Il presidente Usa, nella prima conferenza stampa dopo aver perso anche il Senato, apre ai repubblicani: "Lavoreremo insieme". E rilancia: "Entro fine anno agirò sull'immigrazione"
“Sono ansioso di collaborare con il nuovo Congresso” perché “noi siamo più di una raccolta di Stati rossi e blu: noi siamo gli Stati Uniti”. Questo il primo commento di Barack Obama nel giorno in cui l’America gli volta le spalle, togliendogli l’intero Congresso e dandolo in mano di repubblicani. I risultati delle elezioni di Midterm, infatti, obbligheranno il presidente democratico a due anni di mandato da “anatra zoppa”, ovvero senza avere accanto una maggioranza che appoggi le sue riforme. E nonostante la disfatta, il leader americano non si arrende: “Credo ancora in quel che dissi sei anni fa quando fui eletto, nonostante tutte le cartine viste in television”. Certo che il sogno di Obama ora è più offuscato, o quantomeno condiviso con l’opposizione, verso cui il presidente si dice aperto. “Lavoreremo insieme. Devo tendere la mani ai repubblicani. Devo ascoltarli – continua Obama in conferenza stampa – Anche perché abbiamo molte idee in comune”. Inevitabile, però, ammettere la sconfitta mentre i repubblicani conquistano dopo otto anni il controllo dell’intero Congresso: “Il Parlamento presenterà delle leggi che io non firmerò. È naturale ed è ovvio: è così che funziona la democrazia”.
Il presidente dà quindi la sua lettura dei risultati di Midterm, che hanno visto la schiacciante vittoria della destra. “Gli americani hanno inviato un chiaro messaggio: si deve lavorare duro e ci si deve concentrare sulle loro aspirazioni, non sulle nostre”, ha detto Obama. Ma resta anche un’occhio aperto sulle crisi internazionali, con l’annuncio che chiederà al Congresso più fondi per combattere l’epidemia Ebola e la lotta all’Isis. Obama anticipa anche che chiederà, sempre al Congresso, una nuova autorizzazione per l’uso della forza militare contro lo Stato islamico. E rilancia la palla ai repubblicani, “che ora hanno le forze per fare le cose, a cominciare dalla riforma dell‘immigrazione“. Anche se il leader degli States garantisce che sul tema agirà per decreto entro la fine dell’anno. Un annuncio che sembra una risposta a Mitch McConnell, leader dei repubblicani in Senato, che ha messo in guardia Obama sul fatto che un’azione unilaterale sull’immigrazione sarebbe un “grave errore“.
“Venerdì ospiterò la leadership democratica e repubblicana alla Casa Bianca per definire la nuova strada“, continua il presidente degli Stati Uniti, ricordando l’impegno preso nei confronti del popolo americano già sei anni fa: “Svegliarmi tutti i giorni facendo il massimo per il popolo americano”. Uno sguardo, poi, ai primi due anni del sui secondo mandato. “Gli Stati Uniti hanno fatto progressi reali” dalla crisi finanziaria, con la disoccupazione che è scesa e il deficit che è calato. Barack Obama ha quindi sottolineando che continuerà a lavorare ”nel modo migliore possibile” nei prossimi due anni anni per assicurare che la prosperità sia condivisa. E che magari torni ad avere maggiore consenso in un’America che un tempo lo portava in trionfo.