Quanto veleno nella coda del turno infrasettimanale, il 9° del campionato di Serie A. Negli ultimi dieci minuti cambiano i risultati su quattro campi. E pesano. La Juventus cade contro il Genoa in pieno recupero (ultima sconfitta il 30 marzo) e viene agganciata dalla Roma, sul velluto contro il Cesena. Sempre all’ultimo respiro vince l’Inter (ancora Icardi, sempre su rigore) contro la Sampdoria. Sorte inversa per il Napoli che pareggia a Bergamo con Higuain all’80esimo. Ma a pochi secondi dalla fine proprio l’argentino si fa parare un rigore da Sportiello. A nove minuti dalla fine, invece, Rigoni pesca il jolly che regala al Palermo il successo-salvezza contro il Chievo. La Fiorentina vince in scioltezza contro l’Udinese, mentre il Milan si inceppa a Cagliari. Il Torino probabilmente decreta la fine dell’avventura di Donadoni a Parma: decide un gol di Darmian. Ducali ultimi e con 21 gol subiti.
RISULTATI (tra parentesi gli assist)
SASSUOLO-EMPOLI 3-1 (tabellino): 18’ Croce (Zielinski), 56’ Missiroli (Taider), 61’ Floccari (Berardi) 73’ Berardi (Sansone)
Ammoniti: Acerbi, Taider (S); Vecino, Maccarone, Tonelli (E)
ATALANTA-NAPOLI 1-1 (tabellino): 57′ Denis (Raimondi), 86′ Higuain (Insigne)
Ammoniti: Benalouane, Raimondi, Stendardo (A); Ghoulam, Mertens (N). Espulsi: Cigarini (A). Rigori sbagliati: Higuain
• Due storie argentine in novanta minuti, di risvegli e ipnosi. Quella di German Denis, bell’addormentato sul prato per otto giornate. E quella di Gonzalo Higuain, passato da eroe all’81esimo al lettino dello psicanalista otto minuti più tardi quando si fa parare un rigore (il secondo in stagione) che sarebbe valso 3 punti. Con ordine. Il Napoli attacca a testa bassa, alla ricerca di una vittoria che convinca tutti che il peggio è passato. Gli uomini di Benitez sfiorano più volte il vantaggio, ma vengono bruciati in contropiede dall’ex Denis, a secco finora in campionato e sempre a segno contro i suoi ex compagni. Poi riattaccano la musica: Callejon si divora un gol impossibile da sbagliare, Mertens e Insigne sfiorano il pari. La porta atalantina sembra impenetrabile. Allora ci pensano Cigarini (espulso) e Higuain che indovina l’angolo con un tiro splendido. Finita? No, perché Mertens va ancora vicino al ribaltone che sembra concretizzarsi nel recupero. Il Pipita però si fa incantare da Sportiello: rigore sbagliato, come contro il Chievo. Il Napoli con riesce proprio a scrollarsi di dosso tutta la negatività che l’ha accompagnata finora.
CAGLIARI-MILAN 1-1 (tabellino): 24’ Ibarbo (Sau), 32′ Bonaventura (Honda)
Ammoniti: Avelar, Ekdal, Crisetig (C); Muntari, Rami (M)
• Domenica la chance sprecata contro la Fiorentina, tre giorni dopo il pareggio contro il Cagliari. Il Milan arriva così a quota 4 poste in palio divise, spesso contro squadre di piccolo cabotaggio (Cesena ed Empoli, le altre). E Inzaghi deve ringraziare un colpo di genio di Jack Bonaventura che con un tiro da oltre 30 metri sorprende Cragno dopo mezz’ora di gioco raddrizzando così la splendida combinazione Sau–Ibarbo che aveva portato in vantaggio la squadra di Zeman. Il Cagliari – sostenuto, finalmente, da 16mila persone accolte in uno stadio vero – domina prima e dopo, ma lo stesso autore del gol e Sau non trovano il raddoppio grazie anche a un ottimo Abbiati. Anche nella ripresa il copione non cambia. I rossoneri fanno fatica a costruire gioco, i rossoblù recitano sempre più a memoria il vangelo del loro allenatore e impegnano ripetutamente l’imballata difesa del Milan. Inzaghi prova la carta Menez per El Shaarawy e tiene in campo uno spento ma ‘berlusconiano’ Torres per oltre un’ora. Niente da fare, ennesimo pareggio ma paradossalmente utile ad agganciare (aspettando il posticipo Verona-Lazio) il terzo posto grazie alle sconfitte di Sampdoria e Udinese.
