Mercedes-AMG acquisirà il 25% del marchio di Varese. Per sfruttare commercialmente l'abbinamento fra due brand sportivi, ma anche per probabili cooperazioni tecniche. Come già fanno BMW e Volkswagen
Anche Daimler si dà alle moto. Non anima e corpo come i gruppi BMW e Audi, che di BMW Motorrad e Ducati sono proprietari al 100%, ma con un accordo di partnership a lungo termine secondo il quale, come anticipato nei giorni scorsi, il gruppo tedesco acquisirà il 25% del marchio italiano MV Agusta e occuperà una poltrona nel suo consiglio di amministrazione. La cooperazione inizialmente riguarderà soprattutto il marketing e le vendite. Perché non può che fare bene a entrambe le aziende l’abbinamento fra AMG, divisione high performance della Mercedes, e il marchio italiano che fra gli anni 50 e 70 vinse nel Motomondiale 38 titoli iridati piloti e 37 costruttori.
Il marchio MV Agusta, fondato nel 1945, ha avuto negli ultimi anni una storia travagliata, passando di mano più volte – Harley-Davidson e Proton sono alcuni degli ex proprietari – fino a quando, nel 2010, Giovanni Castiglioni non acquisì il marchio di Varese e non lo rilanciò. Oggi MV Agusta ha 260 dipendenti e una gamma che comprende modelli a tre e quattro cilindri con cilindrate da 675 a 1100 cc.
Nelle dichiarazioni ufficiali riportate sul comunicato stampa diffuso oggi, Castiglioni ha sottolineato che “Mercedes-AMG aiuterà MV Agusta a espandersi ulteriormente a livello globale e ad accelerare la sua crescita”. La Mercedes, da parte sua, realizza un sogno che covava da diversi anni: già nel 2010 la casa tedesca aveva abbinato il marchio AMG a un brand motociclistico italiano, Ducati, celebrato anche con una edizione speciale della Diavel nel 2012. Poi però Ducati fu acquisita dal gruppo Volkswagen tramite la Lamborghini, e Daimler si trovò di nuovo senza quello che il numero uno di Mercedes-AMG, Tobias Moers, chiama “un perfetto partner a due ruote”.
Partner che possono tornare utili non solo dal punto di vista dell’immagine, ma anche delle cooperazioni tecniche in tempo di downsizing: i piccoli ma potenti motori motociclistici possono tornare utili come range extender per aumentare l’autonomia delle auto elettriche, per esempio. Non è un caso che al Salone di Parigi la Volkswagen abbia mostrato la XL Sport hybrid equipaggiata con due cilindri da 200 CV della Ducati.