Costellazione del Toro, 450 mila anni luce dalla Terra, intorno. Ecco dove guardare per veder nascere un pianeta. Precisamente intorno a GG Tau-A, un sistema di stelle binarie vecchie “solo” pochi milioni di anni. Qui i ricercatori del Laboratorio di Astrofisica di Bordeaux e del Cnrs francese starebbero osservando per la prima volta la nascita di quello che diventerà un gigante gassoso simile a Giove.
Il sistema in questione è formato da due stelle intorno alle quali orbitano due dischi di materia, uno più esterno e uno più interno, guardati da sempre con curiosità dagli scienziati per via della loro longevità: le stelle al centro del sistema dovrebbero avere una forza di gravità tale da attrarre a sé materia dall’anello più interno, molto vicino, spazzandolo via – o meglio mangiandolo – piuttosto in fretta. E invece non è così.
“Non solo potremmo aver individuato un pianeta in formazione, ma anche un modello da cercare in numerose altre stelle della nostra galassia”
Osservando meglio quest’oggetto celeste, gli scienziati si sono accorti che è invece il disco più esterno a fornire all’altro abbastanza materia da sopravvivere. “Complesse simulazioni al computer avevano rivelato questa possibilità, ma mai avevamo osservato il passaggio di materia”, ha spiegato Anne Dutrey, leader della ricerca. “Le nostre indagini, invece, non solo dimostrano che il disco più esterno sta nutrendo quello più interno, ma anche che potrebbe continuare a farlo per lunghissimo tempo”.
È proprio questa configurazione che suggerisce ai ricercatori di essere davanti all’embrione di un nuovo pianeta: i giganti gassosi nascono infatti da un processo molto lungo, che prevede necessariamente che si crei intorno a un centro di gravità (una nuova stella) un disco di polveri e gas provenienti dallo spazio (spesso dall’esplosione di un vecchio astro), che sia però capace di perdurare nel tempo tanto da potersi ammassare creando un nuovo pianeta. Una dinamica molto simile a quella che gli scienziati stanno osservando nella costellazione del Toro. Una configurazione, inoltre, che secondo gli scienziati sarebbe simile a quella di molti altri sistemi binari nell’Universo. “Non solo potremmo aver individuato un pianeta in formazione, ma anche un modello da cercare in numerose altre stelle della nostra galassia”, ha spiegato Emmanuel Di Folco, coautore dello studio. “Ora potremmo andare alla scoperta di tanti altri pianeti sul punto di nascere”.
di Laura Berardi
da Il Fatto Quotidiano del 3 novembre 2014