Scuole chiuse, appelli alla cittadinanza a non uscire di casa, macchina di soccorso in allerta e tanti, tantissimi danni. Il maltempo che sferza la Penisola paralizza le città e minaccia 24 ore da bollino rosso. Il peggio, secondo le previsioni, deve ancora arrivare. Ma quanto si è vissuto sinora ha già causato tensione, preoccupazione e disservizi. In serata, all’aeroporto di Fiumicino, un aereo (colpito da un fulmine che ha danneggiato i motori) è stato costretto ad un atterraggio di emergenza. Si tratta di un volo della Mistral Air (la compagnia delle Poste che opera per Alitalia) proveniente da Ancona. Cinquantuno i passeggeri a bordo, che sono scesi senza problemi e, a quanto riferisce la compagnia, non si sarebbero accorti di nulla.
A Roma chiuse tutte le scuole per allerta meteo – Nelle prossime ore, poi, la situazione non migliorerà, tanto che le autorità competenti hanno ordinato la chiusura di tutte le scuole di ordine e grado (stesso provvedimento adottato anche in alcuni comuni della Versilia e a Catania). Il prefetto, inoltre, ha consigliato di uscire di casa solo “per lavoro o per situazioni importanti. Il mio consiglio ove non ci siano queste motivazioni – ha aggiunto – è che si può rinviare”. Inoltre, ha consigliato di “non andare nei garage” e di “mettere le macchine nei garage da stasera”. Chiusi per l’allerta meteo anche tutti i siti archeologici statali del Lazio, compresi quindi il Colosseo e i Fori. Non solo. Rinviati gli esami di abilitazione alle professioni di perito, geometra e agrotecnico; Anas e Atac mobilitate per eventuali problemi alla rete stradale e ai mezzi pubblici (con particolare attenzione alla metropolitana). E intanto intorno alle 20, nel quartiere Parioli è crollato il controsoffitto di una scuola. In quel momento all’interno non c’era nessuno. A pagar dazio al maltempo è anche la politica: rinviate a data da destinarsi sia la riunione della segreteria Pd che quella dei gruppi e dei coordinatori di Forza Italia.
Si contano danni dal nord al sud, dal Piemonte allagato, al Veneto e alla Liguria che tengono i loro fiumi sotto controllo strettissimo, a Napoli battuta dal vento forte, all’acqua e alle frane che hanno invaso le strade della Calabria, alla tromba d’aria di Catania. Il crollo di un ponte a Careri, in provincia di Reggio Calabria, ha isolato circa 400 persone nella frazione di Natile Vecchio. Nel Varesotto, a causa dell’esondazione del torrente Margorabbia, sono state evacuate 150 persone. Il maltempo, quindi, mette di nuovo in ginocchio l’Italia. E mette sotto la lente di ingrandimento, di nuovo, l’interrogativo su cosa è stato fatto, su cosa non è stato fatto, su cosa non è stato fatto abbastanza. A Carrara, per esempio, a esondare è stato il torrente Carrione, per il quale non sono mai stati completati definitivamente i lavori per rafforzare gli argini. E quando sono stati fatti, qualcosa non ha funzionato, come già ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Il Carrione è esondato per 4 volte negli ultimi 11 anni: nel 2003 durante un’altra alluvione causata dallo stesso torrente era morta un’anziana.
Carrara, la procura indaga – La città dei marmi è sott’acqua, con 450 sfollati, 1.600 abitazioni danneggiate e almeno 5mila famiglie che rischiano di vedere la propria abitazione travolta dalla piena. E ancora: cittadini sui tetti e recuperati solo con i gommoni. Altre 5mila utenti – tra case e aziende – rimasti senza energia elettrica. Ben 400 interventi dei pompieri, che lavorano con 100 uomini impegnati sul campo. La procura di Massa, nel frattempo, ha aperto un fascicolo sull’esondazione del fiume Carrione, che ha provocato l’alluvione. Nei prossimi giorni i magistrati acquisiranno atti e documenti. Con ogni probabilità anche quelli relativi ai lavori di ricostruzione dell’argine, negli anni 2006 e 2007, e alle segnalazioni dei cittadini e degli abitanti della zona riguardo i cedimenti dell’argine. Inoltre, alcuni imprenditori che hanno aziende, soprattutto segherie, nella zona di Carrara dove è esondato il Carrione, nei mesi scorsi avevano segnalato con una lettera alla Provincia che nell’argine c’erano piccole perdite di acqua, sintomo di una non perfetta tenuta. La lettera conteneva diverse altre segnalazioni sui disagi della zona, legati anche alla qualità delle strade. Anche i residenti della zona, con delle petizioni, avevano segnalato problemi agli argini, che sono in cemento e che sono rialzati qualche anno fa.
Sempre nei mesi scorsi, su Facebook è nato un gruppo dal nome ‘Comitato lavori nel Carrione’. “Serve a raccogliere le segnalazioni dei cittadini – spiega l’amministratore, Daniele Fabbiani – sui lavori in corso sul fiume che vengono realizzati in maniera da risultare pericolosi. Per esempio, qualche tempo fa era stata costruita una rampa, vicino al centro, che ostruiva parte dell’alveo del fiume. In caso di emergenza pioggia avrebbe costituito un tappo. Per fortuna, qualche giorno dopo è crollata e nessuno ha pensato di ricostruirla”.
