Il capo del governo ha visitato tre stabilimenti ed è intervenuto all’assemblea annuale dell’Aib insieme al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Ma per vedere i delegati "non c’era tempo", avrebbe fatto sapere il cerimoniale di Palazzo Chigi al segretario dei metameccanci bresciani, Francesco Bertoli
L’hanno aspettato per più di un’ora nella sala d’attesa delle Officine Meccaniche Rezzatesi. Poi i delegati della Fiom, che avevano chiesto e ottenuto un incontro con il presidente del Consiglio, hanno visto increduli Matteo Renzi sfrecciare con le auto blu verso l’aeroporto. Niente colloquio, “non c’era tempo” avrebbe fatto sapere il cerimoniale di Palazzo Chigi al segretario della Fiom bresciana, Francesco Bertoli. “Ci hanno detto di lasciare un documento al capo del cerimoniale – ha raccontato a IlFattoQuotidiano.it la delegazione della Fiom – ma noi ce ne siamo andati subito. È una vergogna. Aspettavamo di parlare con il presidente Renzi”. Il premier però, dopo aver visitato tre stabilimenti in poco meno di tre ore (la Palazzoli Spa – quest’anno sede dell’assemblea degli industriali bresciani – l’Italcementi e la Omr di Rezzato) stava già pensando al volo per Roma.
È forse il ritratto più fedele della giornata bresciana del presidente del Consiglio, intervenuto all’assemblea annuale dell’Aib insieme al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Se il corteo della Fiom è stato gestito senza la minima frizione con la polizia, la tensione tra Renzi e la Cgil registra un’altra impennata. Renzi è entrato intorno alle 10 dall’ingresso sul retro collegato direttamente con la tangenziale, mentre i sindacati tenevano un presidio davanti ai cancelli della Palazzoli, una fabbrica rimasta senza gli operai per un giorno, lasciati a casa in “ferie forzate” in occasione della visita del presidente del Consiglio.
Proprio mentre Renzi parlava dal palco degli industriali bresciani, dagli altoparlanti della Cgil è arrivata la notizia che il presidente avrebbe incontrato una delegazione della Fiom. L’incontro si sarebbe dovuto svolgere intorno alle 12 nello stabilimento della Omr, la fabbrica del presidente dell’Associazione industriale bresciana Marco Bonometti. Negli uffici dell’azienda, ad aspettare Matteo Renzi sarebbero rimasti per un certo tempo anche il sindaco di Brescia Emilio Del Bono (Pd), la vicesindaco Laura Castelletti e il presidente dell’area vasta della Provincia, Pierluigi Mottinelli. “Non sappiamo se almeno loro hanno avuto la possibilità di parlargli – ha concluso il segretario Fiom di Brescia – so solo che dopo un’ora e venti di anticamera io sono stato avvisato con una telefonata”.