Gianni Dragoni affronta il tema sui soldi che sono necessari per affrontare l’ebola: “Per fermare Ebola servono soldi. L’Organizzazione mondiale della Sanità stima un miliardo di dollari. Ebola è stato finora un ‘no business case’ per la grande industria farmaceutica mondiale. Se c’è ancora un vaccino per ebola è perché il virus ha colpito solo le nazioni povere dell’Africa. Ora che il virus è arrivato in Occidente, il vaccino anti-Ebola è diventato un “blockbuster””. E aggiunge: “Johnson & Johnson ha annunciato stanziamenti fino a 200 milioni di dollari per accelerare la ricerca. Renzi ha invitato gli amministratori delegati di 11 colossi mondiali della farmaceutica a investire in Italia, ma il governo ha rimandato di un anno la revisione dell’elenco delle medicine che non si pagano”
Diritti - 6 Novembre 2014
Servizio Pubblico, Dragoni: “Il business dell’Ebola”
La Playlist Diritti
- 19:18 - Si schianta con il parapendio su pista ciclabile, morto turista 29enne
Verona, 23 lug. - (Adnkronos) - Un turista svedese di 29 anni è morto oggi, nel primo pomeriggio, a Malcesine (Verona), schiantandosi in fase di atterraggio con il suo parapendio. Anziché atterrare sull’area predisposta, distante in linea d’aria una cinquantina di metri, per cause in corso di accertamento, il giovane è piombato a gran velocità sulla pista ciclabile che costeggia il lago di Garda. Fatale per lui l’impatto con il terreno, nonostante il tempestivo intervento dei sanitari dell’elisoccorso.
Ignote ancora le cause per cui il 29enne ha perso il controllo della sua vela veloce, con cui si era lanciato poco prima dal Monte Baldo, proprio nelle ultime fasi di volo, ma con lui era presente anche un amico che ha ripreso tutto tramite una go-pro e la visione del filmato faciliterà la ricostruzione dell’incidente da parte delle forze dell'ordine. La salma è già stata restituita ai familiari. Si tratta del secondo incidente mortale col parapendio nell’ultimo mese.
- 19:10 - **Mottarone: ordinanza, 'procura riformuli accuse, sono contraddittorie'**
Milano, 23 lug. (Adnkronos) - Riformulare le accuse. A più di tre anni dalla tragedia del Mottarone, il disastro della funivia in cui il 23 maggio del 2021 morirono 14 persone, il gup di Verbania Rosa Maria Fornelli chiede alla procura di "modificare le imputazioni". L'ordinanza di 14 pagine, super tecnica, accoglie gran parte delle indicazioni che fin dalla prima ora le difese degli imputati hanno sollevato, tra cui quelle della difesa Leitner. In prima linea, sotto accusa, ci sono Gabriele Tadini, capo servizio dell'impianto del Mottarone, Luigi Nerini amministratore unico dell'impianto Ferrovie del Mottarone ed Enrico Perocchio, quale direttore di esercizio dell'impianto e dipendente di Leitner.
Per il gup, di fronte al complesso e contorto capo di imputazione, la sola alternativa "non può che essere quella di un'unica incolpazione nella quale selezionare le condotte aventi rilevanza causale, e non la formulazione di plurime imputazioni che sanzionino la produzione del medesimo evento 'disastro' segmentando le condotte" per gli imputati con una "violazione del principio del ne bis in idem sostanziale". Per la giudice, in sostanza, la procura deve scegliere tra dolo e colpa e anche riconsiderare alcune aggravanti a partire dal rischio nel campo della sicurezza dell'impianto di trasporto.
Se per la procura di Verbania i tre maggiori indagati hanno come scopo il "profitto" - a costo anche di inserire il 'forchettone' sulla cabina numero 3 poi precipitata - ciò esclude la volontà di mettere a repentaglio la sicurezza dei trasporti, piuttosto il disinserimento del dispositivo di sicurezza si spiega "nella convinzione che nessun evento di pericolo e men che meno lesivo si sarebbe verificato" si legge nell'ordinanza. La condotta ai principali imputati, pertanto, "non può, non essendo sorretta da coscienza e volontà della produzione dell'evento (sia pure di pericolo), essere ricondotta alla fattispecie di cui all'articolo 432 codice penale (Attentati alla sicurezza dei trasporti, ndr), e nemmeno, di conseguenza, l'evento disastro derivatone, ma rappresenta piuttosto un'evenienza di 'malgoverno di una situazione di rischio', ascrivibile loro a titolo di colpa".
- 19:10 - Tovaglieri (Gruppo ID): "No al divieto dei gas rinnovabili in Europa"
Roma 23 lug. – (Adnkronos) - “Sono in prima linea per un cambio di rotta nelle politiche energetiche comunitarie, per un’Europa che investa sui gas rinnovabili invece di vietarli, ma che punti anche su fonti energetiche pulite ed innovative come l’idrogeno e i biocarburanti, su cui Bruxelles finora ha investito poco e male”. Così Isabella Tovaglieri, Gruppo ID, nel corso del suo intervento all’assemblea Assogasliquidi-Federchimica, che si è tenuta oggi a Roma.
