Un attacco aereo americano ha colpito, a Mosul, un edificio in cui si stavano ritrovando leader del movimento. Il Centcom, però, sostiene di non avere ancora le prove su ferimento o decesso del "Califfo"
Abu Bakr al-Baghdadi, l’autoproclamato califfo dello Stato Islamico, potrebbe essere rimasto ferito o, addirittura, ucciso durante un raid aereo condotto dall’aviazione statunitense. La notizia è stata diffusa dalla tv araba Al Arabiya nella serata dell’8 novembre, che parla di un attacco dell’aviazione occidentale nell’area di Mosul dove erano riuniti alcuni leader di Isis. Una notizia che, se confermata, rappresenterebbe un durissimo colpo all’organizzazione terroristica che ha conquistato parti della Siria e dell’Iraq e porterebbe d’attualità anche la questione della lotta per la leadership all’interno del gruppo jihadista.
Intorno alle 19 (ora italiana), si è diffusa la notizia che il leader dello Stato Islamico sarebbe tra le vittime dell’ultimo attacco aereo condotto dalla coalizione occidentale a Mosul, in Iraq, capitale del califfato islamico. L’obiettivo, si legge, è un edificio in cui si sta tenendo un incontro tra i leader del movimento terroristico, tra cui il califfo al-Baghdadi. Anche il Comando Centrale statunitense (Centcom) conferma la buona riuscita dei raid contro i capi jihadisti, specificando, però, che non sono ancora disponibili prove documentate con foto o video che provino la morte o il ferimento di al-Baghdadi.