L'amministratore delegato del gruppo ha acquistato per 83,5 milioni di euro 12,5 milioni di titoli, facendo valere le opzioni ricevute come parte della retribuzione. Poi le ha rivendute a 94,3 milioni ottenendo un ricco guadagno netto e quindi ha comprato altre azioni salendo all'1% del gruppo
Non solo gli Agnelli. Anche l’amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne, si “riposiziona”. Subito dopo aver dato la notizia della separazione di Ferrari dal resto del gruppo e del suo successivo collocamento in Borsa, il manager ha infatti iniziato rivedere il suo portafoglio di azioni Fca e Cnh, approfittando proprio del rialzo del titolo seguito all’annuncio di mercoledì scorso. Annuncio di una decisione che, per la famiglia a cui fa capo la holding Exor, comporta l’assunzione del controllo diretto del 24% del Cavallino e la possibilità di far tranquillamente calare il proprio peso nella parte a questo punto meno “nobile” di Fca quando quest’ultima, come prevedono gli analisti, dovesse stringere un’alleanza con un altro brand.
Marchionne, dal canto suo, ha incassato un guadagno netto (plusvalenza) di 10,8 milioni di euro esercitando 6,25 milioni di opzioni (stock option) ciascuna valida per un’azione di Fca e una di Cnh frutto del piano di incentivazione del 2006. Vale a dire che ha prima comprato 12,5 milioni di titoli facendo valere le opzioni ricevute come parte della retribuzione, per un esborso complessivo di 83,5 milioni. Poi le ha rivendute sul mercato in quattro tranche, incassando 94,3 milioni. Guadagnandoci dunque 10,8 milioni.
Dalle comunicazioni fatte all’Afm, la Consob olandese, cioè del Paese in cui hanno sede legale Fca e Cnh, risulta che le azioni sono state vendute il 30 e il 31 ottobre, i giorni immediatamente successivi al consiglio di amministrazione che ha dato il via libera allo spin-off della Rossa di maranello, all’emissione di un prestito obbligazionario “convertendo” da 2,5 miliardi di dollari e al collocamento di 100 milioni di azioni. Le stock option andavano comunque esercitate, pena la decadenza, entro il 3 novembre.
Marchionne ha poi esercitato un altro pacchetto di opzioni che gli attribuiva il diritto di acquistare 10.670.000 azioni Fca e 10.670.000 azioni Cnh al prezzo complessivo di
6,583 euro per una azione Fca ed una azione Cnh. Dei titoli così acquistati 5.400.000 azioni Fca e 4.957.357 azioni Cnh sono state vendute sui mercati regolamentati, “al solo fine di finanziare il prezzo di esercizio e far fronte alle relative obbligazioni tributarie“, come ha fatto sapere la società in una nota precisando che “per le medesime ragioni ulteriori vendite di azioni Cnh avranno luogo nei prossimi giorni”. Alla fine di tutte le operazioni, fa ancora sapere Fiat-Chrysler, l’amministratore delegato “ha incrementato la propria partecipazione in Fca a 12.102.411 azioni ordinarie”, cioè poco più dell’1% del capitale.