“Gli ultimi cinque anni di lavoro qui al Parlamento europeo - continua - sono stati fondamentali per porre le basi del futuro industriale del nostro paese, anche in un settore strategico come quello del gas. Come membro della commissione industria sono stata relatrice di un dossier delicato come la direttiva Casa Green, che per primo regolamenta a livello europeo l’uso del gas nel contesto domestico. Si tratta di una direttiva problematica per il nostro paese, frutto di un’impostazione green fortemente ideologica e poco attenta alle reali necessità del nostro settore energetico, che prevede dal 2040 il divieto di vendere e acquistare caldaie a gas e dal 2025 qualsiasi incentivo per sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili, compresi anche i gas rinnovabili a bassissimo impatto ambientale come il biometano”.
“I prossimi cinque anni – conclude – saranno fondamentali per definire l’approccio europeo ai gas, che deve essere uno degli elementi chiave del nostro mix energetico del futuro, e per rivedere provvedimenti green radicali come il divieto”.
- 19:09 - Fidanza (ECR): "Sostenibilità e competitività per un Europa green"
Roma 23 lug. – (Adnkronos) - “Con la rielezione di Ursula Von der Leyen come presidente della Commissione Europea rimane aperto un dibattito che ha toccato ancora una volta e, non a caso le tematiche della sostenibilità ambientale connesse a quelle della competitività del nostro sistema industriale: due perni di uno stesso ragionamento che sono stati negli ultimi anni purtroppo messi in antitesi l’uno con l’altro, mentre devono ritrovare una loro compatibilità. Questa è la vera sfida compiere in modo che questa legislatura sia quella in cui sostenibilità e competitività possono tornare a braccetto e non essere l’uno nemica dell’altro”. Così Carlo Fidanza, Gruppo ECR, nel corso del suo intervento all’assemblea Assogasliquidi-Federchimica, che si è tenuta oggi a Roma.
"Ciò che noi abbiamo espresso con il nostro voto contrario alla Von der Leyen - continua - riflette proprio una preoccupazione su questo tema; perché se è vero da un lato che negli impegni programmatici della presidente c’è stata una importante attenzione rivolta proprio ai temi dell’innovazione della competitività, dall’altro lato vi è stato il fatto di aver espresso un impegno programmatico stringente volto a introdurre un nuovo limite del la riduzione del 90% delle emissioni al 2040, come target intermedio per arrivare poi a emissioni zero al 2050, un aspetto che ci ha davvero preoccupati”.
“Riteniamo – aggiunge Fidanza – che da questo impegno possa derivare una nuova stagione di oneri eccessivamente gravosi per le imprese, con un conseguente appesantimento della competitività delle industrie italiane ed europee. Il percorso della transizione green che deve essere compiuto con le imprese, con le industrie, con i cittadini e le famiglie e non contro di essi. Questo è uno dei principali obiettivi”. E conclude “Servirà tanto impegno”.
- 19:09 - Squeri (FI): "Lontani dall’elettrico, c’è bisogno di altro"
Roma 23 lug. – (Adnkronos) - “Attualmente è inverosimile pensare che tutti utilizzino auto elettriche, sia per i tempi che questo richiede, sia perché non è ciò che vogliono i consumatori”. Lo ha detto Luca Squeri, Capogruppo FI Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati nel corso dell’Assemblea Assogasliquidi-Federchimica, che si è tenuta oggi a Roma. “Rispetto all’obiettivo di decarbonizzazione – aggiunge Squeri – vi è la possibilità di offrire altri modelli di biocarburanti, ovvero che sono privi di petrolio. L’azione del governo, declinata all’ idea di decarbonizzazione e, quindi di rinnovabile, si sta muovendo proprio per incrementare i punti dove è possibile per i consumatori far rifornimento di questi tipi carburante”. E conclude: “Con l’elettrico è come noi andassimo a servizio delle autovetture, ma ciò non è possibile: sono le autovetture che devono prestarsi al nostro servizio”.
- 19:07 - Tovaglieri (Gruppo ID): "No al divieto dei gas rinnovabili in Europa"
Roma 23 lug. – (Adnkronos) - “Sono in prima linea per un cambio di rotta nelle politiche energetiche comunitarie, per un’Europa che investa sui gas rinnovabili invece di vietarli, ma che punti anche su fonti energetiche pulite ed innovative come l’idrogeno e i biocarburanti, su cui Bruxelles finora ha investito poco e male”. Così Isabella Tovaglieri, Gruppo ID, nel corso del suo intervento all’assemblea Assogasliquidi-Federchimica, che si è tenuta oggi a Roma.
