E’ iniziata la testimonianza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (leggi), che si è presentato davanti alla Corte d’Assise di Palermo, per l’occasione in trasferta al Quirinale, per deporre nel processo sulla Trattativa Stato-mafia. Questa mattina il pool dei pm è salito al Colle con l’elenco delle domande da sottoporre al capo dello Stato. All’udienza, che si sta svolgendo nella sala del Bronzino, partecipano una quarantina di persone: i giudici (togati e popolari), la cancelliera, cinque pm e gli avvocati delle sette parti civili e dei 10 imputati, questi ultimi non ammessi dalla corte a partecipare direttamente o in videoconferenza alla testimonianza. Il Quirinale è off limits alla stampa che non può seguire l’udienza neppure a distanza. E le parti processuali non hanno cellulari, tablet, pc e strumenti di registrazione. Il verbale dell’udienza andrà poi alla corte e sarà disponibile nei prossimi giorni. La prima parte della deposizione ruota attorno ai dubbi e le preoccupazioni che l’ex consigliere giuridico di Napolitano, Loris D’Ambrosio, espresse al capo dello Stato in una lettera, nel giugno del 2012, un mese circa prima di morire. Dopo sarà il pm Nino Di Matteo a cercare di approfondire i fatti accaduti nel 1993 partendo dall’allarme attentati a Napolitano e a Giovanni Spadolini lanciato dal Sismi il 29 luglio di quell’anno. Tocca, poi, ai controesami dei legali. In particolare l’avvocato di Totò Riina – il boss ha fatto sapere di essere “dispiaciuto” di non potere assistere dal carcere in cui è detenuto all’udienza in videoconferenza – ha chiesto ed ottenuto di potere interrogare Napolitano su un tema più ampio e relativo “a quanto accadde nel 1993 e nel 1994”. Impossibile dire quanto durerà la deposizione che, però, non dovrebbe essere breve. Noi seguiremo tutto dagli studi del FattoTv in diretta dalle ore 14.30. In studio: Carlo Tecce (il Fatto Quotidiano), Fabrizio d’Esposito (il Fatto Quotidiano) e Gianni Barbacetto (il Fatto Quotidiano). Poi collegamenti telefonici dal Quirinale. Per intervenire via Twitter #FattoTv #StatoMafia #LaCortedalRe