Il senatore del Nuovo centrodestra polemizza sull'accordo tra democratici e 5 stelle che ha permesso di bocciare un emendamento sulla responsabilità delle toghe. Renzi: "Non ci saranno mai altre maggioranze". Battaglia rimandata in aula
Sembra ricomporsi – almeno per il momento – lo scontro in maggioranza sulla responsabilità civile dei magistrati, dopo che ieri sera in commissione giustizia al Senato il voto di Pd e M5s ha bocciato un emendamento di Forza Italia sostenuto anche da Ncd e Sc, reso a mdificare il ddl approvato dal governo Renzi. La proposta di modifica, riporta l’agenzia Public policy (i testi della Commissione non sono ancora disponibili), è stata ritirata. Ma lo scontro è solo rimandato, dato che trapela l’intenzione di ricominciare la battaglia quando il provvedimento approderà in aula. Il nodo del contendere, in sé, è piuttosto tecnico: l’emedamento chiedeva di far scattare la responsabilità civile dei magistrati in caso di sentenza difforme, senza adeguate motivazioni, dal pronunciamento delle sezioni unite della Cassazione sull’interpretazione di un determinato reato.
Ma dato che il tema giustizia è un campo minato nei rapporti tra centrodestra e centosinistra in maggioranza, sul nodo si è consumato un duro scontro politico. Dopo il voto congiunto Ps-M5s Maurizio Sacconi, ha annunciato le dimissioni da capogruppo dell’Ncd. Subito ritirate, però, dopo un colloquio con Matteo Renzi. “Consegnerò in giornata”, aveva detto Sacconi, “il mio mandato di capogruppo nelle mani del Presidente del partito Angelino Alfano perché allo stato non mi sento in grado di garantire la necessaria collaborazione tra le forze politiche che sostengono il Governo”. Parole che poi lo stesso senatore si è rimangiato dopo il confronto con il presidente del Consiglio: “Mi ha garantito che non ci saranno altre maggioranze rispetto a quella attuale”, ha riportato Sacconi. Lo stesso esponente dell’Ncd si era detto allarmato per “la prima volta di una maggioranza spuria con l’aggravante della materia ad alta sensibilità politica e della rinuncia alla paziente mediazione”.
Dinamiche condannate dallo stesso Sacconi: “Da un lato Pd e grillini non hanno voluto accogliere la proposta sostenuta in primo luogo dal relatore Buemi (Psi) di richiedere una adeguata motivazione quando la sentenza si discosta dalla giurisprudenza della Cassazione. Dall’altro, ed il fatto è ancor più allarmante, Pd e 5 Stelle hanno bocciato insieme un emendamento Ncd condiviso dal Governo con il quale si voleva esplicitare che la nuova disciplina sulla responsabilità civile mantiene ferma quella della responsabilità contabile. Il fatto è così grave nel metodo e nel merito che richiede un chiarimento politico nella maggioranza. Per mia parte consegnerò in giornata il mio mandato di capogruppo nelle mani del Presidente del partito Angelino Alfano perché allo stato non mi sento in grado di garantire la necessaria collaborazione tra le forze politiche che sostengono il Governo”, aveva concluso.
La situazione con Ncd resta però molto tesa. Nel primo pomeriggio alla Camera c’è stato uno scontro tra il ministro Maria Elena Boschi ed il capogruppo di Ncd alla Camera Nunzia De Girolamo che ha rinfacciato al Pd di riscrivere il testo di una mozione sul Sud insieme al M5S, escludendo Ncd che è il promotore della mozione. “Avete una nuova maggioranza con i grillini anche alla Camera?”, avrebbe detto la De Girolamo. Alle 13 i rappresentanti di tutti i partiti erano stati convocati nella sala del Governo per mettere a punto il nuovo testo della mozione unitaria sul sud. Una mozione – viene spiegato – che avrebbe dovuto raggruppare tutte quelle già presentate dai vari gruppi politici sul Mezzogiorno, tra i quali quello di Ncd sulla Campania, uno dei primi ad essere stati depositati. Alla riunione – viene spiegato – erano presenti anche un rappresentante della presidenza del Consiglio e la responsabile Sud del Pd Stefania Covello. Secondo Ncd, il nuovo testo che accantonerebbe quello dei centristi ha una forte “connotazione grillina” in quanto messo a punto dal deputato Sebastiano Barbanti.