Leopolda 2014: sono tutti renziani (anche chi non lo sa)
Sono tutti renziani. Anche chi non lo sa.
Sono renziani i renziani, che concepiscono la politica come fosse calcio, cioè tifo, e dunque non hanno dubbi e difendono il loro Ducetto a prescindere, plaudendolo (col capo-plaque in sala, anzi stazione) in ritrovi pieni di yuppie speculatori, bimbiminkia che giocano coi trenini e imprenditori folgorati sulla via ottimistica di Tonino Guerra.
E’ renziana la sorridente Moretti, anche se prima non lo era, ed è renziano il crisantemico Orfini, anche se prima non lo era. E’ renziana la Boschi, che tra Berlinguer e Fanfani sceglie senza dubbio il secondo perché “io sono di Arezzo come lui, eh eh”: chissà se fosse nata a Vicchio nel Mugello, magari a quest’ora avrebbe in camera il poster di Pacciani.
Sono renziani i berlusconiani, e c’è da capirli, in fondo sono solo passati dal padre scaltro al figlioccio un po’ bischero ma tutto sommato più spendibile.
Sono renziani gli ingoianti, quelli che si fanno piacere tutto; quelli che, se domani leggessero che il governo vuole reintrodurre la schiavitù, direbbero che è “una scelta positiva per il rilancio dell’economia, anche se forse un po’ troppo di sinistra”.
Sono renziani quelli che si dicevano “antiberlusconiani” e sognavano un paese migliore; ma lo sognavano male, perché poi votavano Violante e quella strofa de I treni a vapore (“Io la sera mi addormento e qualche volta sogno, perché so sognare”) non l’hanno mica mai capita.
E’ renziana la sinistra per nulla migliore di Migliore, Genny ‘a Poltrona, che ieri definiva Renzi “liberista fuori tempo” e oggi cerca un altro strapuntino di potere giocando al quasi-proletario per nulla di lotta e magari di governo: qualsiasi governo.
E’ renziano Andrea Romano, uno che ha sbagliato tutto quel che c’era da sbagliare e per questo sta ancora in Parlamento; ieri montiano, l’altri ieri dalemiano e oggi jovanottiano, col renzismo prova provata di quella grande Chiesa che parte da Che Guevara e arriva a Madre Teresa, passando per Malcom X e Marco Carrai, ora pro nobis e così sia.
E’ renziano Alfano, che pur di non restare da solo voterebbe chiunque. Persino se stesso. E’ renziano Ferrara, e fa bene a esserlo perché non potrebbe chiedere di meglio. E’ renziano Sallusti, però lo vedo triste: non esistono più i Berlusconi di una volta, si nasce Caimani e si muore Paciocconi Mannari.
E’ renziano il mio vicino di casa, perché “non c’è alternativa a Renzi e bisogna sperare, non si può mica solo criticare come fate voi del Fatto”. Sono renziani i gufi e gli sciacalli, che a stare all’opposizione si son già rotti le palle. E’ renziana quasi tutta l’informazione, perché il coraggio non paga e l’onestà intellettuale era senza wifi.
E’ renziana la gremita piazza San Giovanni, litigiosa e frammentata, troppo presa a chiedersi chi sia il più bello del reame – meglio gli tsiprasiani, no i bersaniani, no i civatiani – mentre i gattopardi 2.0 stravincono per mancanza di avversari.
E’ renziano il Pd, anche quello che dice di non esserlo, perché se l’opposizione interna è Fassina viene quasi voglia di rivalutare Nardella. E’ renziana Sel, anche quella che dice di non esserlo, perché ogni volta che parla Vendola un elettore di sinistra muore.
E’ renziano Grillo, perché per ogni battaglia giusta sbaglia tre post e dieci frasi, sabotandosi da solo con masochismo encomiabile, e nel frattempo il Partito Unico ringrazia.
E’ renziano il 40 percento, sono renziane le 80 euro. Sono renziani Pif, le slide e i gelati Grom. E’ renziana la Dc, che non è mai sembrata così giovane. E’ renziana la sinistra, è renziano il centro, è renziana la destra. Soprattutto la destra.
