Profonda amarezza dei famigliari per la sentenza di secondo grado sulla morte di Stefano Cucchi. Al termine del processo alla Corte d’Assise d’Appello di Roma, la sorella Ilaria non usa mezzi termini: “E’ stata la giustizia a ucciderlo, questa giustizia malata, mio fratello è morto in aula di tribunale, dopo essere stato massacrato e lasciato solo come un cane” afferma. Fuori dall’aula mostra la foto del fratello pestato ai fotografi: “Vedete non è successo nulla, mio fratello è ancora vivo”. “Questo processo è nato storto purtroppo, i capi di imputazione erano totalmente errati, ho avuto l’impressione di seguire un processo per mafia, troppa omertà, circa 171 persone hanno visto lo stato in cui versava Stefano in quel giorno e nessuno ha fatto nulla”, sostiene il legale della famiglia Fabio Anselmo. “Faremo ricorso in Cassazione se il Procuratore generale deciderà di andare avanti, nel caso ci fosse l’opzione soltanto di una causa civile ammaineremo la bandiera, ma proseguiremo la battaglia altrove, alla Corte europea dei diritti dell’uomo, quello che è successo è scandaloso”, chiosa di Irene Buscemi
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione