Un’iperbole ragazzi, e se l’anti-Renzi fosse Papa Francesco? (chiedo perdono al Santo Padre per il confronto).
Oggi ho ascoltato per radio le Sue parole. Eccole, non ne perdete sillaba:
“Nessun lavoratore dev’essere senza diritti.
Nessuna famiglia senza tetto.
Nessun contadino senza terra.
Nessuna persona senza la dignità del lavoro.
Continuate la lotta. Ci fa bene”.
Il Santo Padre, incontrando le rappresentanze delle organizzazioni internazionali sui temi della globalizzazione e dell’economia (era presente anche l’Italia) si esprimeva così.
Il Papa è “comunista” oppure parla per tutelare i deboli come il cuore gli detta. E ancora: “Perché il presidente del consiglio del più grande e storico partito della sinistra italiana protagonista dell’ennesimo programma televisivo, disarciona sprezzante il sindacato ridicolizzandone quasi l’esistenza? Perché fa figo considerare i lavoratori pesi di cui liberarsi in fretta e allinearsi alle involute regole che ci impone una società ormai ammalata di solo “profitto”.
Se l’anti-Renzi fosse Papa Francesco un pontefice più moderno e profondo del giovane-vecchio ex sindaco, non ci sarebbe partita. Garantito.