Sono renziani tutti, ma proprio tutti. Tranne quei milioni di italiani che, dopo vent’anni di berlusconismo, tutto speravano tranne questa sbornia tragicomica per un Panariello minore: che l’Italia fosse un paese figlio di ducetti minori caricaturali era noto, ma forse adesso si esagera. Sì, sono renziani tutti. Proprio tutti. Tranne quei milioni di italiani che domani si asterrebbero, o forse voterebbero chi tutto sommato prova a opporsi, sperando però – se è lecito sperare – che la talora vera e spesso presunta opposizione la smetta di farsi dettare la campagna elettorale da Tafazzi. Il quale, ovviamente, è diventato renziano pure lui.
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La Redazione
(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Meloni viene da una storia politica, a differenza di quella liberale e radicale, che non ha considerato nei decenni gli Usa e l’atlantismo come imprescindibili per l’Italia e l’Europa". Lo scrive Benedetto Della Vedova sui social.
"Oggi la troviamo nel suo intervento alla Cpac, come zelante difensore dell’indifendibile, cioè di Trump. Trump ha sempre sostenuto anche nel suo primo mandato, falsando la realtà, che l’Unione europea fosse stata creata per approfittare degli Usa. Con lui bisognerà fare i conti, naturalmente, ma Trump non è stato e non sarà amico della Ue e men che meno dell’Ucraina che è pronto a sacrificare per l’amicizia con Putin: Meloni se ne faccia una ragione, non può essere contemporaneamente amica di Trump e della Ue, deve scegliere".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Un trionfo di vittimismo su scala planetaria. A servizio dei potenti, altro che popolo! Meloni con il suo intervento alla Cpac in corso a Washington ha fatto una scelta di campo, contro l’Europa. Forse persegue il suo interesse politico, ma non è l’interesse nazionale". Lo scrive sui social Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sorprende che nessuno di La 7 prenda le distanze dall’orribile auspicio che Salvini venga colpito da un ictus. L’alibi della trasmissione satirica non assolve autori, ospiti, dirigenti ed editori. Purtroppo, troppe trasmissioni di La 7 e di Rai 3 istigano all’odio e avvelenano il clima del Paese. Editori, dirigenti, odiatori chiederanno scusa pubblicamente?”. Lo dichiarano i Capigruppo di Forza Italia alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Neanche un accenno al saluto nazista di Bannon. Nessuna presa di distanze. Evidentemente non può farlo. Meglio la retorica melensa e consueta dell’approccio Maga. Sposa su tutta la linea ideologica la retorica di JD Vance a Monaco, e chiude la porta ad una reale soggettività europea. Un discorso furbesco e ambiguo, di chi ha scelto di galleggiare e che posiziona il governo italiano sulla linea Orban con buona pace di tutte le chiacchiere a vuoto sull’ambasciatrice dei due mondi". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, a proposito dell'intervento di Giorgia Meloni alla Cpac di Washington.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - “Tante bugie, in linea con la propaganda di Meloni. Il suo è il governo delle insicurezze. Sicurezza energetica? Falso. Ha fatto aumentare le bollette, rendendo le famiglie italiane meno sicure e più povere. Sicurezza alimentare? Falso". Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.
"Con il suo negazionismo climatico favorisce la crisi dell’agricoltura e il dominio delle grandi multinazionali. Libertà di parola? Falso. Difende il vice di Trump, Vance, che vuole la libertà di diffondere bugie attraverso i social, strumenti nelle mani dei potenti miliardari americani. Difende la democrazia? Falso. È lei che vuole demolire gli organi costituzionali per diventare una e trina: Dio, Patria e Legge. I conservatori del mondo vogliono costruire il nuovo totalitarismo mondiale grazie al potere economico, tecnologico e militare di cui dispongono per trasformare la democrazia in un sottoprodotto commerciale della loro attività”.
