Lo aveva già annunciato a “La Zanzara”, su Radio 24, lo scorso 20 febbraio. Vittorio Sgarbi torna a bomba sul contenuto delle intercettazioni telefoniche relative alla conversazione tra Giorgio Napolitano e Nicola Mancino nel corso della trasmissione “L’Aria che tira”, su La7. “Ho avuto un incontro amoroso con la fidanzata di uno degli uomini che hanno trattato i nastri” – rivela – “questa ragazza, poveretta, è una brava persona e mi ha raccontato quello che suo marito le diceva su questa telefonata. Insomma, di quei cinque che hanno sentito le telefonate tra Napolitano e Mancino c’è uno che ha una moglie o compagna che lo ha tradito sessualmente“. E ribadisce: “Erano nastri inutili, ma contenevano qualcosa di indicibile. Tra l’altro, lo hanno confermato i magistrati: non c’era nulla di utile per l’inchiesta. Di indicibile c’era il fatto che Napolitano, nel parlare su quello che pensava di Di Matteo e di Ingroia, ha espresso qualche apprezzamento poco carino. Quello voleva che non fosse sentito“. Il critico d’arte ha un durissimo scontro con il direttore de ilfattoquotidiano.it, Peter Gomez, che precisa: “Nessuno ha mai chiesto la pubblicazione dei nastri. La discussione verteva su quale procedura bisognava adottare rispetto alla loro distruzione. La procura di Palermo voleva adottare la procedura standard, secondo cui gli avvocati delle parti possono ascoltare prima le telefonate per esprimere un accordo o un disaccordo con la loro distruzione. E’ intervenuta la Corte Costituzionale e ha deciso che non bisognava usare la procedura standard, che vale per tutti, ma che i nastri andavano distrutti senza che fossero ascoltati da nessuno”. Il giornalista poi si sofferma sull’ex ministro Nicola Mancino: “Lui telefona al Quirinale, a volte parla con Loris D’Ambrosio per chiedere un intervento della presidenza della Repubblica sugli inquirenti, un intervento indiretto che poi avviene. La mia opinione” – continua – “è che questa sia una procedura brutta, perché un normale cittadino coinvolto in un’inchiesta non è in grado di telefonare alla presidenza della Repubblica e di parlare col capo dello Stato. E da questo punto di vista esercito il mio legittimo diritto di critica nei confronti del presidente della Repubblica“. Sgarbi reagisce con veemenza agli applausi del pubblico in studio, sbatte a terra alcune carte e urla: “Uno non può telefonare a un amico? Si applaude perché Mancino chiama uno? Porca pu…, applaudite vostra nonna”. La conduttrice Myrta Merlino è costretta quindi a sospendere lo sfogo del critico e a lanciare la pubblicità di Gisella Ruccia
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