Introdotto dai versi di Giacomo Leopardi, “Canto di un pastore errante dell’Asia”, recitati da Arnoldo Foà, Michele Santoro apre la nuova puntata di Servizio Pubblico esordendo: “Cosa rende così affascinante questo Leopardi-Elio Germano che si piega sotto il peso dello studio? Ma perché è diventato così imperdibile il film di Martone su Leopardi? Perché tornano alla mente versi che avevamo dimenticato? Cosa rende così interessante un Elio Germano che veste i panni di un Leopardi che si piega sui libri? Perché Leopardi sentiva la necessità di un’Italia dai confini più larghi, mentre oggi si invocano confini più sicuri? Salvini dice: il nemico viene da lontano, mi ruba il lavoro e la villetta monofamiliare”. E aggiunge: “E io sento questo bisogno di andare, di volare, di contare le stelle ad una ad una. Cresce un muro terribile tra questi due mondi e chi sente la forza di Leopardi è come se non abitasse in nessuno di questi due mondi, è come se non abitasse da nessuna parte. Chi è che se ne frega della nostra ansia, della nostra inquietudine, se l’unica cosa che conta è fare presto, è agire e mettere il profitto al posto di comando, l’utile personale”. E conclude: “Questa classe dirigente perché non parla più alla luna?”

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