Barriere, fisiche, ma anche simboliche e mentali. Linee di confine fatte di cemento che continuano a dividere i popoli. Da 25 anni il Muro di Berlino non c’è più, ma barriere di sicurezza e di separazione sono ancora in piedi in vari angoli del mondo, mentre in Ucraina c’è chi recentemente ha annunciato di volere costruire un muro alla frontiera con la Russia, per difendersi da Mosca.
Ucraina – Era lo scorso giugno quando, nel pieno della crisi tra la Mosca e Kiev, il miliardario Ihor Kolomoisky si offrì di finanziare la costruzione di una barriera tra la Russia e l’Ucraina, mettendo a disposizione 100 milioni di euro. Il 3 settembre l’idea veniva rilanciata dal premier ucraino Arseni Iatseniuk e 2 giorni più tardi il governo di Kiev approvavav il progetto: una barriera di cemento, un fossato, telecamere di sicurezza, filo spinato e, all’occorrenza, anche mine anticarro. “Il nostro obiettivo e’ quello di stoppare l’attivita’ pro-russa”, spiegava l’11 settembre il colonnello Andriy Lysenko, portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza e di difesa. L’infrastruttura difensiva, ha assicurato, “sara’ in grado di bloccare qualsiasi tentativo di infiltrazione terroristica supportato dalla Federazione russa“. Provocazione o progetto effettivo, il piano prevede la costruzione di un fossato, di una barriera di cemento sormontata da filo spinato e di torrette video di monitoraggio. L’infrastruttura, che secondo i voleri di Kiev dovrebbe svilupparsi lungo tutta la frontiera con la Russia, dovrebbe essere inizialmente realizzata in “aree scelte”, che pero’ non sono state indicate, e quindi estesa a tutto il confine. “I lavori inizieranno molto presto”, spiegava il colonnello, “e saranno realizzati tra il 2014 ed il 2015“. Kiev conta di finire iltutto in 6 mesi ma la complessa situazione nelle province di Donetsk e Lugansk rischia di rendere l’obiettivo di non facile realizzazione. Quanto ai finanziamenti, si partira’ con fondi pubblici e quindi, parole di Lysenko, “il progetto verra’ sostenuto da contributi internazionali”.
Cisgiordania – La barriera di separazione israeliana è un sistema di barriere fisiche costruito da Israele in Cisgiordania a partire dalla primavera del 2002 sotto il nome di security fence allo scopo d’impedire fisicamente l’intrusione dei terroristi palestinesi dopo la stagione degli attentati suicidi in Israele. Questa barriera, il cui tracciato di circa 700 km è stato ridisegnato più volte a causa delle pressioni internazionali, consiste in una successione di muri, trincee e porte elettroniche. Il progetto ha suscitato grande controversia. Nel 2004 la barriera è stata definita “illegale” dalla Corte Internazionale di Giustizia all’Aja.
Sahara occidentale -Il muro marocchino è una struttura difensiva della lunghezza superiore ai 2.720 km, costruita dal Marocco nel Sahara Occidentale, per proteggersi dalle azioni del Fronte Polisario. La struttura difensiva è a tutti gli effetti una zona militare dove sono stati costruiti bunker, fossati, reticolati di filo spinato e campi minati.
Arabia Saudita – Riad ha costruito un muro di cemento al confine con lo Yemen, equipaggiato con le più sofisticate e moderne apparecchiature elettroniche di sorveglianza. Il muro dovrebbe ‘proteggerè il paese dagli immigrati provenienti dallo Yemen. Il re saudita Abdallah ha anche annunciato la costruzione di quasi 900 chilometri di barriere e posti di controllo a difesa dalle infiltrazioni jihadiste dello Stato Islamico dall’Iraq.
Cipro – Nei primi anni Sessanta le violenze tra turco e grecociprioti portarono ad un intervento dell’Onu e alla messa a punto di una linea del cessate il fuoco. Le forze turche invasero ed occuparono la parte nord dell’isola nel 1974 dopo il golpe dei grecociprioti appoggiato dalla Grecia. Ciò che era conosciuta come la linea verde divenne una vera barriera con 180 chilometri di filo spinato, e una no man’s land di larghezza variabile, dai 3 metri nel centro della capitale ai 7,5 chilometri nel villaggio di Athienou. Il confine è stato riaperto nel 2003.
