E’ stata condannata ad un anno di reclusione Ghoncheh Ghavami, la giovane britannica di origine iraniana sotto processo in Iran per aver cercato di assistere a una partita di pallavolo maschile a giugno. Lo riferisce un tweet di Al Arabiya che cita l’avvocato della ragazza, Alizadeh Tabatabaie. La 25enne, che studia a Londra per diventare avvocato ed era tornata a Teheran proprio per promuovere i diritti delle donne, era stata arrestata il 20 giugno e rinchiusa nella prigione per oppositori politici di Evin nella capitale, dove si trova da 126 giorni, per aver chiesto, assieme ad altre attiviste, di assistere all’incontro di World League Iran-Italia disputata a Teheran, malgrado sia vietato. La legge è stata introdotta nel 1979 con l’affermarsi della rivoluzione islamica: è considerato contro la morale religiosa che una donna assista ad una competizione sportiva in cui gli uomini non siano completamente vestiti.
Ghoncheh era stata rilasciata su cauzione e poi arrestata di nuovo quando è tornata in centrale per recuperare le sue cose. In carcere, dove è stata tenuta in isolamento per 41 giorni, aveva anche iniziato uno sciopero della fame e il Foreign office aveva espresso preoccupazione per il suo caso. Le autorità iraniane hanno sostenuto che la giovane era stata arrestata per ragioni di sicurezza non legate però al match di pallavolo. L’accusa formale per il rinvio a giudizio era di “propaganda contro il sistema di governo”. L’arresto ha innescato una campagna internazionale per la sua liberazione e il 22 settembre a New York, in occasione del vertice Onu, il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond, aveva sollevato il caso in un confronto con Mohammed Zarif, titolare del ministero Affari Esteri iraniano. E alla notizia della condanna Londra si è detta preoccupata: “Mettiamo in discussione il motivo dell’accusa, l’inchiesta e le condizioni di detenzione di Miss Ghavami”, ha fatto sapere un portavoce del Foreign Office. Su Facebook è attiva la pagina Free Ghoncheh Ghavami.