Il 21 ottobre il Presidente della Repubblica di Malta ha firmato la legge, approvata qualche giorno addietro dal Parlamento maltese, che prevede l’istituzione di un Commissario per il benessere degli animali, un inasprimento delle pene per chi maltratta gli animali e il divieto di detenzione degli animali nei circhi valido per tutte le specie, domestiche e selvatiche. Malta entra, dunque, tra i ventotto paesi che hanno introdotto misure severe nei confronti degli spettacoli circensi. Il disegno di legge era stato proposto dal Governo grazie a un referendum popolare, in cui i contrari ai circhi con animali avevano di gran lunga vinto sui favorevoli. Ci sono Stati che assumono posizioni nette contro lo sfruttamento degli animali nei circhi e Stati, come il nostro, che invece riconoscono ai circhi una “funzione sociale”, sovvenzionandone le attività sia in Italia che all’estero.
Ancora oggi, sebbene il Governo abbia accolto un impegno sottoscritto da Senatori di maggioranza e opposizione, che prevede “una riduzione progressiva dei contributi, a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163, ad esercenti attività circense e spettacolo viaggiante con animali fino a pervenire al completo azzeramento dei contributi nell’esercizio finanziario 2018″, il decreto sui nuovi criteri di assegnazione non è stato rettificato da Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali. Ci sono sindaci in Italia che hanno emesso ordinanze contro l’attendamento dei circhi con animali e ci sono amministrazioni comunali, invece, come la Giunta Marino, che mostrano totale disinteresse per il benessere e la tutela degli animali. Così mentre il nostro sindaco e il suo entourage dimostra di non essere in grado di soddisfare il volere dei suoi cittadini, continuando a fare scelte palesemente contro gli animali, alcuni romani hanno deciso di agire “poiché lo spettacolo circense che utilizza animali è sempre più oggetto di critica a causa della crescente sensibilità delle persone nei confronti dei diritti degli animali e ciò si evidenza con il continuo e considerevole calo degli spettatori e molte oramai sono le amministrazioni comunali che si sono schierate con le associazioni animaliste vietando la sosta dei circhi con animali sul proprio territorio”.
L’obiettivo che si prefiggono le tre associazioni è quello di far adeguare il Comune di Roma agli “orientamenti più avanzati già espressi da molti comuni italiani che, rispondendo a una mutata sensibilità delle persone riguardo agli impieghi di animali nei circhi hanno di recente emesso ordinanze che tendono a vietare esplicitamente o a disincentivare fortemente l’attendamento di circhi con animali all’interno del territorio”. Possono firmare la delibera i cittadini residenti nel Comune di Roma iscritti nelle liste elettorali, i non residenti che godono dei diritti di elettorato attivo ed esercitano la loro attività di lavoro nel territorio, gli studenti non residenti a Roma che godono dei diritti di elettorato attivo ed esercitano la loro comprovata attività di studio presso scuole o università situate nel territorio di Roma Capitale, gli stranieri che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età legittimamente presenti nel territorio nazionale e residenti a Roma o aventi in questa il domicilio per ragioni di studio o di lavoro. Per firmare la Delibera possiamo recarci nei luoghi dove saranno allestiti dal Comitato tavoli informativi oppure possiamo firmarla nell’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) del nostro Municipio.
Abbiamo tre mesi di tempo a partire dal 20 ottobre per partecipare a questa campagna! “I circhi che impiegano animali nascondono una realtà di sopraffazione, violenza, sfruttamento e sofferenza che non si può più tollerare. Le documentazioni sui maltrattamenti, le violenze fisiche e psicologiche, le condizioni inumane di detenzione degli animali selvatici impiegati nei circhi sono oramai numerosissime e impongono decisioni non più rimandabili”, commenta il Comitato per un Circo senza Animali.