Catania, l’ordinanza: “Rimanete in casa” – L’Ufficio della protezione civile del Comune di Catania, in relazione all’allarme meteo in codice rosso per la giornata di domani riguardante il territorio catanese che ha indotto il sindaco, Enzo Bianco, a firmare un’ordinanza per la chiusura delle scuole, ha rivolto un invito alla popolazione “a rimanere in casa e a non uscire se non in caso di assoluta necessità soprattutto nelle ore pomeridiane e serali”. Sono previsti infatti rovesci di forte intensità, raffiche di vento e burrasca che dovrebbero intensificarsi nella seconda parte della giornata, fino a notte. L’ufficio ha inoltre diffuso un numero di telefono, lo 095/484000, per segnalare eventuali emergenze. Intanto, l’ordinanza con cui Bianco chiude per la giornata di domani le scuole a scopo precauzionale, dispone anche il divieto di circolazione dei mezzi a due ruote, che non potranno dunque circolare dalla mezzanotte di oggi fino alle 24 del 6 novembre.
Modena, aumenta il livello del Secchia – Le forti piogge hanno provocato l’innalzamento dei livelli dei corsi d’acqua del modenese soprattutto del fiume Secchia. Tanto che la piena del Secchia è transitata nel pomeriggio nelle casse di espansione e raggiungerà la città di Modena in serata. Resta pertanto attivata la fase di attenzione, visto che sul crinale dell’Appennino sono caduti, nelle ultime 48 ore, dai 90 ai 120 millimetri di pioggia sul bacino del Secchia e dagli 80 ai 100 millimetri su quello del Panaro. In montagna sono scesi in media dai 40 agli 80 millimetri, mentre livelli di precipitazioni più contenuti in pianura.
In Friuli frane e smottamenti – Continua a piovere incessantemente sul Friuli Venezia Giulia, in particolare sui monti e la pedemontana, e si sta alzando il livello di tutti i corsi d’acqua. La Sala operativa della protezione civile regionale continua a mantenere costantemente sorvegliata la situazione. Al momento, sono operativi 87 volontari di protezione civile di 30 comuni su tutto il territorio regionale per il monitoraggio del territorio e per interventi di ripristino o gestione viabilità in conseguenza ad allagamenti o piccoli smottamenti, oltre ai vigili del fuoco.Il servizio di piena attualmente è attivato sui bacini idrografici del Cellina- Meduna e del Tagliamento. In considerazione delle precipitazioni in corso e degli scarichi registrati dalla diga di Ponte Racli sul fiume Meduna, la Protezione civile della regione sta seguendo il gestore della diga di Ravedis nell’attuazione del piano di laminazione.
E’ emergenza in Valtellina – Allagamenti, frane, black out energetici, un albergo in località Terme, nel territorio comunale di Val Masino (Sondrio) a rischio evacuazione in serata. E’ il bilancio, ancora provvisorio, dell’ondata di maltempo che da due giorni ha investito Valtellina e Valchiavenna, dove i torrenti e i fiumi si sono ingrossati a dismisura per le abbondanti precipitazioni piovose. Nelle ultime 48 ore, secondo i dati forniti dal Centro regionale nivometeo di Bormio, in provincia di Sondrio, si sono accumulati 49,8 millimetri d’acqua. I Vigili del Fuoco del comando provinciale di Sondrio e dei diversi distaccamenti sono stati costretti ad effettuare una raffica di interventi per il prosciugamento di scantinati, di piani terreni di abitazioni e aziende, per la rimozione di piante cadute anche per il forte vento, lo sgombero di detriti dalle strade e le esondazioni di un torrente in Val Malenco, che ha creato non pochi problemi alla circolazione alla strada provinciale.
Criticità rossa in 8 regioni – La perturbazione di origine atlantica, sottolinea il Dipartimento della Protezione Civile, continuerà a determinare condizioni di spiccato maltempo attraversando l’Italia da nord a sud. E’ stata quindi emessa una nuova allerta, che integra ed estende quelle diffuse nei giorni scorsi, che prevede a partire dalla mattina del 6 novembre precipitazioni diffuse, localmente anche molto intense e accompagnate da fulmini e forti raffiche di vento, su Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e sui settori occidentali di Abruzzo e Molise. Sempre dalla mattinata di giovedì 6 si prevedono venti di burrasca sulle regioni meridionali.
Sulla base delle precipitazioni previste, il Dipartimento della Protezione Civile ha valutato una criticità rossa per rischio idrogeologico localizzato per buona parte del Friuli Venezia Giulia, per il Veneto centro- settentrionale, il levante ligure, la Versilia e la Toscana meridionale, l’Umbria, gran parte del Lazio, il versante ionico della Calabria e la Sicilia orientale. Criticità arancione, invece per rischio idraulico diffuso per le pianure di Modena e Reggio Emilia in Emilia Romagna e per la Lombardia occidentale e per rischio idrogeologico per la Lombardia centro-settentrionale, buona parte della Liguria, l’Emilia Romagna centro-occidentale, il Veneto meridionale, il Friuli Venezia Giulia meridionale, le restanti zone della Toscana, la provincia di Rieti nel Lazio, l’Abruzzo occidentale, la parte interna del Molise, la Campania, la Basilicata, parte della Puglia Ionica, la restante parte della Calabria, la Sicilia centrale e l’intera Sardegna.
Il maltempo sta flagellando anche il Canton Ticino, in Svizzera, dove una frana ha interessato un’ampia zona boschiva e investito un’abitazione. Lo rende noto la polizia cantonale. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia cantonale, i pompieri di Lugano e di Novaggio oltre all’unità d’intervento tecnico e alla Croce Verde di Lugano. La strada tra Banco e Astano è stata chiusa a titolo precauzionale per ragioni di sicurezza.