Il segretario al Tesoro statunitense, Jack Lew, ha detto che l’economia globale non può prosperare appoggiandosi sugli Stati Uniti. Intanto il Fondo monetario internazionale, nel rapporto che presenterà al vertice G20 di Brisbane, scrive che l'Eurozona rischia la stagnazione e mette a repentaglio la ripresa globale
L’area euro sarà l’osservato speciale del vertice del G20. Perché “rischia un decennio perso”, stile Giappone, e il ”mondo non può permetterselo”. Parola del segretario al Tesoro statunitense, Jack Lew. A cui fa eco il Fondo monetario internazionale, che sempre mercoledì ha avvertito che Eurolandia rischia la stagnazione e il suo basso livello di inflazione mette a repentaglio la ripresa globale, che già procede a rilento. A pochi giorni dal vertice G20 di Brisbane, in calendario il 15 e 16 novembre, gli Stati Uniti puntano quindi il dito contro l’Europa: “L’economia globale non può prosperare appoggiandosi sugli Stati Uniti come importatore di ultima istanza e non può appoggiarsi sul fatto che gli Stati Uniti crescano abbastanza velocemente da controbilanciare la crescita debole di altre maggiori economie mondiali”, ha detto chiaro e tondo Lew. Mentre l’Fmi, nel documento che presenterà in Australia, invita l’Europa a continuare sulla strada delle riforme strutturali per alzare il potenziale di crescita ed evitare così di assestarsi su un andamento “mediocre”, fatto di crescita debole e rischi al ribasso.
“I recenti dati indicano una ripresa debole nell’area euro”, scrive l’istituto di Washington. Eurozona e Giappone rischiano un periodo di bassa crescita che potrebbe trasformarsi in stagnazione. A questo si aggiungono i rischi legati alla bassa inflazione. Promuovendo le recenti mosse della Bce, il Fmi torna a sottolineare che se il livello dei prezzi resterà al di sotto del target e le aspettative caleranno ulteriormente, Francoforte deve essere pronta a fare di più. Incluso l‘acquisto di titoli di Stato. Essenziale poi portare a termine le riforme strutturali e rilanciare gli investimenti pubblici.
La fotografia scattata dall’Fmi, che chiede politiche di bilancio equilibrate a sostegno della crescita, fa da sfondo alle critiche non velate degli Stati Uniti, che affidano a Lew un vero attacco all’Europa. “In breve, lo status quo delle politiche in Europa non ha centrato l’obiettivo comune del G20 per una crescita forte, sostenibile e bilanciata”, ha detto il segretario al Tesoro di Barack Obama. “La Bce ha deciso misure forti a sostegno dell’economia con una politica monetaria accomodante. Ma questo da solo non è stato sufficiente a riportare una crescita salutare. Una risoluta azione delle autorità nazionali e degli altri organismi europei è necessaria per ridurre il rischio che l’Europa scivoli in un più profondo rallentamento”.