Nulla di fatto, il posto di capo della Farnesina resta vacante. Un lungo colloquio, durato oltre un’ora, tra Matteo Renzi e il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, si è concluso senza che si sia arrivati alla convergenza sul nome del prossimo ministro degli Esteri, che andrà a sostituire Federica Mogherini, nominata Alto rappresentante della politica Estera in Europa. Secondo quanto si apprende infatti dallo stesso Quirinale, nel corso dell’incontro “c’è stato un primo scambio di opinioni sulla nomina del prossimo ministro degli Esteri”, ma il colloquio di questa mattina è servito principalmente “ad un giro di orizzonte sui temi dell’agenda del governo e dell’attività politico-parlamentare – si legge in una nota del Quirinale – tra questi ultimi la legge elettorale e il completamento della composizione di Corte costituzionale e Consiglio superiore della magistratura. L’attuale titolare degli Esteri dovrà lasciare l’Italia ufficialmente sabato, 1 novembre, e prendere a pieno titolo il nuovo incarico, quindi entro domani questo nodo dovrebbe essere necessariamente sciolto.
Al momento, confermano le stesse fonti, la scelta verterebbe tra Maria Sereni, vicepresidente della Camera con una lunga esperienza di politica estera fini dai tempi dei Ds, e Lapo Pistelli, viceministro degli Esteri nell’attuale governo e in quello precedente di Enrico Letta. Quest’ultimo potrebbe essere letto come segnale di continuità all’interno del ministero, scelta bloccata dai rapporti, raccontano, poco idilliaci per non dire gelidi con lo stesso Renzi. Altro punto a sfavore di Pistelli la promessa fatta da Renzi di mantenere nel proprio governo la parità di genere. Promessa che potrebbe essere rispettata con l’escamotage di affidare la delega alle Pari opportunità, oggi nelle sue mani, a una ministra. In corsa restano anche la trentaduenne Lia Quartapelle, che tuttavia al ministero degli Esteri potrebbe arrivare nel ruolo di viceministro con delega alla Cooperazione internazionale. I rumor danno ben quotata anche Marta Dassù, viceministra con Emma Bonino e durante il governo di Mario Monti, ora membro del consiglio di amministrazione di Finmeccanica.
Oggi, intanto, Federica Mogherini si è dimessa da parlamentare con un discorso alla Camera: “Il mio non è un addio ma un arrivederci. È stato un onore servire il mio Paese – ha detto l’Alto rappresentante in pectore – sono stati sei anni difficili, di crisi economica drammatica, di crisi internazionali talvolta sfociate in conflitti. Anni in cui abbiamo avuto passaggi istituzionali dolorosi, come la rielezione del presidente della Repubblica che è stata una delle pagine più sofferte ma anche belle per il rispetto delle istituzioni che ci ha insegnato il presidente. E lo vorrei ringraziare per la sua forza e saggezza e anche personalmente per l’esempio e il conforto che ha rappresentato per me”.