Sono le 9 di mattina del 28 ottobre 2014. Al Quirinale tutto è pronto per la deposizione di Giorgio Napolitano sulla presunta Trattativa Stato-mafia. Un evento storico che ha riunito, in Piazza del Quirinale, una folla di cronisti italiani e stranieri. Per l’occasione una sezione della Corte D’Assise di Palermo si è trasferita a Roma. L’ex membro del pool anti mafia Giuseppe Di Lello, al telefono con Dina Lauricella, esprime il suo disappunto per la scelta dei giudici di Palermo di “tirare dentro questa storia il Presidente Napolitano”. ” Mi sembra pretestuoso” dice. Ma Vittorio Teresi, intervistato da Sandro Ruotolo, ribadisce l’utilità della deposizione e viene doppiato dal collega Nino Di Matteo: “Napolitano ha detto chiaramente che la percezione più immediata fu quella della riconducibilità di quegli attentati ad una strategia dell’ala corleonese di Cosa Nostra per porre lo Stato di fronte ad un aut aut. Nella domanda abbiamo utilizzato la parola ‘ricatto’ allo Stato e il teste ha confermato la percezione”. Il racconto di Dina Lauricella e Sandro Ruotolo
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