Pareggio di bilancio, costi quel che costi. Il governo tedesco vuole vedere uno “schwarze Null” (zero nero) in fondo ai conti dello Stato. E che importa se un quinto delle autostrade e il 40% dei ponti versano in condizioni critiche: l’importante è risparmiare, come se non ci fosse un domani. Non a caso comincia a farsi strada un certo pessimismo tra gli economisti sul futuro della Germania. “Un paese che vive di rendita”, sostiene il prof. Marcel Fratzscher, direttore dell’istituto Diw e autore del libro Die Deutschland-Illusion (L’illusione tedesca). E che ha un deficit di investimenti in infrastrutture e servizi pubblici di almeno 80 miliardi di euro. Nel 2013 tutti i paesi europei tranne Austria, Spagna e Portogallo hanno investito di più della Germania in proporzione al prodotto interno lordo. Per il giornalista Olaf Gersemann, che scrive sul quotidiano conservatore Die Welt, la Germania starebbe esultando con l’ultimo “urrà!” prima dello scoppio di una grande bolla.

Per il momento le voci delle poche cassandre dell’economia tedesca rimangono inascoltate. Ieri il segretario generale della Cdu (il partito di Merkel) Peter Tauber ha confermato che il pareggio di bilancio è una delle misure principali presentate in campagna elettorale e quindi dovrà essere rispettato. “Molti ci hanno votato per questo motivo”, sostiene Tauber. “L’ultimo bilancio statale in pareggio è stato nel 1969. Nessuna impresa, nessuna famiglia riuscirebbe ad andare avanti per così tanto tempo spendendo più soldi di quelli che ha. Non ci sono motivi per deviare dall’obiettivo del pareggio”.
I tedeschi, per ora, continuano ad essere d’accordo. Nonostante le prospettive di crescita dell’economia siano sensibilmente peggiorate, secondo l’ultimo sondaggio “Politbarometer” del canale pubblico Zdf solo il 34% dei cittadini vorrebbe che lo Stato si indebitasse per far fronte alle difficoltà economiche. Lo “schwarze Null” nel 2015 è appoggiato dal 62% della popolazione in modo trasversale: la maggioranza degli elettori di tutti i principali partiti è a favore.
Ma se le buche possono essere riempite e i ponti riparati, i mancati investimenti in educazione, ricerca, sanità, industria potrebbero presentare il conto quando è troppo tardi per intervenire. “La Germania investe solo il 5,3% della sua performance economica in educazione”, rileva il prof. Fratzscher. “Tra i paesi europei solo l’Italia spende di meno”. “Il pareggio di bilancio è un segnale fatale per la nostra economia e per quella dei vicini europei”.
Ai costi dell’ossessione di Angela Merkel e del ministro delle finanze Schäuble per lo “zero nero” si aggiunge questa settimana il rosso della sanità. Come rilevato dal quotidiano economico Handelsblatt, il fondo sanitario nazionale tedesco su cui poggia tutto il sistema delle casse malattia pubbliche chiuderà il 2014 con un deficit superiore al miliardo di euro (contro un avanzo di 510 milioni nel 2013). Nel 2015 – nelle previsioni più ottimistiche – il rosso potrebbe salire a 2,5 miliardi. Dal 2017 il bilancio della sanità dovrebbe ritornare in attivo, grazie a un contributo pubblico addirittura superiore ai 14 miliardi di euro che lo stato ha trasferito fino al 2013. Per il 2014 il contributo è stato infatti tagliato a 10,5 miliardi di euro, mentre nel 2015 sarà di 11,5 miliardi. Il tutto per adempiere alla promessa elettorale dello “schwarze Null”.
Non tutti, però, sono convinti che il governo tornerà al livello di trasferimenti pubblici precedenti e le casse malattia temono di dover aumentare i contributi a carico dei cittadini.
L’importante, per ora, è il pareggio nel 2015. Quello zero nero in fondo al bilancio statale che è diventato come il sacro Graal della Grande Coalizione. Nel 2016, dopo l’esultanza per lo storico risultato raggiunto, si potrà (e molto probabilmente si dovrà) tornare a spendere.
