La decisione della prefettura ufficializzata con una nota. Il primo cittadino: "Atto che contrasta con il diritto europeo e con la nostra Costituzione"
E’ muro contro muro tra il sindaco di Bologna e ed il prefetto della città sul registro delle nozze gay contratte all’estero. Virginio Merola infatti non obbedirà alle disposizioni del prefetto Ennio Mario Sodano che in mattinata ha disposto l’annullamento dei 4 atti di trascrizione di nozze contratte all’estero tra persone dello stesso sesso e gli ha ordinato di provvedere alla cancellazione dal registro dei matrimoni. “Io questa cancellazione non la farò – annuncia il sindaco in una nota – perché contrasta con il diritto europeo, con la nostra Costituzione, con il diritto delle persone che hanno chiesto la trascrizione, con la storia e il futuro della città che ho l’onore di rappresentare, che non vuole cittadini di serie A e serie B, e con la mia coscienza. Risponderò in queste ore al Prefetto perché provveda lui al concreto annullamento e informerò le persone direttamente interessate dalla decisione di annullamento del Prefetto, perché almeno possano valutare le azioni legali a loro tutela”.
La decisione della Prefettura di Bologna, già annunciata nelle scorse settimane, è stata ufficializzata con una nota: “Questa mattina il prefetto Ennio Mario Sodano ha adottato il provvedimento di annullamento dell’atto con il quale il sindaco di Bologna, lo scorso 21 luglio, aveva disposto la trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso e le trascrizioni fino ad oggi effettuate”.
Amareggiato Fabrizio Marrazzo, portavoce dell’associazione Gay Center: “Dovremmo dire che ci arrendiamo. In Italia non c’è più alcun rispetto per i diritti. Vedere annullare le trascrizioni delle nozze gay anche a Bologna, dopo Roma, è un atto di intromissione dello Stato nella sfera delle relazioni di coppia e nelle relazioni affettive, che viene portato avanti con noncuranza della legge, che non prescrive in alcun modo che le unioni gay siano un pericolo per l’ordine pubblico. Ancora una volta si tratta di dare esecuzione, da parte delle Prefetture, a una circolare del ministro dell’Interno Alfano. E ancora una volta torniamo a chiedere al presidente del Consiglio Matteo Renzi di intervenire per il suo ritiro – aggiunge Marrazzo, che conclude: “i sindaci non sono dei fuorilegge e non lo sono le coppie gay regolarmente sposate. Se Renzi, come dice, vuole introdurre le unioni civili non si capisce perché ci sia questo accanimento nei confronti delle trascrizioni dei matrimoni gay”.