Ventisei anni, e tre start up alle spalle. Guk Kim – giovane imprenditore seriale di origini coreane, ma da sempre in Italia – non vuole fermarsi e punta in alto: “Cibando“, l’app che ha ideato con lo scopo di rivoluzionare il mondo della ristorazione, è pronta a fare il grande passo, e nel giro di qualche settimana sarà attiva anche a Londra. L’applicazione, nata nel 2009, aiuta gli utenti a trovare i ristoranti, in una determinata area geografica, scoprendo subito caratteristiche e curiosità del locale, e soprattutto offrendo la possibilità di vedere ciò che interessa di più alle persone: le foto professionali dei piatti che potranno gustare nel ristorante. Collaborando con altre piattaforme del settore, come TripAdvisor, la start up da un lato aiuta i ristoratori a rendere efficace la proprio presenza online, dall’altro migliora la food exprience dei clienti.
Nel giro di pochi anni la piccola impresa ha fatto registrare numeri importanti: oltre 1500 clienti, circa 100 mila foto, e 15 dipendenti di sei nazionalità diverse. Il successo del portale è sicuramente legato alla forte vocazione imprenditoriale del fondatore Guk Kim. “Cibando”, infatti, è soltanto la sua ultima start up. “Ho cominciato a fondare imprese quando frequentavo il liceo”, spiega il giovane imprenditore. Avevo bisogno di soldi e stavo cercando un lavoro come web designer. Non riuscendo a trovare aziende disposte ad assumermi, ho creato un servizio che aiutava gli utenti a personalizzare le pagine di MySpace. L’idea ha avuto successo raggiungendo i 100 mila visitatori unici al giorno, e ciò mi permetteva di fare una buona vita. Successivamente – continua l’imprenditore – ho deciso di vendere il sito web a un imprenditore americano che si è presentato con una buona offerta. Ho fondato così una seconda start-up, e stavolta però non è andata bene: volevo creare un applicazione che permettesse agli utenti di guadagnare soldi leggendo messaggi promozionali sul proprio cellulare, ma, pur avendo girato tutta l’Italia in lungo e in largo, non sono riuscito a trovare un’offerta d’investimento consona”.
Ed proprio da questa esperienze negativa che è nata l’idea di “Cibando”: Guk, viaggiando spesso per lavoro, aveva bisogno di uno strumento che lo aiutasse a trovare i ristoranti più adatti alle proprie esigente. Forte dell’esperienza acquisita nel campo imprenditoriale, il ragazzo è riuscito a convincere una società venture capital tedesca – Point Nine Capital – ad investire nel progetto, con l’intervento di alcuni angel investors dagli Stati Uniti e dalla Russia.
Siamo oramai abituati a vedere aziende nord-europee o americane arrivare nel nostro paese e rivoluzionare interi settori: pensiamo a Uber per esempio, ma ancora prima ad Amazon, Facebook, e PayPal. Più rare, invece, sono le imprese italiane che riescono ad affermarsi all’estero. Per questo la sfida della start up appare tanto affascinante quanto ardua. “Questo passaggio, a dire la verità, un po’ mi spaventa. Anche perché non sono mai stato a Londra. Sono sicuro che, grazie alla caratura internazionale dei nostri investitori, riusciremo a evitare alcuni errori. Ci tengo comunque a precisare che la sede operativa rimarrà in Italia, e continueremo ad assumere ragazzi qui”.