Il pugno arriva improvviso. In mezzo alla strada. Davanti agli occhi di altre decine di persone. La ragazza cade a terra. Il setto nasale frantumato. Un colpo preciso e micidiale. Senza una apparente ragione. Perché l’aggressore svanisce nel nulla, così come si era materializzato. Senza rubare né la borsa né il pc né il portafogli della trentenne italiana. E’ accaduto a Milano, in piazzale Loreto. Alle 21 di lunedì 13 ottobre. Non una rapina, a una prima occhiata. Ma probabilmente – riporta il Corriere della Sera – solo un gioco: il knockout game.
Una moda nata negli Stati Uniti, che potrebbe essere arrivata anche nel capoluogo milanese. Le regole sono semplici e folli: bisogna colpire con un pugno in faccia i malcapitati scelti a casaccio. E possibilmente farlo in un luogo pieno zeppo di gente. In modo da dare più visibilità allo spettacolo. Il tutto deve essere ripreso da un cellulare di un complice, in modo da poterlo poi condividere sul web. Milano non sarebbe la prima città italiana dove si registrano episodi simili. Nei mesi scorsi da nord a sud sono arrivate numerose segnalazioni da parte di ignari passanti che hanno raccontato di essere stati colpiti da sconosciuti senza un motivo. Da Venezia, a Brescia, a Napoli, fino a Lecce e Palermo. Passando per Roma. Nella Capitale, sono tante le violenze raccontate: una, nella centralissima piazza Trilussa, e altre nella zona di Trastevere.
Ma quello del knockout, che negli Usa si è trasformato in una mania, è un fenomeno difficile da catalogare, anche per gli investigatori. E’ complicato, infatti, capire se la ragazza in piazzale Loreto sia stata vittima di una rapina fallita o della vendetta di un conoscente. E non è facile nemmeno risalire a quello spettro, che all’improvviso sbuca dalla macchina e sferra il pugno in piena faccia. La sua sagoma potrebbe essere stata catturata dall’occhio delle telecamere della vicina stazione della metropolitana o da quello di alcune banche della zona. Ma per il momento restano supposizioni.
La ragazza di Milano ha presentato una denuncia ai carabinieri che sarebbero in possesso dei fermi immagine dell’aggressione. “Camminava dietro ad altre due ragazze che parlavano tra loro – ha raccontato un amico della vittima al quotidiano di via Solferino – Quelle hanno svoltato a un angolo e la mia amica ha proseguito. Ha notato un’ombra sgusciare dalle macchine parcheggiate e s’è ritrovata al suolo”. Sono questi, al momento, gli unici dettagli a disposizione degli investigatori.