Ceuta e Melilla – Nelle due enclavi spagnole situate in territorio africano, oltre lo Stretto di Gibilterra sono state edificate due barriere di filo spinato – rispettivamente di 8,2 Km e 12 Km – al confine con la Spagna per bloccare l’accesso in massa degli immigrati che vogliono raggiungere l’Ue. Costruite alla fine degli anni Novanta, da allora sono state innalzate fino a raggiungere l’altezza di 6 metri.
Usa-Messico – Il confine tra i due paesi è lungo 3. 200 km. Il governo americano ha costruito una barriera lungo un terzo del percorso per bloccare l’immigrazione dal Messico ed altri paesi dell’America centrale. Le prime barriere sono comparse nel 1991 ma nel 1994 gli Stati Uniti hanno ufficializzato il rafforzamento delle operazioni di sorveglianza ed hanno ampliato il muro nel quadro della Operation Guardian.
India-Pakistan – La linea di demarcazione militare che divide India e Pakistan è chiamata “Linea di Controllo”, si estende per 3300 chilometri e dal 1949 divide la regione del Kashmir in due zone: quella sotto il controllo indiano e quella sotto il controllo pakistano. A partire dal 1990 l’India ha iniziato a costruire dal suo lato una barriera di separazione, completata nel 2004.
Corea – La Zona demilitarizzata coreana (o ZDC) è una striscia di terra che attraversa la Penisola Coreana e serve come zona cuscinetto tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. Essa divide la Penisola in due parti, attraversa il 38º parallelo, precedente confine tra i due stati. È lunga 248 km e larga 4 km, ed è il confine più armato del mondo. La Zona fu stabilita alla fine della guerra di Corea.
Irlanda del nord – Le Peace Lines sono una serie di muri di separazione situati principalmente nella città di Belfast e di Derry. Hanno una lunghezza variabile (fino ai 4 km) e separano le zone in cui risiedono i cattolici quelle in cui risiedono i protestanti. I primi tratti di muro furono costruiti nel 1969 in seguito allo scoppio dei cosiddetti Troubles, la fase più recente del conflitto nordirlandese. I residenti di Short Strand, una parte cattolica di East Belfast, per difendersi dagli attacchi dei lealisti crearono dei muri di protezione che furono in seguito rinforzati e ai quali si aggiunsero nuovi tratti di barriere fino a raggiungere gli attuali 15 km di lunghezza. Negli ultimi anni sono diventati una sorta di attrazione turistica.
Mondo
Muro di Berlino, la nuova barriera in Europa potrebbe nascere tra Ucraina e Russia
A settembre il governo di Kiev ha annunciato la costruzione di una infrastruttura fatta di "fossati e torrette video di monitoraggio" in grado di "fermare l'attività pro-russa" dei separatisti. E linee di confine fatte di cemento continuano a dividere i popoli i diverse parti del mondo, dalla Cisgiordania alla Corea
Barriere, fisiche, ma anche simboliche e mentali. Linee di confine fatte di cemento che continuano a dividere i popoli. Da 25 anni il Muro di Berlino non c’è più, ma barriere di sicurezza e di separazione sono ancora in piedi in vari angoli del mondo, mentre in Ucraina c’è chi recentemente ha annunciato di volere costruire un muro alla frontiera con la Russia, per difendersi da Mosca.
Ucraina – Era lo scorso giugno quando, nel pieno della crisi tra la Mosca e Kiev, il miliardario Ihor Kolomoisky si offrì di finanziare la costruzione di una barriera tra la Russia e l’Ucraina, mettendo a disposizione 100 milioni di euro. Il 3 settembre l’idea veniva rilanciata dal premier ucraino Arseni Iatseniuk e 2 giorni più tardi il governo di Kiev approvavav il progetto: una barriera di cemento, un fossato, telecamere di sicurezza, filo spinato e, all’occorrenza, anche mine anticarro. “Il nostro obiettivo e’ quello di stoppare l’attivita’ pro-russa”, spiegava l’11 settembre il colonnello Andriy Lysenko, portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza e di difesa. L’infrastruttura difensiva, ha assicurato, “sara’ in grado di bloccare qualsiasi tentativo di infiltrazione terroristica supportato dalla Federazione russa“. Provocazione o progetto effettivo, il piano prevede la costruzione di un fossato, di una barriera di cemento sormontata da filo spinato e di torrette video di monitoraggio. L’infrastruttura, che secondo i voleri di Kiev dovrebbe svilupparsi lungo tutta la frontiera con la Russia, dovrebbe essere inizialmente realizzata in “aree scelte”, che pero’ non sono state indicate, e quindi estesa a tutto il confine. “I lavori inizieranno molto presto”, spiegava il colonnello, “e saranno realizzati tra il 2014 ed il 2015“. Kiev conta di finire iltutto in 6 mesi ma la complessa situazione nelle province di Donetsk e Lugansk rischia di rendere l’obiettivo di non facile realizzazione. Quanto ai finanziamenti, si partira’ con fondi pubblici e quindi, parole di Lysenko, “il progetto verra’ sostenuto da contributi internazionali”.