Mauro Meggiolaro
Giornalista
Zonaeuro - 29 Ottobre 2014
Germania, miracolo economico in pericolo? Colpa dell’ossessione per l’austerity
Pareggio di bilancio, costi quel che costi. Il governo tedesco vuole vedere uno “schwarze Null” (zero nero) in fondo ai conti dello Stato. E che importa se un quinto delle autostrade e il 40% dei ponti versano in condizioni critiche: l’importante è risparmiare, come se non ci fosse un domani. Non a caso comincia a farsi strada un certo pessimismo tra gli economisti sul futuro della Germania. “Un paese che vive di rendita”, sostiene il prof. Marcel Fratzscher, direttore dell’istituto Diw e autore del libro Die Deutschland-Illusion (L’illusione tedesca). E che ha un deficit di investimenti in infrastrutture e servizi pubblici di almeno 80 miliardi di euro. Nel 2013 tutti i paesi europei tranne Austria, Spagna e Portogallo hanno investito di più della Germania in proporzione al prodotto interno lordo. Per il giornalista Olaf Gersemann, che scrive sul quotidiano conservatore Die Welt, la Germania starebbe esultando con l’ultimo “urrà!” prima dello scoppio di una grande bolla.
Per il momento le voci delle poche cassandre dell’economia tedesca rimangono inascoltate. Ieri il segretario generale della Cdu (il partito di Merkel) Peter Tauber ha confermato che il pareggio di bilancio è una delle misure principali presentate in campagna elettorale e quindi dovrà essere rispettato. “Molti ci hanno votato per questo motivo”, sostiene Tauber. “L’ultimo bilancio statale in pareggio è stato nel 1969. Nessuna impresa, nessuna famiglia riuscirebbe ad andare avanti per così tanto tempo spendendo più soldi di quelli che ha. Non ci sono motivi per deviare dall’obiettivo del pareggio”.
I tedeschi, per ora, continuano ad essere d’accordo. Nonostante le prospettive di crescita dell’economia siano sensibilmente peggiorate, secondo l’ultimo sondaggio “Politbarometer” del canale pubblico Zdf solo il 34% dei cittadini vorrebbe che lo Stato si indebitasse per far fronte alle difficoltà economiche. Lo “schwarze Null” nel 2015 è appoggiato dal 62% della popolazione in modo trasversale: la maggioranza degli elettori di tutti i principali partiti è a favore.
Ma se le buche possono essere riempite e i ponti riparati, i mancati investimenti in educazione, ricerca, sanità, industria potrebbero presentare il conto quando è troppo tardi per intervenire. “La Germania investe solo il 5,3% della sua performance economica in educazione”, rileva il prof. Fratzscher. “Tra i paesi europei solo l’Italia spende di meno”. “Il pareggio di bilancio è un segnale fatale per la nostra economia e per quella dei vicini europei”.
Ai costi dell’ossessione di Angela Merkel e del ministro delle finanze Schäuble per lo “zero nero” si aggiunge questa settimana il rosso della sanità. Come rilevato dal quotidiano economico Handelsblatt, il fondo sanitario nazionale tedesco su cui poggia tutto il sistema delle casse malattia pubbliche chiuderà il 2014 con un deficit superiore al miliardo di euro (contro un avanzo di 510 milioni nel 2013). Nel 2015 – nelle previsioni più ottimistiche – il rosso potrebbe salire a 2,5 miliardi. Dal 2017 il bilancio della sanità dovrebbe ritornare in attivo, grazie a un contributo pubblico addirittura superiore ai 14 miliardi di euro che lo stato ha trasferito fino al 2013. Per il 2014 il contributo è stato infatti tagliato a 10,5 miliardi di euro, mentre nel 2015 sarà di 11,5 miliardi. Il tutto per adempiere alla promessa elettorale dello “schwarze Null”.
Non tutti, però, sono convinti che il governo tornerà al livello di trasferimenti pubblici precedenti e le casse malattia temono di dover aumentare i contributi a carico dei cittadini.
L’importante, per ora, è il pareggio nel 2015. Quello zero nero in fondo al bilancio statale che è diventato come il sacro Graal della Grande Coalizione. Nel 2016, dopo l’esultanza per lo storico risultato raggiunto, si potrà (e molto probabilmente si dovrà) tornare a spendere.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.