Cosimo Tedesco, 52 anni e Luca, 30 anni, sono stati raggiunti da numerosi colpi d'arma da fuoco. Il padre è morto dopo l'arrivo in ospedale. Il ragazzo è in gravi condizioni. Indagano i carabinieri, non è escluso che si sia trattato di un agguato
Un morto e un ferito. E’ questo l’epilogo della sparatoria avvenuta nel primo pomeriggio di oggi (1 novembre) a Brindisi. I contorni sono ancora tutti da chiarire. Anche se ai carabinieri è balzato subito agli occhi il nome della vittima: Cosimo Tedesco, 52 anni, fratello di un noto esponente della Sacra Corona Unita. Suo figlio Luca, 30 anni, è stato invece ricoverato in gravi condizioni al nosocomio Perrino di Brindisi, dove è stato sottoposto a un delicato intervento. I militari dovranno stabilire se si è trattato di un agguato in stile mafioso, o se quei colpi sono stati sparati durante una lite.
Introno alle 13 e 30 padre e figlio si trovavano nell’androne di un palazzo, in piazza Raffaello, nel cuore del quartiere Sant’Elia, alla periferia della città. Forse per un appuntamento, perché i due non abitavano qui. E a quel punto che sono stati raggiunti da numerosi spari. Cosimo Tedesco è morto subito dopo l’arrivo in ospedale. Il 52enne lavorava come operaio per la Monteco, la società che si occupa per il comune di Brindisi della raccolta e il conferimento in discarica dei rifiuti. Suo fratello Giuseppe, detto Capu ti bomba, è stato condannato all’ergastolo in secondo grado per tre omicidi compiuti negli anni Novanta, grazie alle dichiarazioni del pentito Vito Di Emidio, detto Bullone. E i carabinieri partiranno proprio da quella parentela per ricostruire quello che è accaduto. Al momento hanno sequestrato due automobili, appartenenti alle vittime, parcheggiate entrambe in piazza Raffaello e due caschi da motociclista che si ritiene possano appartenere a persone coinvolte nella sparatoria.