Brittany Maynard, nel suo esempio un incondizionato amore per la vita
Di una persona posso ammirare il suo rapporto con la malattia. Per quest’ultima, viceversa, non provo nulla. Per una malattia che attanaglia la fisicità di un corpo posso tutt’al più avere commiserazione, oppure odio profondo. Non credo affatto a quella figura retorica che trasla l’essere di un malato nella propria patologia e ne fa un tutt’uno, tanto da arrivare a concetti quali quello della convivenza essere umano-malattia o a dialoghi assurdi tra i due, come fosse possibile discutere con un morbo o confrontarsi con un tumore.
Invece ho quasi una venerazione per chi combatte, e ammiro ogni espressione del rapporto, certamente conflittuale, tra una donna o un uomo e le sue problematiche di salute. È questo che è da rispettare! È la malattia in quanto motivo di cambiamento del modo di pensare, delle abitudini e dell’esistere di una persona, che fa umanità e quindi argomento da “prendere in considerazione”, elemento di contemplazione, di studio.
In tutto questo c’è poi l’emozionalità dell“essere malato”, il messaggio rivolto ad altri esseri umani, sull’ontologia della condizione trascendente della carne, sul significato ultimo dell’esistere, sulla condizione vera dell’essere al mondo e, quindi, sul senso della vita. Nella malattia c’è questo e molto altro, per cui al malato va riconosciuta l’opportunità di compiere delle scelte approfondite.
Io invito chiunque si senta di criticare la scelta di Brittany a sospendere il giudizio ed evitare di interpretare quel gesto attraverso la lente della propria morale, delle proprie tradizionali convinzioni o peggio ancora attraverso la lente della religione. Brittany ha scelto semplicemente guardando dritta in faccia la sua malattia.
Era suo diritto fare tutto questo? Certamente! E non solo perché la legge americana evidentemente glielo permetteva, ma perché alcuni diritti è giusto che vadano oltre l’etica di chi certe scelte non può comprenderle, di chi è impegnato in altre battaglie, di chi è sano!
La scelta di Brittany è stata una scelta coraggiosa ma per certi versi ovvia, che dovrebbe essere ad appannaggio di tutti. Ecco perché sostengo da anni la battaglia per il “testamento biologico” anche in Italia e mi auguro che l’esempio di Brittany aiuti anche il nostro Paese a guardare oltre lo steccato.
E intanto mi commuovo e al tempo stesso rimango ammirata guardando a Che tempo che faAnna Marchesini, la grande attrice comica affetta da una grave forma di “artrite reumatoide” che la rallenta nei movimenti e nella parlata, ma che non le ha minimamente intaccato quella voglia di fare e quell’entusiasmo che da sempre l’hanno caratterizzata.
Rimango commossa ed ammirata per quello che ha detto: “Una volta una lettrice mi disse ‘certo tu hai capito tutto della vita; hai capito che si sta in vita proprio per obbedire alle necessità della vita…’. Beh in effetti io questo l’ho scritto, ma non lo penso! Perché non ho ancora ben capito perché si sta in vita. Però ci sto!”.
Grandissima Anna, nel racconto di un aneddoto ha espresso nel miglior modo possibile il senso di un ostinato stare in piedi, anche in mezzo alle mille difficoltà che ti prospetta la malattia.
L’esempio di Anna e quello di Brittany sono due opposti? Forse no, perché rappresentano entrambi un incondizionato e assoluto amore per la vita. Questo le accomuna, mentre le separa l’essere affette da due malattie differenti e l’aver preso, necessariamente, strade divergenti. Ma questo deve essere un loro diritto, un diritto sancito dalle proprie specificità e che un testamento biologico potrebbe legittimare anche agli occhi del mondo e della giustizia. Tutte cose che però, in fondo in fondo, hanno poca importanza.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
non riesci a leggere ilfattoquotidiano.it perché hai negato i consensi relativi alla pubblicità. Per continuare a leggerci accetta i consensi o diventa nostro Sostenitore (in questo modo navigherai senza nessuna inserzione).
Ti ricordiamo che il nostro lavoro ha un costo ripagato dalla pubblicità e dai sostenitori. Il tuo aiuto è per noi indispensabile.
Se clicchi “Accetta i consensi” acconsenti in questo modo al trattamento dei tuoi dati personali mediante l'impiego di tutti i cookie presenti sul sito, fermo restando la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento. Navigherai in modo totalmente gratuito e potrai visualizzare fino ad un massimo di 5 articoli al mese, e vedrai la pubblicità. Che cosa sono i cookie?
Se clicchi su “Rifiuta e Sostienici” sottoscrivi un abbonamento Sostenitore a “ilfattoquotidiano.it”, al costo promozionale di 1€ al mese per 3 mesi. A decorrere dal quarto mese il costo dell'abbonamento diverrà di 5,99€ al mese, il tutto mantenendo le tue attuali impostazioni. Da abbonato potrai navigare senza alcun tipo di pubblicità.
