Matteo Salvini non ha dimostrato ancora nulla, Angelino Alfano è irrilevante. E la Corte europea dei diritti dell’uomo cancellerà la sua condanna permettendogli di candidarsi alle prossime elezioni. E’ un Silvio Berlusconi in clima da campagna elettorale quello che parla nell’intervista al “Quotidiano nazionale”. Esclude che si vada al voto nei prossimi mesi, ma l’ex Cavaliere sa che la partita è molto più delicata di così. Parla poche ore dopo il sesto incontro a Palazzo Chigi con Matteo Renzi: il patto del Nazareno si è bloccato sulla questione legge elettorale e la fretta del leader Pd non ha convinto Berlusconi. E intervistato, assicura che il futuro della leadership in Forza Italia è molto chiaro: se si libererà dei carichi giudiziari, derivati dalla sentenza Mediatrade, si ricandiderà alla presidenza del Consiglio. “Tolga pure quel ‘se’ – dice il leader – sono certo che la Corte europea dei diritti dell’uomo cancellerà una condanna paradossale ed ingiusta”.
Il vero contendente degli ultimi mesi sembra essere il segretario del Carroccio Matteo Salvini, al quale però Berlusconi dimostra poca stima: “Vuole fare la rivoluzione liberale che non è riuscita al Pdl? Per farla bisognerebbe in primo luogo essere liberali. Noi per questo Paese abbiamo fatto tantissimo. Salvini, al netto della propaganda, deve ancora dimostrare di saper fare qualcosa”. Berlusconi liquida poi Angelino Alfano e l’Ncd che, dice, saranno obbligati a tornare nel centrodestra. “Mi domando quale futuro si prefigurino i componenti del Nuovo centrodestra. Se decideranno di far parte della sinistra saranno abbandonati dai loro elettori. Se resteranno al centro, soli e ininfluenti, nessuno troverà opportuno votarli. Mi sembra che debbano darsi una mossa”.
Prosegue poi con la tormentata riforma della legge elettorale. Solo nelle scorse ore ha ricevuto l’ultimatum di Renzi che “lunedì vuole cominciare la discussione e vuole sapere se Berlusconi ci sta oppure no”. “Sarebbe una buona cosa -dice il leader di Fi riferendosi a un meccanismo che possa favorire un sistema bipartitico – Ma la legge elettorale è fatta di tanti capitoli, che devono equilibrarsi fra loro. Ci stiamo lavorando sulla base del testo votato alla Camera tenendo conto che ogni correzione dev’essere concordata tra il Pd e noi. Non credo ci siano problemi insolubili ma spero che nessuno insista su delle forzature”.