti meno le lezioni, impari poco. A parte gli scherzi, non credo che l’Italia sia stata trattata bene”.
Il professore ha concluso dicendo che sarebbe stato curioso di sapere “come sarebbero state giudicate le Landesbank tedesche”. Che però non sono state incluse negli stress test ma solo nell’analisi sulla qualità degli attivi.