Aveva detto a Mosca che non sarebbe stata una gita di piacere organizzata soltanto per celebrare la caduta del Muro. E ha mantenuto la promessa. Mikhail Gorbaciov a Berlino ha accusato l’Occidente e impugnato i vecchi fantasmi, guastando la festa: “Siamo sull’orlo di una nuova guerra fredda. Alcuni dicono che è già iniziata”.
Sulle responsabilità, l’ex leader che con la sua Perestroika entrò in sintonia coi politici dello scacchiere contrapposto, chiudendo l’esperienza del socialismo sovietico, non sembra avere dubbi. “Gli eventi dei mesi scorsi sono le conseguenze di una politica di corto respiro, che viene dal tentativo di ignorare gli interessi dei partner russi”, ha accusato.
Già dal 1990, secondo Gorbaciov, l’Occidente ha iniziato a seppellire la fiducia che la rivoluzione pacifica aveva reso possibile: ci sono molti esempi, ha elencato, “l’espansione della Nato, la Jugoslavia e soprattutto il Kosovo, il piano di difesa missilistico, e poi Iraq, Libia, Siria. E chi soffre di più di tutto questo? – ha aggiunto – L’Europa, la nostra casa comune. Io qui a Berlino per l’anniversario della caduta del Muro, devo rilevare che tutto questo ha ripercussioni anche sulle relazioni fra Russia e Germania”.