Rosaria Iardino
Giornalista, esperta di diritti civili
Diritti - 4 Novembre 2014
Brittany Maynard, nel suo esempio un incondizionato amore per la vita
Di una persona posso ammirare il suo rapporto con la malattia. Per quest’ultima, viceversa, non provo nulla. Per una malattia che attanaglia la fisicità di un corpo posso tutt’al più avere commiserazione, oppure odio profondo. Non credo affatto a quella figura retorica che trasla l’essere di un malato nella propria patologia e ne fa un tutt’uno, tanto da arrivare a concetti quali quello della convivenza essere umano-malattia o a dialoghi assurdi tra i due, come fosse possibile discutere con un morbo o confrontarsi con un tumore.
Invece ho quasi una venerazione per chi combatte, e ammiro ogni espressione del rapporto, certamente conflittuale, tra una donna o un uomo e le sue problematiche di salute. È questo che è da rispettare! È la malattia in quanto motivo di cambiamento del modo di pensare, delle abitudini e dell’esistere di una persona, che fa umanità e quindi argomento da “prendere in considerazione”, elemento di contemplazione, di studio.
In tutto questo c’è poi l’emozionalità dell“essere malato”, il messaggio rivolto ad altri esseri umani, sull’ontologia della condizione trascendente della carne, sul significato ultimo dell’esistere, sulla condizione vera dell’essere al mondo e, quindi, sul senso della vita. Nella malattia c’è questo e molto altro, per cui al malato va riconosciuta l’opportunità di compiere delle scelte approfondite.
Negli Stati uniti il primo novembre scorso Brittany Maynard, una ragazza di 29 anni appena, malata di un tumore incurabile al cervello, ha deciso di togliersi la vita prima che la malattia ne azzerasse la coscienza e le sottraesse la lucidità necessaria per apprezzare quello che la circondava: il suo rapporto amoroso col fidanzato e l’affetto della famiglia, per esempio. Brittany ha optato per l’eutanasia perché profondamente innamorata della vita e non disposta a venire a patti con qualcosa che potesse mettere in discussione tutto questo.
Io invito chiunque si senta di criticare la scelta di Brittany a sospendere il giudizio ed evitare di interpretare quel gesto attraverso la lente della propria morale, delle proprie tradizionali convinzioni o peggio ancora attraverso la lente della religione. Brittany ha scelto semplicemente guardando dritta in faccia la sua malattia.
Era suo diritto fare tutto questo? Certamente! E non solo perché la legge americana evidentemente glielo permetteva, ma perché alcuni diritti è giusto che vadano oltre l’etica di chi certe scelte non può comprenderle, di chi è impegnato in altre battaglie, di chi è sano!
La scelta di Brittany è stata una scelta coraggiosa ma per certi versi ovvia, che dovrebbe essere ad appannaggio di tutti. Ecco perché sostengo da anni la battaglia per il “testamento biologico” anche in Italia e mi auguro che l’esempio di Brittany aiuti anche il nostro Paese a guardare oltre lo steccato.
E intanto mi commuovo e al tempo stesso rimango ammirata guardando a Che tempo che fa Anna Marchesini, la grande attrice comica affetta da una grave forma di “artrite reumatoide” che la rallenta nei movimenti e nella parlata, ma che non le ha minimamente intaccato quella voglia di fare e quell’entusiasmo che da sempre l’hanno caratterizzata.
Rimango commossa ed ammirata per quello che ha detto: “Una volta una lettrice mi disse ‘certo tu hai capito tutto della vita; hai capito che si sta in vita proprio per obbedire alle necessità della vita…’. Beh in effetti io questo l’ho scritto, ma non lo penso! Perché non ho ancora ben capito perché si sta in vita. Però ci sto!”.
Grandissima Anna, nel racconto di un aneddoto ha espresso nel miglior modo possibile il senso di un ostinato stare in piedi, anche in mezzo alle mille difficoltà che ti prospetta la malattia.
L’esempio di Anna e quello di Brittany sono due opposti? Forse no, perché rappresentano entrambi un incondizionato e assoluto amore per la vita. Questo le accomuna, mentre le separa l’essere affette da due malattie differenti e l’aver preso, necessariamente, strade divergenti. Ma questo deve essere un loro diritto, un diritto sancito dalle proprie specificità e che un testamento biologico potrebbe legittimare anche agli occhi del mondo e della giustizia. Tutte cose che però, in fondo in fondo, hanno poca importanza.
Articolo Precedente
Brittany Maynard, Vaticano : “Il suicidio assistito non è una scelta dignitosa”
Articolo Successivo
Brittany Mayard e il suicidio assistito: indegno è chi giudica
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Usa: “Telefonata Trump-Putin? Pace mai così vicina”. “Il tycoon pensa a riconoscere la Crimea come russa”. Armi, l’Ue vuole altri 40 miliardi dai “volenterosi”
Mondo
Contro Trump il Canada si fa scudo anche con la corona: “Noi e Regno Unito sovrani sotto lo stesso re”
Mondo
Scontro a distanza Francia-Usa. “Ridateci la statua della libertà”, “Non parli tedesco grazie a noi”
Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.