I grillini ostacolano il voto di fiducia sul provvedimento. Mani sporche d'inchiostro, uno di loro si sdraia sul banco del governo. Calderoli: "Queste cose succedono in periodi non democratici". Pd: "Nuovi fascisti"
Esplode la protesta dei 5 Stelle nell’aula del Senato contro il decreto Sblocca Italia, sul quale palazzo Madama era chiamato a votare la fiducia, che alla fine è stata ottenuta e il provvedimento del governo è diventato legge. Sergio Puglia si è sdraiato sui banchi del governo con le mani sporche di inchiostro, come fosse petrolio e viene richiamato all’ordine da Roberto Calderoli. Altri, sempre con le mani sporche d’inchiostro stanno impedendo ai senatori di votare sotto i banchi della presidenza. La seduta è stata sospesa. I 5 Stelli protestano contro il provvedimento ritenuto un regalo ai petrolieri sul fronte delle trivellazioni.
Il senatore Malan di Forza Italia pur di votare ha scavalcato la balaustra che separa i banchi del governo. Il presidente di turno Calderoli ha gridato: “Queste cose succedevano in periodi non democratici, ne parleremo in Ufficio di presidenza”. Poi ha sospeso la seduta.
“Mani sporche di petrolio. Non saremo complici di questo disastro annunciato. #SfasciaItalia”. Così, con un tweet, la senatrice del M5S Paola Taverna sintetizza le ragioni della protesta.
La seduta è poi ripresa, ma i senatori M5s hanno continuato a sbloccare il passaggio dei colleghi verso le urne. Il presidente di turno Calderoli, rivolgendosi ai 5 stelle, ha ammonito: “Ritengo che la manifestazione sia stata eccessiva. Questo è un organo costituzionale, impedire l’esercizio di un ordine costituzionale, oltre ad essere contro il regolamento, è anche contro il codice penale”. Calderoli – vista la protesta – ha poi deciso di far rispondere i senatori alla chiama e di farli votare dal loro posto.
Anche il Pd usa Twitter per replicare: “Senatori M5s stanno cercando di impedire le operazioni di voto al #Senato Eccoli i nuovi fascisti”, scrive il senatore Stefano Esposito.
Alla fine l’aula ha dato il via libera definitivo al decreto Sblocca Italia, votando la fiducia posta dal governo. I voti favorevoli sono stati 157, i contrari 110 e nessun astenuto. Il dl scadeva l’11 novembre. Il decreto contiene norme che vanno dallo ‘sblocca cantieri‘ e dalla realizzazione dell’alta velocità Napoli-Bari e Palermo-Catania-Messina alla proroga delle concessioni autostradali, dagli incentivi per la banda larga a quelli per l’acquisto e l’affitto degli immobili, dalle risorse per gli ammortizzatori sociali a misure sugli inceneritori e sulle trivellazioni. E poi la misure cosiddetta per Genova che ‘sblocca’ le opere in zone colpite da calamità naturali anche se sottoposte a ricorso davanti al Tar.