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Andrea Scanzi
Giornalista e scrittore
Politica - 28 Ottobre 2014
Leopolda 2014: sono tutti renziani (anche chi non lo sa)
Sono tutti renziani. Anche chi non lo sa.
Sono renziani i renziani, che concepiscono la politica come fosse calcio, cioè tifo, e dunque non hanno dubbi e difendono il loro Ducetto a prescindere, plaudendolo (col capo-plaque in sala, anzi stazione) in ritrovi pieni di yuppie speculatori, bimbiminkia che giocano coi trenini e imprenditori folgorati sulla via ottimistica di Tonino Guerra.
E’ renziana la sorridente Moretti, anche se prima non lo era, ed è renziano il crisantemico Orfini, anche se prima non lo era. E’ renziana la Boschi, che tra Berlinguer e Fanfani sceglie senza dubbio il secondo perché “io sono di Arezzo come lui, eh eh”: chissà se fosse nata a Vicchio nel Mugello, magari a quest’ora avrebbe in camera il poster di Pacciani.
Sono renziani i berlusconiani, e c’è da capirli, in fondo sono solo passati dal padre scaltro al figlioccio un po’ bischero ma tutto sommato più spendibile.
Sono renziani gli ingoianti, quelli che si fanno piacere tutto; quelli che, se domani leggessero che il governo vuole reintrodurre la schiavitù, direbbero che è “una scelta positiva per il rilancio dell’economia, anche se forse un po’ troppo di sinistra”.
Sono renziani quelli che si dicevano “antiberlusconiani” e sognavano un paese migliore; ma lo sognavano male, perché poi votavano Violante e quella strofa de I treni a vapore (“Io la sera mi addormento e qualche volta sogno, perché so sognare”) non l’hanno mica mai capita.
E’ renziana la sinistra per nulla migliore di Migliore, Genny ‘a Poltrona, che ieri definiva Renzi “liberista fuori tempo” e oggi cerca un altro strapuntino di potere giocando al quasi-proletario per nulla di lotta e magari di governo: qualsiasi governo.
E’ renziano Andrea Romano, uno che ha sbagliato tutto quel che c’era da sbagliare e per questo sta ancora in Parlamento; ieri montiano, l’altri ieri dalemiano e oggi jovanottiano, col renzismo prova provata di quella grande Chiesa che parte da Che Guevara e arriva a Madre Teresa, passando per Malcom X e Marco Carrai, ora pro nobis e così sia.
E’ renziano Alfano, che pur di non restare da solo voterebbe chiunque. Persino se stesso. E’ renziano Ferrara, e fa bene a esserlo perché non potrebbe chiedere di meglio. E’ renziano Sallusti, però lo vedo triste: non esistono più i Berlusconi di una volta, si nasce Caimani e si muore Paciocconi Mannari.
E’ renziano il mio vicino di casa, perché “non c’è alternativa a Renzi e bisogna sperare, non si può mica solo criticare come fate voi del Fatto”. Sono renziani i gufi e gli sciacalli, che a stare all’opposizione si son già rotti le palle. E’ renziana quasi tutta l’informazione, perché il coraggio non paga e l’onestà intellettuale era senza wifi.
E’ renziana la gremita piazza San Giovanni, litigiosa e frammentata, troppo presa a chiedersi chi sia il più bello del reame – meglio gli tsiprasiani, no i bersaniani, no i civatiani – mentre i gattopardi 2.0 stravincono per mancanza di avversari.
E’ renziano il Pd, anche quello che dice di non esserlo, perché se l’opposizione interna è Fassina viene quasi voglia di rivalutare Nardella. E’ renziana Sel, anche quella che dice di non esserlo, perché ogni volta che parla Vendola un elettore di sinistra muore.
E’ renziano Grillo, perché per ogni battaglia giusta sbaglia tre post e dieci frasi, sabotandosi da solo con masochismo encomiabile, e nel frattempo il Partito Unico ringrazia.
