Venti votazioni e una settimana di pausa, ma ancora non basta. Il Parlamento ancora non trova i due candidati per la Corte costituzionale e adesso il voto slitta “a data da destinarsi”. A confermarlo sono fonti di maggioranza sentite dall’agenzia Ansa. Intanto la trattativa tra i partiti continua, nella speranza di uscire dallo stallo di quasi due mesi dei lavori parlamentari. Matteo Renzi nei giorni scorsi ha aperto ai 5 Stelle, seguendo la strategia già anticipata dal deputato Roberto Giachetti a ilfattoquotidiano.it. Ma l’accordo tra le parti resta complicato. “Siamo stati contattati dal Partito democratico“, ha detto a ilfatto.it il capogruppo M5s alla Camera Andrea Cecconi, “e abbiamo messo le cose in chiaro: basta fare il totonomi sui giornali: vogliamo che le candidature siano presentate in pubblico. Se saranno pulite e presentabili, noi rifletteremo in assemblea e probabilmente anche in rete per decidere se sostenerle”. I 5 stelle non vogliono fare nomi nuovi e aspettano le proposte dei democratici: “Non abbiamo la pretesa”, continua Cecconi, “che siano eletti i nostri candidati. Ma siamo soddisfatti di aver fatto fallire le candidature impresentabili di Violante e Bruno. Ora aspettiamo la loro proposta”. Beppe Grillo sul blog scrive: “Un nostro parlamentare ha ricevuto una chiamata di Renzi per individuare i nomi in segreto e scambiarsi le poltrone. Ancora non hanno capito con chi hanno a che fare”.
Le due camere in seduta comune avrebbero dovuto riunirsi giovedì 30 ottobre alle 13 a Montecitorio e avrebbero dovuto eleggere non solo le due pedine mancanti alla Consulta, ma anche il nome per il Consiglio superiore della magistratura (che deve sostituire Teresa Bene di fatto senza i requisiti necessari alla carica). Tra i motivi pratici dello slittamento anche la nota di aggiornamento al Def che dovrà tornare giovedì al Senato per essere approvata (alla Camera ancora non si è fissato il giorno).
Il nodo della trattativa resta politico. Solo una settimana fa Matteo Renzi a Repubblica ha fatto sapere di voler cambiare strategia. Basta sostenere il candidato democratico Luciano Violante e apertura ai 5 stelle per sbloccare la situazione. L’accordo suggerito da Renzi è quello di offrire ai grillini il proprio sostegno per l’elezione del loro candidato Alessio Zaccaria al Csm, in cambio di un patto sui due nomi per la Consulta. All’appello aveva risposto il Movimento 5 stelle con una nota: “Se ci sono nomi degni, come abbiamo già detto, noi li votiamo”. Ma i rapporti sono ancora una volta complicati. “Mi appello alla parte serie di Grillo”, ha detto il leader Pd intervistato su La 7 lunedì 27 ottobre. Frase che però non ha facilitato i rapporti tra le due parti: “Renzi”, ha scritto su Twitter la deputata Laura Castelli, “vuole parlare con ‘la parte seria di Grillo’, il M5S con un Presidente del Consiglio intelligente e non condannato”.
Politica
Consulta e Csm, slitta voto in Parlamento. M5s: “Pd faccia i nomi in pubblico”
Ancora stallo sull'elezione dei nomi per la Corte costituzionale. Renzi ha aperto ai 5 stelle, loro: "Basta fare totonomi sui giornali. Ci propongano candidati degni e valuteremo"
Venti votazioni e una settimana di pausa, ma ancora non basta. Il Parlamento ancora non trova i due candidati per la Corte costituzionale e adesso il voto slitta “a data da destinarsi”. A confermarlo sono fonti di maggioranza sentite dall’agenzia Ansa. Intanto la trattativa tra i partiti continua, nella speranza di uscire dallo stallo di quasi due mesi dei lavori parlamentari. Matteo Renzi nei giorni scorsi ha aperto ai 5 Stelle, seguendo la strategia già anticipata dal deputato Roberto Giachetti a ilfattoquotidiano.it. Ma l’accordo tra le parti resta complicato. “Siamo stati contattati dal Partito democratico“, ha detto a ilfatto.it il capogruppo M5s alla Camera Andrea Cecconi, “e abbiamo messo le cose in chiaro: basta fare il totonomi sui giornali: vogliamo che le candidature siano presentate in pubblico. Se saranno pulite e presentabili, noi rifletteremo in assemblea e probabilmente anche in rete per decidere se sostenerle”. I 5 stelle non vogliono fare nomi nuovi e aspettano le proposte dei democratici: “Non abbiamo la pretesa”, continua Cecconi, “che siano eletti i nostri candidati. Ma siamo soddisfatti di aver fatto fallire le candidature impresentabili di Violante e Bruno. Ora aspettiamo la loro proposta”. Beppe Grillo sul blog scrive: “Un nostro parlamentare ha ricevuto una chiamata di Renzi per individuare i nomi in segreto e scambiarsi le poltrone. Ancora non hanno capito con chi hanno a che fare”.
Le due camere in seduta comune avrebbero dovuto riunirsi giovedì 30 ottobre alle 13 a Montecitorio e avrebbero dovuto eleggere non solo le due pedine mancanti alla Consulta, ma anche il nome per il Consiglio superiore della magistratura (che deve sostituire Teresa Bene di fatto senza i requisiti necessari alla carica). Tra i motivi pratici dello slittamento anche la nota di aggiornamento al Def che dovrà tornare giovedì al Senato per essere approvata (alla Camera ancora non si è fissato il giorno).
Il nodo della trattativa resta politico. Solo una settimana fa Matteo Renzi a Repubblica ha fatto sapere di voler cambiare strategia. Basta sostenere il candidato democratico Luciano Violante e apertura ai 5 stelle per sbloccare la situazione. L’accordo suggerito da Renzi è quello di offrire ai grillini il proprio sostegno per l’elezione del loro candidato Alessio Zaccaria al Csm, in cambio di un patto sui due nomi per la Consulta. All’appello aveva risposto il Movimento 5 stelle con una nota: “Se ci sono nomi degni, come abbiamo già detto, noi li votiamo”. Ma i rapporti sono ancora una volta complicati. “Mi appello alla parte serie di Grillo”, ha detto il leader Pd intervistato su La 7 lunedì 27 ottobre. Frase che però non ha facilitato i rapporti tra le due parti: “Renzi”, ha scritto su Twitter la deputata Laura Castelli, “vuole parlare con ‘la parte seria di Grillo’, il M5S con un Presidente del Consiglio intelligente e non condannato”.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.