Cisgiordania – La barriera di separazione israeliana è un sistema di barriere fisiche costruito da Israele in Cisgiordania a partire dalla primavera del 2002 sotto il nome di security fence allo scopo d’impedire fisicamente l’intrusione dei terroristi palestinesi dopo la stagione degli attentati suicidi in Israele. Questa barriera, il cui tracciato di circa 700 km è stato ridisegnato più volte a causa delle pressioni internazionali, consiste in una successione di muri, trincee e porte elettroniche. Il progetto ha suscitato grande controversia. Nel 2004 la barriera è stata definita “illegale” dalla Corte Internazionale di Giustizia all’Aja.
Sahara occidentale -Il muro marocchino è una struttura difensiva della lunghezza superiore ai 2.720 km, costruita dal Marocco nel Sahara Occidentale, per proteggersi dalle azioni del Fronte Polisario. La struttura difensiva è a tutti gli effetti una zona militare dove sono stati costruiti bunker, fossati, reticolati di filo spinato e campi minati.
Arabia Saudita – Riad ha costruito un muro di cemento al confine con lo Yemen, equipaggiato con le più sofisticate e moderne apparecchiature elettroniche di sorveglianza. Il muro dovrebbe ‘proteggerè il paese dagli immigrati provenienti dallo Yemen. Il re saudita Abdallah ha anche annunciato la costruzione di quasi 900 chilometri di barriere e posti di controllo a difesa dalle infiltrazioni jihadiste dello Stato Islamico dall’Iraq.
Cipro – Nei primi anni Sessanta le violenze tra turco e grecociprioti portarono ad un intervento dell’Onu e alla messa a punto di una linea del cessate il fuoco. Le forze turche invasero ed occuparono la parte nord dell’isola nel 1974 dopo il golpe dei grecociprioti appoggiato dalla Grecia. Ciò che era conosciuta come la linea verde divenne una vera barriera con 180 chilometri di filo spinato, e una no man’s land di larghezza variabile, dai 3 metri nel centro della capitale ai 7,5 chilometri nel villaggio di Athienou. Il confine è stato riaperto nel 2003.
Ceuta e Melilla – Nelle due enclavi spagnole situate in territorio africano, oltre lo Stretto di Gibilterra sono state edificate due barriere di filo spinato – rispettivamente di 8,2 Km e 12 Km – al confine con la Spagna per bloccare l’accesso in massa degli immigrati che vogliono raggiungere l’Ue. Costruite alla fine degli anni Novanta, da allora sono state innalzate fino a raggiungere l’altezza di 6 metri.
Usa-Messico – Il confine tra i due paesi è lungo 3. 200 km. Il governo americano ha costruito una barriera lungo un terzo del percorso per bloccare l’immigrazione dal Messico ed altri paesi dell’America centrale. Le prime barriere sono comparse nel 1991 ma nel 1994 gli Stati Uniti hanno ufficializzato il rafforzamento delle operazioni di sorveglianza ed hanno ampliato il muro nel quadro della Operation Guardian.
India-Pakistan – La linea di demarcazione militare che divide India e Pakistan è chiamata “Linea di Controllo”, si estende per 3300 chilometri e dal 1949 divide la regione del Kashmir in due zone: quella sotto il controllo indiano e quella sotto il controllo pakistano. A partire dal 1990 l’India ha iniziato a costruire dal suo lato una barriera di separazione, completata nel 2004.
Corea – La Zona demilitarizzata coreana (o ZDC) è una striscia di terra che attraversa la Penisola Coreana e serve come zona cuscinetto tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. Essa divide la Penisola in due parti, attraversa il 38º parallelo, precedente confine tra i due stati. È lunga 248 km e larga 4 km, ed è il confine più armato del mondo. La Zona fu stabilita alla fine della guerra di Corea.
