Se gli operai sospenderanno lo sciopero contro i 537 licenziamenti, che va avanti da oltre una settimana, Ast pagherà gli stipendi di ottobre. E’ quanto afferma in una nota Acciai Speciali Terni: “Al ristabilimento della necessaria operatività aziendale, l’erogazione delle retribuzioni di ottobre verrà immediatamente effettuata con priorità assoluta e auspica che tale operatività possa essere ripresa con la massima urgenza”.
Lo stabilimento umbro della Thyssenkrupp, inoltre, ricorda “di avere già anticipato nel comunicato aziendale del 24 ottobre scorso che le difficoltà nello svolgimento delle normali prestazioni lavorative avrebbero potuto comportare un ritardo nella normale erogazione degli stipendi del mese”. Nel comunicato si legge che persistono “le medesime difficoltà a causa del protrarsi delle astensioni dal lavoro dei dipendenti dell’azienda e quindi al momento non sia stato possibile dare corso al pagamento delle retribuzioni”. Insomma, gli stipendi torneranno quando gli operai torneranno al lavoro.
Al ristabilimento della operatività aziendale, erogazione delle retribuzioni
“Siamo di fronte ad un’ennesima provocazione, ma noi non ci muoviamo, lo sciopero andrà avanti“, questa la reazione a caldo di Claudio Bartolini, della segreteria della Fim Cisl di Terni. Secondo il sindacalista, che anche oggi è impegnato in uno dei presidi allestiti a Terni, “il blocco della superstrada di ieri sera è stato organizzato proprio in risposta al mancato pagamento degli stipendi e altre iniziative verranno fatte con lo stesso motivo”. “Questo pomeriggio – ha annunciato – si riuniranno le segreterie provinciali di categoria, poi successivamente si dovrebbero tenere le assemblee con i lavoratori e vedremo insieme a loro come continuare la lotta. E’ tutto in divenire, ma lo sciopero continua almeno fino a giovedì”. Anche il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, interviene dopo il comunicato dell’azienda. Secondo il primo cittadino, che ieri è sceso in piazza a fianco dei lavoratori, bisogna “rivalutare le modalità di lotta”, per cercare di “compiere fino in fondo il primo passo utile per svelenire il clima”. “Se ci sono degli spiragli per non continuare il muro contro muro con l’azienda si percorrano per far sì che gli stipendi si paghino”, ha aggiunto. “Noi siamo logicamente dalla parte della fabbrica, affinché venga garantita la produzione”, ma “continueremo la lotta”, ha concluso Di Girolamo.
“Ma mi auguro che si trovi il modo per consentire il pagamento degli stipendi”, ha sottolineato.
Siamo di fronte a un’ennesima provocazione, avanti con lo sciopero
Proprio ieri (venerdì 31 ottobre), oltre 200 operai hanno protestato contro i licenziamenti annunciati dallo stabilimento della Thyssenkrupp. Un corteo spontaneo è partito dai cancelli delle acciaierie Ast e ha bloccato per circa tre ore il traffico sul raccordo Terni-Orte in entrambe le direzioni ed è poi proseguito sulla superstrada E45. Non ci sono state tensioni con le forze dell’ordine, dopo che mercoledì 29 ottobre i lavoratori sono stati caricati dalla polizia mentre manifestavano a Roma sotto l’ambasciata tedesca.