Nuove tariffe chilometriche che abbassano anche del 45% il prezzo delle corse. L'applicazione Uber Pop risponde alle polemiche così, avvicinando sempre più il listino ai rimborsi dell'ACI, dice la general manager per l'Italia. Che sulla concorrenza fra Uber e i taxi ha le idee chiare: chiudere gli occhi sul mercato nero delle licenze è stato un errore
A Milano Uber Pop – l’applicazione per smartphone che mette in contatto utenti e driver non professionisti con auto privata – abbassa le tariffe, passando da un rimborso calcolato al minuto a uno chilometrico, fissato a 0,35 euro al chilometro. “Abbiamo pensato che fosse opportuno allinearsi con quello che noi abbiamo sempre detto essere un rimborso spese”, spiega Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber Italia. “Nell’ottica di essere collaborativi con il Comune, visto che ci era stato contestato il modo in cui abbiamo deciso di fare le tariffe, ci siano avvicinati sempre di più alle tariffe dell’Aci”.
Secondo Uber, con le nuove tariffe, i viaggi condivisi di Uber Pop a Milano costeranno fino al 45% in meno. Qualche esempio? Da Porta Genova alla stazione Garibaldi con 8 euro invece che con i 9,50 di prima, dal centro di Milano a Malpensa con 35 euro invece che con 63 circa. La commissione di Uber rimane del 20%.
L’applicazione più social dell’azienda americana è stata al centro di molte polemiche – e ha procurato multe salate a un paio di autisti genovesi – perché accusata di proporre un servizio pericolosamente vicino all’esercizio abusivo della professione di tassista. Critica che la manager di Uber rifiuta con forza: “Noi non tentiamo di creare delle professioni, i driver di Uber Pop si mettono semplicemente a disposizione della comunità per dare un passaggio. Stiamo cercando di fare qualcosa di nuovo, buono per l’ambiente e per i consumatori”.
Visitando il sito Internet dell’azienda, dove nella pagina dedicata ai collaboratori troneggia un enorme “guadagna facilmente con Uber”, il dubbio sorge spontaneo: se è certo che gli Ncc lavorano sempre di più grazie a Uber, come funziona con Uber Pop? Chi dà un passaggio guadagna o no? Arese Lucini risponde di no: “Uber Pop era e rimane un mezzo per le persone che hanno un’auto e hanno bisogno di usarla. Grazie all’app ammortizzano i costi fissi, che secondo Federconsumatori sono in media quasi 7.000 euro l’anno. Così, andando o tornando dal lavoro, o se hanno un’ora libera, possono portare in giro le persone per compensare il costo dell’auto”.
Se si tratta di un semplice sistema di condivisione dei costi, chiediamo alla general manager, perché il servizio offerto dall’applicazione Bla bla car non viene mai contestato, mentre Uber Pop è sempre al centro di polemiche? “Facciamo cose molto simili, la differenza è che Bla bla car si usa per le lunghe distanze ed è un’alternativa al treno, mentre Uber Pop è pensato per le tratte brevi e impatta in un mercato tradizionalmente molto più chiuso e regolamentato”. Quello dei taxi.
La general manager, oggetto di pesanti contestazioni nei mesi scorsi, sostiene in realtà che Uber non danneggi il mercato dei taxi. “Noi non facciamo concorrenza ai taxi, ma siamo complementari: molte persone che ora usano Uber prima non avrebbero utilizzato il taxi, ma la loro auto personale. Noi allarghiamo il mercato”, dice Arese Lucini. Ma la spaccatura fra i tassisti e gli Ncc, i noleggi con conducente utilizzati da Uber, è profonda: i tassisti accusano gli Ncc di effettuare il loro stesso servizio, ma senza avere la lincenza. “C’è uno sbaglio nel modo in cui i tassisti affrontano la questione delle licenze. Le licenze sono limitate e assegnate dai comuni gratuitamente, successivamente si apre quello che può essere considerato un mercato nero“, dice Arese Lucini. “I tassisti attribuiscono un valore alle licenze e le vendono a chi vuole entrare; in questo modo le licenze non vengono comprate dai Comuni ma tramite un mercato nero dagli altri tassisti. L’errore è stato accettare una prassi illegale. La liberalizzazione ci dovrebbe essere da anni e farebbe bene al mercato: Bersani ci ha provato, Monti ci ha provato, recentemente l’Agcm, ossia il garante per la competizione, ha fatto una segnalazione dicendo che i taxi e i noleggi con conducente devono essere pienamente comparabili e competitivi”.
Intanto, gli utenti italiano sembrano apprezzare i servizi di Uber e Uber Pop. “Cresciamo ogni settimana, soprattutto durante le ore serali, il che dimostra che siamo complementari agli altri servizi, perché la sera la metro e gli autobus non funzionano oppure fanno servizio ridotto”, dice Benedetta Arese Lucini. “Non solo grazie a noi, ma anche grazie agli altri servizi di mobilità alternativa, la gente sempre meno utilizzerà l’auto di proprietà: toglieremo sempre più macchine dalle strade anche grazie alle nuove generazioni, che magari un giorno decideranno di comprare l’auto”.