Irlanda del nord – Le Peace Lines sono una serie di muri di separazione situati principalmente nella città di Belfast e di Derry. Hanno una lunghezza variabile (fino ai 4 km) e separano le zone in cui risiedono i cattolici quelle in cui risiedono i protestanti. I primi tratti di muro furono costruiti nel 1969 in seguito allo scoppio dei cosiddetti Troubles, la fase più recente del conflitto nordirlandese. I residenti di Short Strand, una parte cattolica di East Belfast, per difendersi dagli attacchi dei lealisti crearono dei muri di protezione che furono in seguito rinforzati e ai quali si aggiunsero nuovi tratti di barriere fino a raggiungere gli attuali 15 km di lunghezza. Negli ultimi anni sono diventati una sorta di attrazione turistica.
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Ucraina, M5s e Avs: “Stop all’invio di armi, no agli attacchi in Russia”. Ma Pd: “Rispettare impegni presi”
Milano, 21 gen. (Adnkronos) - La premier Giorgia Meloni è stata ammessa oggi come parte civile, insieme al deputato di FdI Manlio Messina, nel processo milanese a carico di Fabrizio Corona e di Luca Arnau, direttore della testata giornalistica online 'Dillingernews', accusati di diffamazione aggravata per aver diffuso, il 20 ottobre del 2023, la fake news sulla presunta relazione tra la presidente del Consiglio e l'onorevole siciliano. Davanti ai giudici dell'ottava sezione penale si è tenuta una prima udienza tecnica - a rappresentare la premier il suo legale, l'avvocato Luca Libra - prima del rinvio al 31 marzo prossimo per l'ammissione delle prove.
Nel decreto di citazione diretta a giudizio, firmato dalla procura di Milano nell'ottobre scorso, si fa riferimento alla notizia falsa sul presunto legame affettivo tra i due esponenti di Fratelli d'Italia: lui "bello, bravo e in gran carriera" e sulla possibilità che fosse proprio lui "ad avere riportato l'amore nel cuore spezzato della premier", alludendo a un intensificarsi dei loro incontri e corredando il testo da cinque foto "artatamente modificate, al fine di avallare il contenuto della notizia", si legge nel provvedimento.
In particolare, Corona, in qualità di caporedattore di fatto, "procacciava la 'falsa' notizia, effettuava verifiche da cui ne emergeva l'assoluta infondatezza, ordinava insistentemente la sollecita redazione dell'articolo e, dopo aver approvato il testo e le fotografie alterate da pubblicare a suo corredo, ne intimava la sua pubblicazione; Arnau redigeva materialmente l'articolo e lo pubblicava" è la tesi che sostiene la procura che tra i sedici testimoni indicati nella citazione indica anche le due parti lese.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - “L’abbandono dell’Ucraina alla mercè delle truppe di Mosca rappresenterebbe da parte dei paesi europei una scelta moralmente vergognosa e strategicamente autolesionistica, perché renderebbe più probabili le provocazioni e gli attacchi militari russi all’interno dei confini orientali dell’Ue”. È quello che si legge nelle premesse della risoluzione presentata al Senato da Azione, con la prima firma di Carlo Calenda, in vista del dibattito che si terrà a Palazzo Madama nel pomeriggio, dopo le comunicazioni del Ministro Crosetto.
Nella parte dispositiva la risoluzione di Azione chiede al Governo di “continuare a sostenere la difesa della libertà e della sovranità dell’Ucraina entro i confini riconosciuti dal diritto internazionale e di rafforzare, attraverso la prosecuzione degli aiuti militari, finanziari e umanitari, l’effettivo potere negoziale dell’Ucraina nelle trattative finalizzate a un’eventuale tregua del conflitto, finora peraltro escluse da parte della Federazione russa”.
La risoluzione chiede inoltre al Governo di “sostenere in sede Ue e Nato e presso tutti i Paesi alleati dell’Italia, a partire dagli Stati Uniti, che qualunque accordo riguardante l’Ucraina non può essere realizzato contro le decisioni delle autorità e la volontà della popolazione del Paese e non può essere estorto con la minaccia dell’abbandono degli ucraini all’aggressione militare russa”.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La maggioranza e il governo continuano a picconare il disegno di legge sulla partecipazione promosso dalla Cisl. La partecipazione alla gestione dell’impresa è stata totalmente cancellata nel caso delle società partecipate, mentre, secondo la proposta della Cisl era l’unico caso in cui doveva essere addirittura obbligatoria. Il governo non vuole la voce dei lavoratori sui processi di privatizzazione in atto!". Lo affermano in una nota congiunta Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria del Pd e Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera.
