La riabilitazione della M&M comunista
Alzi la mano chi, mangiandosi una manciata di M&M, non si è soffermato almeno qualche secondo sui colori dei candies più famosi del mondo. Tra i tanti disponibili, se ci volete fare caso, il più frequente è quello rosso, che, anche a detta del marketing della Mars (che produce gli M&M) è il preferito dai consumatori. Ma non è stato sempre così, anzi: pensate che nel 1976, a seguito di una polemica generata da una ricerca sovietica (!!) sulla tossicità dei coloranti alimentari, proprio le M&M di coloro rosso, considerato il colore più a rischio, vennero tolte dalle confezioni in commercio, rimanendo esclusi dal mucchio, per più di vent’anni. E se i cioccolatini rossi, sono poi ritornati in vendita, lo si deve a tale Paul Hethmon, studente all’università del Tennessee, che negli anni Settanta prese talmente a cuore la causa dei bottoncini rossi, da trasformarla in una gigantesca campagna mediatica, che lo catapultò sulle prime pagine dei principali quotidiani americani. Alla fine la Mars gli diede ragione, rinserendo i cioccolatini emarginati e ringraziandolo con 25 chili di M&M, ovviamente tutte rosse, recapitategli a casa. PS: se avete in progetto un viaggio a New York, a Times Square, c’è un negozio interamente dedicato al mondo M&M.
La bravata della giovane vecchia
In America si può essere fermati dalla polizia stradale, con tanto di sirene spiegate, soltanto per avere la copertura di plastica di un fanalino rotta, anche se lo stesso funziona perfettamente. E’ quello che è successo alla 42enne Jennfer Crosby, nella contea di Indian County, in Florida. Ma la piccola infrazione, commessa dalla signora, è stato solo l’inizio di una giornata, per lei, del tutto particolare. Essendo sprovvista della patente, la donna ha infatti pensato bene di fornire al poliziotto che l’aveva fermata, le generalità di sua figlia. Un rapido controllo al computer, ha stabilito che la persona al volante avrebbe dovuto avere 22 anni, cosa decisamente non plausibile guardandola in faccia. Alle perplessità dell’agente, Jennifer avrebbe risposto dichiarandosi afflitta da “progeria”,una malattia che accelera in maniera esponenziale l’invecchiamento della pelle, ragione per la quale, nonostante la sua giovane età sembrava cosi’…sbattuta. Arrestata per false generalità la “giovane vecchia” è stata poi processata per direttissima.
La città low cost fatta da container
Ohio City, una città sobborgo della più conosciuta Cleveland, potrebbe diventare molto presto la prima realtà urbana ad avere un intero quartiere costruito con case ricavate da container. Il progetto, ideato dall’immobiliarista Michael Rastatter, è già stato approvato dal consiglio comunale e dovrebbe partire poco dopo l’inizio del prossimo anno. Le abitazioni, alte sino a quattro piani, saranno costruite impilando dei container riciclati dal porto di Cleveland, che prima del montaggio vengono completamente ricondizionati e ristrutturati, diventando dei veri e propri locali di ottima fattura. Il progetto, al di là dall’essere all’avanguardia a livello architettonico, ha anche un costo decisamente basso, considerato che un appartamento formato da tre container non costa più di cinquantamila dollari.
Allarme terrorismo, ma è colpa dei fagioli messicani
In un momento dove l’allerta terrorismo è molto alta, la polizia di Carlsbad, California, ha comunque esagerato con le precauzioni. Allertata dal guidatore di un furgone di una ditta di recapiti, che aveva sentito uno strano rumore all’interno di un pacchetto, la SWAT locale ha bloccato l’intera circolazione della cittadina, non lontana da San Diego. Trascorse tre ore, dopo che gli artificieri avevano individuato tra i tanti il pacco sospetto, lo stesso è stato poi aperto rivelando il suo contenuto: dei fagioli messicani, chiamati anche jumping beans, perché si muovono da soli, come se fossero animati. Qualcuno ne aveva spedito delle confezioni per la notte di Halloween, ma le stesse non erano arrivate in tempo, perdendosi nei magazzini del corriere.
Se le telecomunicazioni in Usa non tirano più
L’economia americana starà anche andando a gonfie vele, con settori come le telecomunicazioni che tirano più di altri, ma anche in paradiso c’è un angolo di inferno. E’ quello che stanno per sperimentare duemila impiegati della Sprint, la terza compagnia telefonica presente negli Stati Uniti (dopo At&t e T-Mobile) che, a giorni, verranno licenziati in tronco. Senza scomodare parallelismi con ciò che accade di questi tempi dalle nostre parti, la Sprint ha giustificato il licenziamento di massa con la necessità di risparmiare 400 milioni sul costo del lavoro dopo che nel terzo quadrimestre del 2014 la compagnia aveva perso 765 milioni di dollari, crollando in borsa.
Autoscontro da crociera
L’autoscontro da lunapark è un qualcosa che si è oramai perso nel tempo, resistendo ancora solamente nelle feste di periferia. Questo almeno sino a qualche giorno fa, quando la Royal Carribean, gigante mondiale delle crociere turistiche, durante la presentazione della sua ultima nata, la Quantum of the seas, ha svelato che ha bordo è stata costruita…proprio una pista per l’autoscontro. Le 30 “bumping cars” imbarcate su questo gigante del mare completano un parco di attrazioni per i croceristi che comprende un simulatore per il paracadutismo, una navicella che si immerge sino a 90 metri ed una zona ponte che, in pochi minuti, si trasforma da gigantesco playground (basket, pattinaggio, volley, tiro a segno…) in una delle discoteche più grandi del mondo. In caso di mare mosso, le tre macchinine dell’autoscontro vengono sollevate in verticale da un enorme montacarichi, per evitare che sbattano contro le pareti della sala che le accoglie.