“Ti Illumino di più”, questo il titolo della campagna decisa al termine della iniziativa che, insieme alla rivista San Francesco, abbiamo promosso ad Assisi, alla vigilia della marcia della pace. Il titolo lo abbiamo “rubato” a quelli di Caterpillar, la trasmissione di radio due, che ogni anno promuove l’iniziativa: “Ti Illumino di meno”, dedicata al risparmio energetico e alla diffusione della conoscenza sui temi dell’ambiente e del corretto utilizzo delle risorse.
“Ti Illumino di più” vorrebbe essere una traduzione mediatica di quella ricerca della illuminazione delle periferie del mondo più volte citate da Papa Francesco e condivisa anche da chi credente non è, ma si ritrova nel comune impegno contro l’esclusione sociale, le guerre,il traffico delle armi, la corruzione. Ad Assisi è nata una sorta di rete informale che vorrebbe collegare siti, blog, giornali, radio e tv, attorno ai temi oscurati, cancellati, dimenticati, magari perché scomodi o non appetibili per i signori della pubblicità e degli ascolti.
La proposta ha trovato l’immediata adesione dei responsabili di Articolo 21, della Redazione di San Francesco, di Amnesty, di Libera Informazione, dell’Usigrai, della Fnsi, della Tavola della Pace, dei ragazzi e delle ragazze che animano i presidi di Libera.
La prima campagna comune sarà quella contro la pena di morte, l’ergastolo, la tortura, temi che, purtroppo, sono più che mai di attualità, perché il “boia di Stato” continua a colpire. Pochi giorni or sono, in Iran, è stata ammazzata Reyhaneh Jabbar, la giovane donna che si era ribellata allo stupro, colpendo a morte il suo aguzzino.
Tra qualche tempo potrebbe seguire la sua sorte un’altra giovane donna, Asia Bibi, cristiana in Pakistan, condannata per blasfemia, in esecuzione di una legge liberticida, voluta per stroncare qualsiasi forma di dissenso politico, religioso, civile. In queste ore si stanno moltiplicando gli appelli lanciati dal mondo cattolico, da autorevoli giornali quali Avvenire e Famiglia Cristiana, da movimenti e associazioni di diversa origine e natura.
Tra questi quello promosso da Amnesty ,l’associazione che ha sempre alzato la voce a difesa dei diritti di tutti senza farsi condizionare dal colore del boia, senza mai cedere alla logica della ragione di Stato o della convenienza politica.
L’appello che Amnesty ha lanciato per salvare la vita ad Asia Bibi, e ripreso con la passione civile di sempre da Riccardo Noury, ci convince perché vuole salvare tutte le Bibi in pericolo, a prescindere dal loro colore, dalla loro fede, dalle loro opinioni politiche. Articolo 21 si mette a disposizione di questa campagna e si augura che chiunque ne abbia la possibilità voglia dare ospitalitá e sostegno a questa campagna civile per “Illuminare di piú” Asia Bibi e quanti, nel mondo, si trovano nella sua drammatica situazione.