"Secondo governo e maggioranza, sarà poi la benevolenza delle imprese a concedere unilateralmente forme di partecipazione organizzativa. Mentre il progetto ne affidava l’attivazione alla contrattazione collettiva. Non meraviglia, per questo governo e per questa maggioranza la partecipazione è solo un titolo".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Il lavoro che l'Europa deve fare nei prossimi anni è rilanciare e rafforzare il processo di integrazione così come fatto in modo positivo ed efficace durante la pandemia. In questa occasione, l'Europa ha dimostrato di sapere reagire agli choc mettendo in campo misure inedite e straordinarie come il Next Generation Eu, o il programma Sure -fortemente voluto da Paolo Gentiloni- per difendere il lavoro e l'occupazione in Europa". Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee, a Calibro 8 su Radio Cusano Campus.
"Ripartirei da qui: abbiamo la necessità, come peraltro richiamato da Draghi nel suo rapporto- di far sì che l'Europa diventi autonoma da un punto di vista strategico, economico, industriale, fiscale e della sicurezza e difesa comune. Tutto questo con l'obiettivo di preservare nei prossimi anni la casa europea che ha consentito in questi 70 anni di assicurare pace nel continente e di difendere e salvaguardare un modello sociale europeo, con la sanità, la scuola e politiche sociali pubbliche, che è un valore aggiunto da difendere nei prossimi anni. Cogliamo l'occasione della presidenza Trump come una scossa per rilanciare e rafforzare il processo di integrazione europea".
Roma, 21 gen. (Adnkronos Salute) - "Ho visto il video in cui al nostro Jannik Sinner tremavano le mani e sono convinto che si tratti di un attacco di panico. Lo sport estremo ad alta intensità agonistica e competitività, soprattutto di tipo anaerobico, come il tennis, può essere un fattore trigger per scatenare un attacco di panico in soggetti predisposti". Così all'Adnkronos Salute Rosario Sorrentino, neurologo e divulgatore scientifico, torna sul malore accusato dal campione altoatesino durante il match vinto con Holger Rune agli ottavi di Australian Open 2025 in corso a Melbourne.
L'attacco di panico "può manifestarsi con disturbi sia di tipo fisico che di tipo mentale - spiega Sorrentino - Si presenta con tremore a mani e gambe, senso di vertigine con tachicardia e iperventilazione, che sono i sintomi cardine". Subito dopo "subentra la paura delle sensazioni avvertite, con disagio a ripartire. Queste sensazioni - aggiunge il neurologo - durano pochi secondi, al massimo qualche minuto, ma sono capaci di destabilizzare la percezione del controllo e del rendimento fisico dell'atleta per il forte timore di poter riprovare quelle sensazioni". Di conseguenza "l'atleta tende in quei momenti a fermarsi per comprendere ciò che gli è accaduto, come ha fatto Sinner". Come Jannik, conclude Sorrentino, "sono molti gli atleti che hanno vissuto e possono vivere questa condizione". (di Francesca Filippi)
Roma, 21 gen. (Adnkronos Salute) - Ripensare la longevità non solo come un traguardo legato all'età, ma come uno stato mentale e uno stile di vita. Nasce da qui 'ForeverYoung: riscoprire la giovinezza', tema della prima edizione di 'TEDxLinkCampusUniversity'. L'evento - promosso da Università degli Studi Link e organizzato in collaborazione con Scai Comunicazione e Rome Future Week - che ispira e connette attraverso idee innovative, si svolgerà presso l'Aula magna dell'ateneo capitolino domani, 22 gennaio, dalle 10 alle 13 e sarà moderato da Michele Franzese, docente di Startup e Spinoff presso la Link.
Il tema - spiega una nota - non è solo un richiamo nostalgico alla giovinezza, ma una sfida a esplorare come abitudini sane, tecnologie innovative e un mindset positivo possano trasformare ogni fase della vita. Come sottolinea il concept dell'evento, la giovinezza non è un numero, ma una condizione che abbraccia il presente e guarda con ottimismo al futuro. Molti gli speaker di rilievo attesi e provenienti dal mondo della scienza, della tecnologia, della cultura e dei social media.
