“Prima erano tutti negazionisti. Dopo anni di accuse e battaglie contro la mafia, improvvisamente sono diventati tutti giustificazionisti: bene, hanno fatto bene, con la mafia si tratta”. Sono le parole di Marco Travaglio, che sottolinea: “Qui lo Stato s’è legato le mani dietro la schiena e le ha date tutte vinte ai boss che avevano consegnato Riina e chiuso la trattativa: Provenzano e i suoi fedelissimi. Il generale Mori, ex capo del Ros dei CC, è imputato in appello (dopo l’assoluzione in I grado) perché nel ’95 poteva catturare Provenzano in un casale di Mezzojuso, grazie alla soffiata di un confidente, e invece” – continua – “lo lasciò scappare. E questo si sa. Nessuno sa che 2 anni prima, nel ’93, il Ros aveva fatto la stessa cosa con Nitto Santapaola, boss di Catania, anche lui latitante e provenzaniano, e dunque intoccabile. Attenti, perché è una storia da film, anzi da tragicommedia”. Il condirettore de Il Fatto Quotidiano ricostruisce poi gli eventi (GUARDA LA PRIMA PARTE)
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