Almeno 14 morti e 250 dispersi. Sono i cingalesi sepolti e intrappolati sotto la frana che ha colpito il centro dello Sri Lanka. Molte delle vittime sono braccianti, visto che la zona colpita è quella delle piantagioni di tè di Meeriyabedda, nei pressi della città di Haldummulla, a circa 200 chilometri a est della capitale Colombo. La colata di fango ha sepolto almeno 120 case di operai, oltre a tre complessi governativi. L’area è da anni soggetta a questo tipo di incidenti causati delle piogge monsoniche.
Un responsabile del Centro di gestione dei disastri (Dmc) ha detto che l’area interessata dalla frana è di circa due chilometri. Le operazioni di soccorso sono condotte con l’aiuto di polizia e esercito, che ha messo a disposizione 500 soldati. Martedì 28 ottobre le autorità avevano lanciato un’allerta nei distretti di Ella, Badulla e Bandarawela a causa delle forti piogge. Una condizione di maltempo che si prevede continuerà ancora per le prossime 24 ore.