Si esplorano strategie per un invecchiamento attivo e sostenibile con Romano Benini, professore di sociologia del welfare presso la Link e consulente per politiche sociali e occupazionali nel talk 'Lavorare più a lungo rimanendo sani'. Giuseppina Catanzaro, coordinatrice del corso in Farmacia e Farmacia industriale presso la Link, propone il confronto su 'Creatività e curiosità: i segreti dell'eterna giovinezza', che offre una visione scientifica sull'importanza di uno spirito curioso per rallentare l'invecchiamento. E' dedicato a 'Rewriting the rules of time', a esplorare le innovazioni biotecnologiche per migliorare qualità della vita e rallentare il processo di invecchiamento, l'incontro proposto da Elisabetta Mantuano, delegata del rettore alla Ricerca e neuroscienza. Angelo Luigi Vescovi, professore di Biologia e Genetica presso la Link, con 'Le staminali e la ricerca della fonte della gioventù' illustra le ultime frontiere della medicina rigenerativa. Davide Della Morte Canosci, professore ordinario di Nutrizione clinica e Geriatria presso l’Università di Roma Tor Vergata, approfondisce il tema 'L'algoritmo della longevità', che analizza come dati e scienza possano allungare la vita in salute. Insieme a Filippo Nigro, Founder & Ceo di Youth Health Tech Inc, sul tema 'La longevità nel palmo della mano' si può riflettere sull'uso di tecnologie digitali e dati biometrici per la prevenzione della salute. Licia Fertz & Emanuele Elo Usai, la più anziana influencer italiana e il suo nipote creativo, propongono un talk ispirazionale: 'Vecchi si nasce, giovani si diventa', che celebra resilienza, curiosità e reinvenzione.
Si occupa di 'Mindsetting e biohacking: ottimizzare corpo e mente', e offre strumenti pratici per migliorare performance e longevità, il talk di Stefano Santori, coach e biohacker. Gianluca Baroni, Alice Caimi, Camilla Caimi e Pietro Pettelenghi di Cooperativa Heimi, un team multidisciplinare di medici e professionisti del benessere, presentano il confronto dinamico sul tema 'Se la vita fosse un reel, ma prima seguici!', che esplora ogni fase della vita con consigli pratici.
TEDxLinkCampusUniversity è più di un semplice evento - spiegano gli organizzatori - è un luogo di incontro tra idee che cambiano il mondo e persone pronte a fare la differenza. Con un approccio multidisciplinare e uno sguardo al futuro, ForeverYoung celebra l’energia, la resilienza e la capacità di reinventarsi.
L'Università degli Studi Link, che per la prima volta ospita un TEDx, nel giugno scorso è stata sede della terza edizione del Festival nazionale delle università, dedicata al tema delle generazioni in relazione e ai tanti risvolti sulla conoscenza, la salute e il welfare. A partire dall'anno accademico 2023-2024, l'ateneo ha aggiunto alla sua ampia offerta formativa il corso di Medicina e chirurgia. Dall'anno accademico in corso sono attivi anche i corsi in Farmacia, Osteopatia, Infermieristica, Fisioterapia, Tecniche di laboratorio biomedico e Tecniche di radiologia medica.
Milano, 21 gen. (Adnkronos/Labitalia) - “Oggi siamo qui per parlare della riforma fiscale e dell’attuazione della stessa. Per il governo è una priorità, soprattutto nel 2025, dare una spinta ulteriore all’attuazione della riforma e per noi professionisti è una priorità studiare la riforma. In questa occasione abbiamo creato una contaminazione tra Mef, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza, Assonime, imprese e professionisti, per parlare di un tema di assoluta attualità”. Sono le parole di Marco Magenta, managing partner di EY Studio legale tributario, a margine dell'evento ‘EY Tax Update 2025. Riforma fiscale: sfide e opportunità per le imprese’, organizzato da EY a Milano.
“Le sfide del tax director oggi sono quelle di abbracciare il cambiamento, evolvere, cambiare il rapporto fisco-contribuente rendendolo più collaborativo, di far fronte alle esigenze interne, sempre più pressanti, di affrontare una questione sui costi e di affrontare una crisi di reperibilità di talenti e giovani collaboratori e qui è l’intelligenza artificiale può aiutare -. aggiunge - L’Ai può aiutare nella compliance, nell’esecuzione di task liberando il tempo delle risorse disponibili e anche nella compressione dei costi, permettendoci di poterci concentrare sul seguire il cambiamento e di evolvere nel ruolo della funzione fiscale”