L'ex Cavaliere in un colloquio con La Stampa: "Il patto del Nazareno scricchiola? Non è colpa nostra. Il premier mi ha chiesto di cambiare gli accordi per la decima volta. Ha fretta di far passare la legge elettorale più di provvedimenti su lavoro ed economia"
È convinto che Matteo Renzi voglia andare al voto, ma non tene “un patto tra lui e Grillo” perché “perderebbero entrambi la faccia”. Del patto del Nazareno invece dice: “Se scricchiola non è per colpa nostra. È lui che ha cambiato gli accordi dieci volte”. Silvio Berlusconi, in un colloquio con La Stampa, spiega di vivere “giorni non facili” anche se si dice convinto che il suo partito possa ancora giocare la partita, anche dopo l’intesa Pd-M5s su Consulta e Csm. “Non temo un patto tra Renzi e Grillo. E sa perché? Perché non converrebbe a nessuno dei due. Perderebbero entrambi la faccia davanti ai propri elettori… non converrebbe a nessuno dei due, lo pagherebbero caro alle urne”.
L’ex Cavaliere, che ricorda a chi lo intervista il ferimento con la statuetta del Duomo e ancora la ferita della condanna per frode fiscale nel processo Mediaset, fa capire chiaramente che per lui la situazione non è come dovrebbe essere. “Oggi non siamo in un sistema democratico. La maggioranza di sinistra è frutto anche di brogli alle urne. Gran parte dei deputati sono stati eletti con una legge elettorale dichiarata incostituzionale. Al Senato si governa con 32 cittadini che erano stati eletti per opporsi alla sinistra e che ora, invece, sostengono la sinistra. Una situazione assolutamente anomala”.
Anche se il leader di Forza Italia non crede che il presidente del Consiglio, voglia metterlo fuori gioco: Sinceramente non vedo, in quel che è successo in questi giorni, un attacco a me. Il fatto è che Renzi mi ha chiesto di cambiare gli accordi per la decima volta. Vuole introdurre una variante – il premio alla lista e non alla coalizione (su cui concorda anche il Ncd di Alfano, ndr)- che favorirebbe lui e penalizzerebbe il centrodestra”. Per l’ex premier quindi la sensazione è nettissima: che tutta questa fretta di Renzi, il quale vuol far passare la legge elettorale prima di cose più urgenti come i provvedimenti sul lavoro e sull’economia, sia figlia di una volontà chiara: “Andare a votare presto. Noi non vogliamo rompere il patto”. Il premier solo due giorni fa aveva infatti aveva avvertito sull’Italicum: “Noi andiamo avanti”.
Poi Berlusconi ricorda i suoi guai giudiziari: “Io ho subìto sessantun procedimenti, che fanno più di tremila udienze e che mi sono costati cinquecento milioni di euro in avvocati e consulenze. Contro Renzi non c’è alcuna iniziativa della magistratura” il caso di Luigi de Magistris, tornato sulla poltrona di sindaco di Napoli dopo un provvedimento del Tar. Trattamento diverso da quello che ha ricevuto lui (con la condanna definitiva per frode fiscale) che da sempre sostiene di essere innocente “perché in Italia nessuno ha pagato più tasse di me”. L’ex premier dice di essere certo che “la Corte europea cancellerà le sentenze di condanna” e ricorda con amarezza le conseguenze del verdetto della Cassazione: “Lo sa che alle undici di sera i carabinieri vengono a controllare se sono in casa?”.