I ricavi raddoppiano, ma la perdita si allarga. E soprattutto rallentano le iscrizioni di nuovi utenti. Questo ha cinguettato Twitter a Wall Street nella notte tra lunedì 27 e martedì 28 ottobre suscitando un’immediata reazione della Borsa Usa al bilancio trimestrale in chiaroscuro. In scia alla diffusione dei conti il titolo del sito di micro-blogging è crollato nella sessione after-hours di Wall Street, arrivando a cedere 10 punti percentuali. E la seduta di martedì non si prospetta molto serena. Il gruppo di San Francisco ha riportato nel terzo trimestre una perdita netta di 175 milioni di dollari, quasi triplicando il rosso dell’anno precedente (-65 milioni). Il risultato è in linea con le attese del mercato, tuttavia è emerso come Twitter non abbia mai riportato un dollaro di utile dalla sua nascita nel 2006. A preoccupare è anche la crescita degli utenti che rallenta: gli utenti attivi mensili sono stati 284 milioni, in linea con le attese ma solo il 4,8% in più rispetto al secondo trimestre.

Il sito dei cinguettii può però felicitarsi del balzo dei ricavi, che nel periodo luglio-settembre sono aumentati del 114% a 361 milioni di dollari, superando le attese del mercato ferme a 351 milioni. Alla luce di questa performance, Twitter ha alzato la sua previsione di ricavi sull’intero anno da 1,31-1,33 miliardi di dollari a 1,37-1,38 miliardi di dollari, contro il precedente range. Tuttavia, la stima dei ricavi per il quarto trimestre pari a 440-450 milioni non viene presa bene dal mercato, che pronosticava un fatturato nella parte alta della forchetta (448 milioni). Il gruppo si appresta a festeggiare non proprio nel migliore dei modi il suo primo compleanno in Borsa. Entrato a 26 dollari a inizio novembre dell’anno scorso, l’azione Twitter ora viaggia a quota 48 dollari, dopo essere balzata oltre i 73 dollari a dicembre scorso.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Istat: “Indice fiducia imprese sale a 89,3 punti a ottobre”

next
Articolo Successivo

Germania, un cittadino su sei a rischio povertà nel 2013

next