Era il 18 novembre scorso e la Sardegna veniva nuovamente colpita da un’incredibile alluvione. Uno scenario impensabile e drammatico. Precipitazioni e temporali mai visti prima. Una velocità e una forza che hanno sconvolto intere città e preso alla sprovvista numerosi cittadini. Le vittime furono ben 19 e i danni ancora oggi visibili.

Il dolore è ancora intatto a distanza di un anno e gli scenari di quella devastazione purtroppo sono ancora ben visibili. Strade e ponti ancora nelle stesse condizioni di un anno fa. Famiglie ancora senza la loro casa e senza alcun risarcimento per i danni subiti. Una situazione che oramai è diventata insostenibile.
Ma la cosa che più preoccupa è la sensazione di impotenza che oramai regna di fronte alle prossime precipitazioni di questi mesi. Una fobia diffusa che ha colpito un po’ tutti: si guarda alle previsioni meteo con un grande timore e una continua paura.
In questi mesi poco è stato fatto per cercare di prevenire alla radice il rischio di nuove alluvioni: il dissesto idrogeologico è ormai diffuso in tutta Italia e non passa giornata che non si senta parlare di alluvioni e smottamenti. Il tutto frutto di una miope scelta urbanistica e di una speculazione selvaggia e continua. Nessuna volontà e attenzione nel rispettare le basilari regole della natura. Una responsabilità diffusa e collusa fra Enti, politicanti, costruttori e acquirenti; un atteggiamento menefreghista e superficiale.
Costruire a fianco ai fiumi, interrate canali, costruire sopra stagni e letti dei fiumi, costruire ponti e strade senza rispettare i capitolati, risparmiare sui materiali per intascarsi più tangenti e soldi, fregare sempre il prossimo e poi accorgersi di rimanere fregati tutti. Uno Stato spesso assente e poco capace di prevenire, controllare e punire.
Questo è frutto di quello che ormai succede sempre più spesso in questi anni. Il clima più o meno è sempre stato uguale e sempre in ogni caso conseguenza dell’operato dell’uomo. Ma le scelte politiche di dove e come costruire sono sempre e comunque di nostra esclusiva responsabilità. E tutto questo lo stiamo e lo pagheremo a caro prezzo se non ci sarà realmente un nuovo sistema urbanistico e di controllo. Vivere ogni anno questi mesi con l’ansia e la paura della pioggia e delle ormai costanti allerte meteo non è tollerabile e normale. Non è possibile vivere serenamente sapendo che ad ogni pioggia potrà riesserci una nuova alluvione.
Per ora è doveroso ricordare con affetto tutte quelle povere vittime e i loro familiari che vivono e vivranno queste giornate sempre con incessante dolore. Riprendiamoci le nostre vite e iniziamo ad avere una maggiore consapevolezza che la natura e il suo clima si comportano solo di conseguenza alle nostre scelte. Tutto può essere evitato. Basto volerlo e pretenderlo.
Andrea Viola
Italia Viva Sardegna, avvocato e consigliere comunale
Ambiente & Veleni - 6 Novembre 2014
Maltempo e rischio alluvioni: la paura della pioggia
Era il 18 novembre scorso e la Sardegna veniva nuovamente colpita da un’incredibile alluvione. Uno scenario impensabile e drammatico. Precipitazioni e temporali mai visti prima. Una velocità e una forza che hanno sconvolto intere città e preso alla sprovvista numerosi cittadini. Le vittime furono ben 19 e i danni ancora oggi visibili.
Il dolore è ancora intatto a distanza di un anno e gli scenari di quella devastazione purtroppo sono ancora ben visibili. Strade e ponti ancora nelle stesse condizioni di un anno fa. Famiglie ancora senza la loro casa e senza alcun risarcimento per i danni subiti. Una situazione che oramai è diventata insostenibile.
Ma la cosa che più preoccupa è la sensazione di impotenza che oramai regna di fronte alle prossime precipitazioni di questi mesi. Una fobia diffusa che ha colpito un po’ tutti: si guarda alle previsioni meteo con un grande timore e una continua paura.
In questi mesi poco è stato fatto per cercare di prevenire alla radice il rischio di nuove alluvioni: il dissesto idrogeologico è ormai diffuso in tutta Italia e non passa giornata che non si senta parlare di alluvioni e smottamenti. Il tutto frutto di una miope scelta urbanistica e di una speculazione selvaggia e continua. Nessuna volontà e attenzione nel rispettare le basilari regole della natura. Una responsabilità diffusa e collusa fra Enti, politicanti, costruttori e acquirenti; un atteggiamento menefreghista e superficiale.
Costruire a fianco ai fiumi, interrate canali, costruire sopra stagni e letti dei fiumi, costruire ponti e strade senza rispettare i capitolati, risparmiare sui materiali per intascarsi più tangenti e soldi, fregare sempre il prossimo e poi accorgersi di rimanere fregati tutti. Uno Stato spesso assente e poco capace di prevenire, controllare e punire.
Questo è frutto di quello che ormai succede sempre più spesso in questi anni. Il clima più o meno è sempre stato uguale e sempre in ogni caso conseguenza dell’operato dell’uomo. Ma le scelte politiche di dove e come costruire sono sempre e comunque di nostra esclusiva responsabilità. E tutto questo lo stiamo e lo pagheremo a caro prezzo se non ci sarà realmente un nuovo sistema urbanistico e di controllo. Vivere ogni anno questi mesi con l’ansia e la paura della pioggia e delle ormai costanti allerte meteo non è tollerabile e normale. Non è possibile vivere serenamente sapendo che ad ogni pioggia potrà riesserci una nuova alluvione.
Per ora è doveroso ricordare con affetto tutte quelle povere vittime e i loro familiari che vivono e vivranno queste giornate sempre con incessante dolore. Riprendiamoci le nostre vite e iniziamo ad avere una maggiore consapevolezza che la natura e il suo clima si comportano solo di conseguenza alle nostre scelte. Tutto può essere evitato. Basto volerlo e pretenderlo.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.