“Stefano Cucchi morto in mano allo Stato? Non credo che la vicenda possa esser ricostruita in questi termini. Lui è uno che purtroppo era coinvolto pesantemente nel mondo della droga, ne faceva uso personalmente, spacciava, era stato più volte ricoverato in ospedale per aver subito pestaggi da gente del suo ambiente”. Sono le parole di Roberto Formigoni, senatore Ncd, ospite di “Un giorno da pecora”, su Radio Due. “Certo” – puntualizza – “quel che è successo in carcere va investigato fino in fondo. Ma Cucchi più volte era stato aggredito, ed è arrivato in carcere in condizioni molto molto critiche, non perché era in mano ai poliziotti, ma perché era stato arrestato in condizioni molto critiche”. Subito dopo, i conduttori Sabelli Fioretti e Lauro comunicano a Formigoni che su twitter le sue dichiarazioni hanno scatenato un vespaio di polemiche. “Le polemiche possono impazzare finché vogliono” – si difende l’ex governatore della Regione Lombardia – “bisogna che ci siano indagini, il procuratore ha detto che riaprirà le indagini e vedremo cosa appureranno. Finora le indagini hanno portato alla sentenza di assoluzione, e le sentenze si possono criticare ma si devono rispettare”. E conclude: “Non è questo l’insegnamento che la sinistra e i twitteroni protestoni hanno sempre sostenuto?”
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