"Ci si aspettava una riorganizzazione - spiega Alessandro Bianchi, funzionario Fiom - invece l'azienda licenzia. Servono il contratto di solidarietà o uscite volontarie incentivate". Il 3 novembre nuovo incontro tra le parti a Bologna
Teamsystem incrocia le braccia contro i tagli. I sindacati hanno organizzato per mercoledì 29 ottobre uno sciopero di 4 ore in tutte le sedi del gruppo interessate dalla nuova ondata di licenziamenti annunciata unilateralmente dall’azienda a fine settembre. Una decisione arrivata una manciata di mesi dopo, era fine maggio, l’acquisizione per 117,5 milioni di euro della società ex 24Ore Software da parte del gruppo. A fine settembre, neppure 4 mesi più tardi, l’annuncio da parte dell’azienda che in Tss, così è stata rinominata la società dopo l’acquisizione, sono necessari 51 esuberi. “Ci si aspettava una riorganizzazione – spiega Alessandro Bianchi, funzionario Fiom di Rimini – ma speravamo che, dopo l’acquisizione da parte del gruppo Teamsystem, ci fossero prospettive di sviluppo diverse. Invece ecco arrivare l’annuncio di 51 licenziamenti”.
Il ramo interessato si occupa della produzione di software e assistenza per professionisti, Caaf e edilizia conta su oltre 400 dipendenti in tutta Italia, distribuiti nelle sedi di Roma, Rimini, Bologna, Mantova, Padova, Pegognaga, Milano, Napoli e Torino. La direzione aziendale di Tss in un recente incontro tenutosi a Bologna, nella sede di Unindustria, con le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm nazionali e territoriali, le Rsu, ha manifestato la decisione di licenziare giustificandola con la riorganizzazione aziendale dettata dall’attuale situazione industriale e di mercato. Ma le organizzazioni sindacali e le Rsu si sono opposte alla decisione: “Ci troviamo in una situazione molto delicata della trattativa – prosegue Bianchi – ma riteniamo che la soluzione proposta dalla direzione non sia accettabile. Chiediamo che si arrivi a una mediazione, a una soluzione condivisa che sia il meno traumatica possibile. Nella fattispecie, riteniamo che questi mezzi possano identificarsi con il contratto di solidarietà o con uscite volontarie incentivate, escludendo con fermezza i licenziamenti unilaterali”.
Ma a fronte di queste proposte la direzione sembra fare orecchie da mercante. E la soluzione condivisa non sembrerebbe essere fondamentale per i vertici. “La Direzione – prosegue il funzionario sindacale di Rimini – ha confermato invece la scelta di dover ricorrere ai licenziamenti”. Per questo le organizzazioni sindacali e le Rsu stanno già mettendo in campo le loro armi di difesa. Non si sa ancora con precisione, ma ai vertici pare lo sappiano già, dove e quali figure saranno colpite dalla scure dei licenziamenti. Il quadro generale non è certo rassicurante e la situazione, per come la si conosce, è già stata comunicata, attraverso apposite assemblee sindacali, alle varie sedi del gruppo. Lo step successivo è in programma il 3 novembre nella sede di Unindustria a Bologna dove le parti si ritroveranno per trovare un accordo condiviso sulle procedure di mobilità.
di Pierfancesco Dinamica