La notizia di Fabiola Gianotti a capo del Cern di Ginevra ha fatto il giro del mondo. Ma ogni volta che leggo un articolo che riguarda il Cern, pare sempre che questo posto sia in un luogo assurdo, non bene identificabile, lontanissimo. Beh, non è affatto così, e nemmeno tutti sanno che si può organizzare una gita per andarlo a visitare.
Da Torino sono 240 km, in macchina si arriva in 3 ore, e con il treno da Milano si arriva in 4 ore. Bisogna effettuare la prenotazione online, collegandosi al sito www.Cern.ch. Cern è l’acronimo di Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare, è situato nella capitale del Cantone svizzero francese Ginevra, è nato nel Dopoguerra, ed è il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, un sofisticato gioiello dell’avanguardia europea. All’epoca della sua fondazione la ricerca si concentrava puramente sullo studio dell’atomo; durante gli anni le numerose scoperte hanno allargato la ricerca anche allo studio delle particelle, percorrendo una lunga strada che lo promuove come polo strategico nel panorama della comunità scientifica mondiale. Il Cern organizza delle visite guidate nei suoi spaziosi laboratori, dando la possibilità ai visitatori di tutto il mondo di vedere dal vivo il luogo dove si svolgono alcuni tra i più importanti esperimenti della fisica moderna. Le visite vengono illustrate in quattro lingue, inglese, italiano, francese e tedesco. La visita è completamente gratuita e il Cern mette a disposizione dei turisti un sistema di bus navetta che si fa carico dei trasferimenti a breve raggio. Chiedete informazioni al momento della prenotazione, oppure telefonate direttamente al numero 0041-2276761110041-227676111, il personale è molto disponibile. Sul sito troverete una mappa con le indicazioni per raggiungere la sede. Mandate una e-mail e riceverete una conferma dopo poche ore.
Al Cern ci sono sette acceleratori di particelle principali, il più grande è l’Lhc, il Large Handron Collider, funziona da cinque anni, ha una circonferenza di 27 chilometri, ed è posto nel sottosuolo di Ginevra per schermare le radiazioni cosmiche di superficie. Le domande alle quali vuole rispondere chi ci lavora sono: di cosa è fatto il nostro universo e come ha avuto inizio tutto. Ultimamente del Cern si è parlato molto per via dei progressi raggiunti nella ricerca del bosone di Higgs, la particella che potrebbe essere più pesante del protone, e in grado di spiegare come vengono create tutte le altre particelle, e quindi in che modo si formano e assumono una massa.
Sono andata a riguardare alcuni numeri arretrati di Scientific American e Physics Today che ho a casa, e ho trovato vecchie interviste a Fabiola Gianotti, prima della sua nomina alla direzione del Cern. Parla della fisica come “la cosa più bella esistente al mondo”, e parla della fisica come la scelta più adatta per rispondere alle curiosità che si hanno da ragazzi di scoprire come sono fatte le cose (in particolare, la fisica delle particelle va proprio a scavare dentro la materia, fino ai componenti più piccoli che si possono indagare….che però funzionano, agiscono, interagiscono come i più grandi al mondo). Secondo lei “la fisica è prima di tutto bellezza”. E poi dice di amare la cucina perché “è come la fisica, un miscuglio di precisione matematica e inventiva”. La cosa che mi ha colpito è che, visto che lei lavora al Cern fin dal primo giorno del conseguimento della sua laurea in fisica, in ogni intervista rilasciata ha sempre invogliato tutti ad andare a farsi un giro a Ginevra agli acceleratori di particelle, per capire con i propri occhi in cosa consiste la ricerca alle risposte dei perché più affascinanti che l’uomo si possa porre. E con questo post voglio rigirare la sua proposta.