Revocato per sempre il vitalizio a Totò Cuffaro. Ora potrebbe toccare anche agli ex deputati e senatori condannati e interdetti dai pubblici uffici. Nei giorni scorsi infatti è stato definitivamente eliminato l’assegno da circa 6mila euro lordi al mese, già sospeso in via cautelare all’ex presidente della Regione siciliana e deputato dell’Ars, condannato per mafia in via definitiva a sette anni di reclusione. Dopo aver acquisito il parere dell’Avvocatura generale dello Stato, che si è espressa a favore della revoca, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha scritto una lettera ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso, dicendo che quanto deciso dall’Avvocatura è un “principio di carattere generale che non potrà non trovare applicazione anche nei confronti dei deputati e dei senatori della Repubblica”.
La presidente di Montecitorio Laura Boldrini ha provveduto a girare il materiale all’ufficio di presidenza che sta seguendo il caso. In Parlamento la questione è già sul tavolo. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha infatti portato la proposta di delibera sulla cessazione dei vitalizi in Consiglio di Presidenza che ha deliberato di proseguire d’intesa con la Camera. “Metterò comunque all’ordine del giorno del prossimo Consiglio di Presidenza, anche in mancanza di segnali dalla Camera, il tema della cessazione dei vitalizi ai condannati per mafia, corruzione e reati gravi”, prometteva nei giorni scorsi Grasso ai Cinque Stelle che da tempo spingono sulla questione. Dalla delibera del Senato “è passato un mese, ma nulla è stato fatto. Non è più possibile perdere ulteriore tempo”, si lamentava infatti Laura Bottici, questore M5s del Senato che ora rilancia: “Apprendiamo con piacere il parere dell’Avvocatura. Non occorrono leggi speciali perché tutto è già previsto dal codice penale. Sono mesi che chiediamo ai Presidenti delle Camere di prendere immediati provvedimenti in merito. E’ ora di mettere la parola fine a questa immorale e patetica vicenda”. Sul tema il M5S ha anche una proposta di legge alla Camera a prima firma Riccardo Nuti, ferma da maggio. “Il parere sul caso Cuffaro dimostra che la nostra battaglia è quanto mai corretta” afferma il deputato palermitano che aggiunge: “Daremo battaglia per estendere la revoca anche a persone condannate per reati non solo contro la Pubblica amministrazione”.
Anche la candidata alla presidenza dell’Emilia Romagna del Movimento, Giulia Gibertoni, ha cavalcato la notizia: se vince il M5s “uno dei primi atti sarà predisporre la sospensione dei vitalizi a tutti gli ex consiglieri regionali condannati. Il primo a vedersi tagliato il vitalizio sarà Vasco Errani. Per tutti gli altri ex consiglieri che godono dei vitalizi ci sarà invece un taglio del 90%”. Pronta è stata la replica di Mario Mazzotti, consigliere questore del Pd in Assemblea. “Giù le mani da Errani. Chi si candida alla presidenza della Regione dovrebbe conoscere le leggi in vigore. L’Emilia-Romagna è stata la prima Regione ad abolirli, nel 2010, e lo ha fatto con grande anticipo rispetto alle norme nazionali”.