“Gli ultimi cinque anni di lavoro qui al Parlamento europeo - continua - sono stati fondamentali per porre le basi del futuro industriale del nostro paese, anche in un settore strategico come quello del gas. Come membro della commissione industria sono stata relatrice di un dossier delicato come la direttiva Casa Green, che per primo regolamenta a livello europeo l’uso del gas nel contesto domestico. Si tratta di una direttiva problematica per il nostro paese, frutto di un’impostazione green fortemente ideologica e poco attenta alle reali necessità del nostro settore energetico, che prevede dal 2040 il divieto di vendere e acquistare caldaie a gas e dal 2025 qualsiasi incentivo per sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili, compresi anche i gas rinnovabili a bassissimo impatto ambientale come il biometano”.
“I prossimi cinque anni – conclude – saranno fondamentali per definire l’approccio europeo ai gas, che deve essere uno degli elementi chiave del nostro mix energetico del futuro, e per rivedere provvedimenti green radicali come il divieto”.
- 19:07 - Urso: "Italia unita in una comune visione per la transizione ecologica"
Roma, 23 lug. (Adnkronos) -
“La visione politica e industriale energetica italiana trova piena corrispondenza nella volontà del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in quello dell’ambiente di Gilberto Picchetto Fratin e in quello delle Infrastrutture e dei Trasporti di Matteo Salvini, con una visione politica e industriale condivisa e una comune idea sull’approccio da utilizzare per affrontare la sfida della transizione ecologica, che non può avvenire senza tenere conto della sostenibilità ambientale, economica e sociale”. Lo ha detto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy nel corso dell’Assemblea Assogasliquidi-Federchimica, che si è tenuta oggi a Roma.
“In intesa con il Ministro Pichetto in Consiglio dei Ministri – continua Urso – prevediamo un riordino del settore della distribuzione per incentivare i punti di ricarica elettrica ma, anche i punti di distribuzione dei biocarburanti che è sicuramente una strada importante e significativa su cui dobbiamo indirizzare la nostra Europa. In questa parte finale della legislatura europea siamo riusciti a modificare dossier importanti sulla linea della neutralità tecnologica, come quello dell’Euro 7 nel settore dell’auto e come quello del packaging nel settore del confezionamento dei prodotti. Su questa strada dobbiamo insistere con più forza, perché è più forte il governo italiano nelle istituzioni europee. E incalza: “Noi siamo assolutamente convinti, come lo sono le nostre imprese e anche i nostri cittadini, della necessità che l’Europa riveda tempi e modalità per la transizione ecologica, per coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica, produttiva e sociale del sistema Europa”.
“Al prossimo tavolo automotive, convocato per il 7 agosto, proporremo un piano triennale per gli incentivi di ecobonus. In quella sede faremo un primo consuntivo del piano incentivi che abbiamo realizzato con misure che coinvolgono sia l’elettrico sia le altre tipologie di autovetture e, soprattutto volte a sostegno dei ceti di consumatori a reddito più basso”.
E continua: “Nel piano incentivi auto che è in vigore abbiamo ritenuto di destinare risorse anche al gas liquido, in direzione di un riordino del settore dei carburanti.
“Faremo – prosegue il ministro – un consuntivo del piano incentivi e sulla base di questo presenteremo l’indirizzo dei prossimi piani incentivi che, mi auguro possono essere di durata triennale per consentire una migliore programmazione nell’acquisto dell’auto da parte dei nostri cittadini e consumatori”.
''Nelle prossime ore incontro alcuni player internazionali molto significativi che hanno chiesto di visionare gli impianti per poi, eventualmente, fare le loro proposte quando saranno attivate le procedure internazionali per la loro assegnazione''. Lo afferma il ministro per le Imprese, Adolfo Urso, a margine dell'assemblea pubblica di Assogasliquidi-Federchimica.
''Posso aggiungere che coloro che visitano gli impianti di Taranto, ma anche le altre località produttive, rimangono sorpresi del processo di ambientalizzazione che è stato realizzato che può fare di Taranto il sito siderurgico più sostenibile sul piano della tecnologia ambientale nell'intera Europa''.
Il piano di ripristino degli impianti ex Ilva ''sta avendo successo, noi saremo in condizioni già in autunno di avere due altoforni pienamente funzionanti nel sito di Taranto. E nel prossimo anno anche il terzo altoforno per una capacità produttiva su base annuale che, nel 2025, giungerà a 6 milioni di tonnellate''.
Il processo di rinascita della siderurgia italiana ''passa sicuramente, soprattutto, dal ripristino produttivo degli stabilimenti dell'ex Ilva. Abbiamo una riunione importante domani a palazzo Chigi con i sindacati e in quella sede noi presenteremo, e con noi i commissari, il piano industriale e finanziario che ha avuto un giudizio positivo dalla Commissione europea, che ci ha autorizzati a utilizzare il prestito ponte, così come gli indirizzi delle procedure di assegnazione degli impianti che, verosimilmente, inizieranno alla fine di questo mese''.