Operazioni dei Nas di Cremona in nove province d'Italia (al Nord, ma anche a Ragusa), che hanno scoperto un traffico illecito di medicinali: tra sequestri e perquisizioni, denunciate anche sette persone con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al commercio e somministrazione di medicinali veterinari di provenienza vietata
Un vero e proprio mercato nero di farmaci veterinari. Una operazione condotta da 900 carabinieri dei Nas e dall’Arma territoriale, partita da Cremona e che ha interessato nove province d’Italia (oltre a Cremona, Mantova, Bergamo, Verona, Brescia, Parma, Piacenza, Rovigo e Ragusa), ha portato alla luce un traffico illecito di medicinali, somministrati ai bovini per aumentarne fino al 20% la produzione di latte. Somatropina bovina, in particolare, è il nome del farmaco sequestrato in dosi massicce, oltre ad altre sostanze provenienti da Paesi extra Ue prive di prescrizioni e di registrazioni, vendute ad allevatori in siringhe e flaconi, pronte per essere somministrate ad animali.
Il bilancio dell’operazione: 48 decreti di perquisizione di cui 31 in allevamenti intensivi, che ospitano 15-20mila capi di bestiame da latte. L’indagine, avviata dal Nas di Cremona sei mesi fa, è stata coordinata dal sostituto Ambrogio Cassiani della procura della Repubblica di Brescia. Procura che ha emesso decreti anche nei confronti di sette indagati ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata al commercio e somministrazione di medicinali veterinari di provenienza illecita. I militari hanno altresì eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un medico veterinario, libero professionista, il quale, insieme agli altri indagati – professionisti del settore zootecnico – è stato trovato in possesso di una quantità ingente di farmaci veterinari privi di registrazione e autorizzazione all’immissione in commercio: due quintali circa di specialità medicinali comunitarie ed extracomunitarie, 20 chilogrammi di polvere anonima, verosimilmente antibiotico, e 500 confezioni di farmaci di provenienza extra Unione europea.
L’indagine ha permesso di far luce su un vasto traffico illecito di somatotropina bovina, triangolata da paesi extra UE e venduta insieme ad altri farmaci veterinari, provenienti dal “mercato nero”, irregolarmente introdotti in Italia, che servivano a far aumentare, come detto, fino al 20% la produzione di latte del bestiame trattato. Le perquisizioni eseguite all’interno di aziende commerciali e zootecniche hanno portato al sequestro di 16 allevamenti, 4.079 capi di bestiame, 55 chilogrammi di sostanze farmacologicamente attive (tipo aspirina ed antibiotici) illegali e da sottoporre ad analisi, centinaia di confezioni medicinali veterinari irregolari, registri di carico e scarico di farmaci veterinari irregolarmente compilati. Nonché 80mila litri di latte sottoposti a vincolo sanitario per un valore stimato di 30 milioni di euro. Complessivamente le persone deferite all’autorità giudiziaria sono 26.