FIORENTINA-UDINESE 3-0 (tabellino): 44′ Babacar, 70′ Babacar (Cuadrado), 80′ Borja Valero (Cuadrado)
Ammoniti: Marcos Alonso, Savic (F); Fernandes, Allan, Piris (U)
GENOA-JUVENTUS 1-0 (tabellino): 94′ Antonini (Matri)
Ammoniti: Ogbonna, Chiellini, Vidal (J)
• Quando tutto sembra definitivo e il pareggio ormai prossimo a concretizzarsi starebbe anche stretto alla Juventus, ecco che sbuca Luca Antonini. Secondo gol in carriera ai bianconeri, un sentito grazie a Perotti e Matri che costruiscono l’occasione e primo ko in campionato per Allegri. Il tutto dopo una partita nella quale la Juventus ha dimostrato d’essere atleticamente in palla. Bene il centrocampo, soprattutto Pogba (imperiose un paio di chiusure, elegantissimo in ripartenza). Un po’ meno lucidi i campioni d’Italia quando sono arrivati in fase di conclusione. Hanno colpito una traversa con Ogbonna e sfiorato più volte il vantaggio, con Lichtsteiner, Vidal e soprattutto con Alvaro Morata. Ma un insuperabile Mattia Perin (fantastico due volte sull’attaccante spagnolo) ha ripetutamente detto no. I bianconeri si fermano così per la prima volta dopo il 30 marzo, quando persero contro il Napoli. E devono dividere il trono con la Roma.
INTER-SAMPDORIA 1-0 (tabellino): 90′ Icardi (rig)
Ammoniti: Kovacic, Medel (I); Gastaldello, Palombo (S)
• Due rigori, sei punti. E il gelido Mauro Icardi. In un campionato abbastanza schizofrenico (otto squadre in 3 punti tra il terzo e il decimo posto) è sufficiente all’Inter per ritrovarsi a un punto dal terzo posto. I nerazzurri vengono fuori dalla sfida al corteggiato Mihajlovic più forti. Possono appuntarsi una stellina sul petto: sono la prima squadra a battere la Sampdoria. Respirano aria fresca: mettendo ko i blucerchiati e grazie all’incedere zoppo di Milan e Udinese riducono a un punto lo svantaggio dalla zona Champions. Ritrovano una certezza: Icardi sembrava aver perso feeling con il gol ma, seppur dal dischetto, è a quota 2 (decisivi) nelle ultime due giornate. Restano però tanti interrogativi. Il ritmo molto, troppo basso è figlio di una condizione fisica appena sufficiente. E poi alcuni clamorosi svarioni davanti a Romero (soprattutto di Palacio) e una squadra che rischia più volte di prendere gol, per mano di Okaka e Gabbiadini. Mazzarri deve anche fare i conti con un problema fisico per Hernanes che si aggiunge a Nagatomo, D’Ambrosio, Guarin e M’Vila: il centrocampo è a pezzi. Poi Romagnoli stende Kuzmanovic in area. Icardi segna e tutto sembra meno grave.
PALERMO-CHIEVO 1-0 (tabellino): 81′ Rigoni
Ammoniti: Rigoni, Dybala (P); Sardo (C)
ROMA-CESENA 2-0 (tabellino): 8’ Destro (Gervinho), 81′ De Rossi (Yanga-Mbiwa)
Ammoniti: Destro (R); Succi (C)
• Contava tornare alla vittoria per cancellare il 7-1 incassato dal Bayern Monaco e il pareggio in bianco contro la Sampdoria. Destro in apertura e De Rossi verso la fine del match: 2-0 per riprendersi la vetta, anche se l’ingrediente segreto è ovviamente la rete di Antonini a Genova. Senza Nainggolan (c’è di nuovo Keita) e con Cole riproposto in difesa, la Roma non è quella macchina di rara bellezza che abbiamo imparato ad apprezzare nel primo mese e mezzo di campionato. Ma è anche fisiologico per una formazione che continua a giocare ogni tre giorni e deve fare i conti con un’infermeria che non vuol saperne di svuotarsi. Ma Garcia ha a disposizione abbastanza qualità per affondare un Cesena fin troppo spregiudicato e con l’assenza importante di Cascione a centrocampo. Destro non si smentisce mai: se è in campo, segna. Questa volta di piatto, semplice, su invito di Gervinho dopo appena 8 minuti. Poi i giallorossi sembrano un po’ inceppati e solo nel finale – dopo qualche brivido – trovano il gol della sicurezza con De Rossi sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
TORINO-PARMA 1-0 (tabellino): 10’ Darmian (Bruno Peres)
Ammoniti: Glik (T); Santacroce, Gobbi, Coda (P). Espulsi: Cordaz (P)
VERONA-LAZIO (30/10 ore 20.45 – live)
CLASSIFICA (*una partita in meno)
Juventus 22
Roma 22
Milan 16
Sampdoria 16
Udinese 16
Lazio 15*
Napoli 15
Inter 15
Genoa 15
Fiorentina 13
Verona 11*
Torino 11
Sassuolo 10
Cagliari 9
Palermo 9
Atalanta 8
Empoli 7
Cesena 6
Chievo 4
Parma 3