Al muro evidenti simboli fascisti e nazisti: croci celtiche, aquile e fasci littori, bandiere del Reich e un tricolore. Sulla parete anche un drappo nero con scritto: centro Sociale i Leoni Neri. La stanza in questione denominata – online – la “Sala eventi di Civitanova Marche I Leoni Neri” si trova all’interno della palestra comunale di Civitanova Marche. Troviamo conferma anche cercando su Google, digitando il nome del “centro culturale”, questa la definizione presente sul sito, la sede viene localizzata proprio in via del Tirassegno, nella stessa strada dov’è presente l’impianto sportivo pubblico. Ma qualcosa non torna. Com’è possibile che alcuni locali del Comune vengano utilizzati per lo svolgimento di attività politiche riconducibili ad ambiti di estrema destra?Centro sociale i leoni neri

Tutto è cominciato da alcuni scatti messi online dai Leoni Neri sul loro sito. A denunciare l’accaduto i due consiglieri comunali di maggioranza Pierpaolo Rossi e Belinda Emili: “In occasione di un sopralluogo nella palestra comunale di Civitanova Alta in zona Tirassegno, abbiamo avuto modo di constatare, in virtù di alcuni precisi particolari documentati nelle foto allegate, la corrispondenza esistente tra una stanza della suddetta struttura con un locale raffigurato in alcune foto che compaiono nel sito internet di un sedicente centro culturale di ultradestra cittadina, denominato Centro culturale Leoni “.

Le immagini, datate 7 giugno 2014 e tratte dal sito web del gruppo di estrema destra, sono state rimosse, tra lunedì notte e martedì mattina, poche ore dopo la diffusione della notizia sulla stampa locale.

È stato proprio confrontando le foto pubblicate, e poi cancellate, con quelle fatte in occasione del sopralluogo al medesimo locale della palestra (inaugurata a ottobre del 2011 e affidata alla Feba Basket, con cui è stato poi rinnovato il contratto di gestione) adibito nel giorno dell’ispezione ad ufficio, a far scattare la verifica da parte dei due consiglieri civitanovesi, per appurare se il centro Leoni Neri avesse o meno un regolare permesso per svolgere le proprie attività in quella sede pubblica. “A quanto pare nessuno in Comune ha mai autorizzato tale utilizzo” dicono.

Pertanto è stato chiesto al Sindaco Tommaso Claudio Corvatta di avviare delle indagini interne al fine di verificare se qualcuno si appropri di locali pubblici dell’Ente per svolgervi attività di cultura fascista, considerati i contenuti del sito. “Qualora fosse riscontrabile ciò, riteniamo gravissimo il fatto che locali pubblici del Comune vengano utilizzati clandestinamente e possano legarsi allo svolgimento di attività politiche riconducibili ad ambiti di estrema destra aggiungono.

Ma la cosa che lascia più perplessi i consiglieri Pierpaolo Rossi e Belinda Emili è la presenza sul sito dei Leoni Neri, tra gli “amici camerati” dell’associazione Eliopolis, appendice culturale della lista politica “Vince Civitanova” in Consiglio Comunale. Presidente dell’associazione è oggi Claudia Giulietti, dipendente dell’azienda pubblica “Paolo Ricci”, succeduta al Dott. Fausto Troiani che, per 17 anni,  fino al 2013 guidò il direttivo composto, tra gli altri, da esponenti politici locali come l’allora assessore Fabrizio Ciarapica, l’allora vice Presidente di “Gas Marca” Daniele Rossi e Eros Maravalli che in quei tempi copriva la carica di Presidente del Mercato Ittico.

“La perplessità aumenta se, ricordando la “movimentata” riunione di Santa Maria Apparente di alcune settimane fa, si evidenzia come tutti i sopra citati (tranne Troiani) fossero tra i più esagitati (basta vedere le foto pubblicate sui mezzi d’informazione) e tra quelli che in maniera più insistente si erigevano a sostenitori e tutori della legalità. Auspichiamo quindi che i sopra-citati prendano quanto prima le distanze dal riferimento che si fa nel sito alla loro associazione culturale”. Nell’attesa di capire come abbia fatto il centro di estrema destra ad entrare in una palestra comunale (la questione è stata segnalata anche alle forze dell’ordine) non resta che cercare su Google la legge 20 giugno 1952 n.645 e la legge 25 giugno 1993, n. 205, per chi ancora non lo sapesse.

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