E’ renziano il 40 percento, sono renziane le 80 euro. Sono renziani Pif, le slide e i gelati Grom. E’ renziana la Dc, che non è mai sembrata così giovane. E’ renziana la sinistra, è renziano il centro, è renziana la destra. Soprattutto la destra.
Sono renziani tutti, ma proprio tutti. Tranne quei milioni di italiani che, dopo vent’anni di berlusconismo, tutto speravano tranne questa sbornia tragicomica per un Panariello minore: che l’Italia fosse un paese figlio di ducetti minori caricaturali era noto, ma forse adesso si esagera. Sì, sono renziani tutti. Proprio tutti. Tranne quei milioni di italiani che domani si asterrebbero, o forse voterebbero chi tutto sommato prova a opporsi, sperando però – se è lecito sperare – che la talora vera e spesso presunta opposizione la smetta di farsi dettare la campagna elettorale da Tafazzi. Il quale, ovviamente, è diventato renziano pure lui.
Twitter: @AndreaScanzi
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(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Meloni viene da una storia politica, a differenza di quella liberale e radicale, che non ha considerato nei decenni gli Usa e l’atlantismo come imprescindibili per l’Italia e l’Europa". Lo scrive Benedetto Della Vedova sui social.
"Oggi la troviamo nel suo intervento alla Cpac, come zelante difensore dell’indifendibile, cioè di Trump. Trump ha sempre sostenuto anche nel suo primo mandato, falsando la realtà, che l’Unione europea fosse stata creata per approfittare degli Usa. Con lui bisognerà fare i conti, naturalmente, ma Trump non è stato e non sarà amico della Ue e men che meno dell’Ucraina che è pronto a sacrificare per l’amicizia con Putin: Meloni se ne faccia una ragione, non può essere contemporaneamente amica di Trump e della Ue, deve scegliere".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Un trionfo di vittimismo su scala planetaria. A servizio dei potenti, altro che popolo! Meloni con il suo intervento alla Cpac in corso a Washington ha fatto una scelta di campo, contro l’Europa. Forse persegue il suo interesse politico, ma non è l’interesse nazionale". Lo scrive sui social Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sorprende che nessuno di La 7 prenda le distanze dall’orribile auspicio che Salvini venga colpito da un ictus. L’alibi della trasmissione satirica non assolve autori, ospiti, dirigenti ed editori. Purtroppo, troppe trasmissioni di La 7 e di Rai 3 istigano all’odio e avvelenano il clima del Paese. Editori, dirigenti, odiatori chiederanno scusa pubblicamente?”. Lo dichiarano i Capigruppo di Forza Italia alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Neanche un accenno al saluto nazista di Bannon. Nessuna presa di distanze. Evidentemente non può farlo. Meglio la retorica melensa e consueta dell’approccio Maga. Sposa su tutta la linea ideologica la retorica di JD Vance a Monaco, e chiude la porta ad una reale soggettività europea. Un discorso furbesco e ambiguo, di chi ha scelto di galleggiare e che posiziona il governo italiano sulla linea Orban con buona pace di tutte le chiacchiere a vuoto sull’ambasciatrice dei due mondi". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, a proposito dell'intervento di Giorgia Meloni alla Cpac di Washington.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - “Tante bugie, in linea con la propaganda di Meloni. Il suo è il governo delle insicurezze. Sicurezza energetica? Falso. Ha fatto aumentare le bollette, rendendo le famiglie italiane meno sicure e più povere. Sicurezza alimentare? Falso". Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.
"Con il suo negazionismo climatico favorisce la crisi dell’agricoltura e il dominio delle grandi multinazionali. Libertà di parola? Falso. Difende il vice di Trump, Vance, che vuole la libertà di diffondere bugie attraverso i social, strumenti nelle mani dei potenti miliardari americani. Difende la democrazia? Falso. È lei che vuole demolire gli organi costituzionali per diventare una e trina: Dio, Patria e Legge. I conservatori del mondo vogliono costruire il nuovo totalitarismo mondiale grazie al potere economico, tecnologico e militare di cui dispongono per trasformare la democrazia in un sottoprodotto commerciale della loro attività”.