La deputata di Forza Italia sta trattando con l'editore tedesco Gruner und Jahr per rilevare la sua quota nella G+J/Mondadori. Diventando così socia del Cavaliere. A ingolosire Santanchè è il mensile Focus, che deriva ancora la maggior parte dei ricavi dalle vendite e non dalla pubblicità
Soci in politica e presto soci anche in affari. Daniela Santanchè è pronta ad allearsi anche nel mondo editoriale con Silvio Berlusconi. La deputata di Forza Italia sta trattando con i tedeschi della Gruner und Jahr per rilevare il loro 50% nella joint venture paritetica con la Mondadori presieduta da Marina Berlusconi, figlia dell’ex premier. Dentro la G+J/Mondadori a fare gola all’onorevole c’è il mensile Focus, uno dei magazine che ha ancora alti livelli di diffusione nonostante la crisi dell’editoria italiana. Secondo i dati Ads, sommando le copie cartacee e quelle digitali le vendite del magazine hanno superato in agosto le 317mila copie, a cui si aggiungono poi quelle delle varie declinazioni come Focus Junior (85 mila copie), Focus Storia (78 mila copie) e i numeri speciali di Focus Extra e Focus Domande & Risposte. Il periodico diretto da Jacopo Loredan ha anche un altro atout: la maggior parte dei suoi ricavi arriva dalle vendite e non dalla pubblicità, che sulla carta stampata è ormai in contrazione da anni. Alla fine del 2013, secondo l’ultimo bilancio disponibile, Focus ha incassato oltre 9 milioni dalla diffusione e meno di due dalla pubblicità, su ricavi totali per 11,2 milioni di euro (in calo del 16,7% rispetto all’anno precedente). I ricavi diffusionali sono comunque diminuiti del 17% e quelli da abbonamenti del 4,6%, ma la raccolta ha perso un ben più sostanzioso 27,7 per cento.
In realtà, però, ad avvicinare anche nel business Santanché e la famiglia Berlusconi sono proprio i tedeschi della Gruner und Jahr, che da tempo stanno rivedendo la loro presenza all’estero per fare economie, soprattutto nei mercati maturi dell’Europa occidentale come l’Italia. Già un anno fa la casa editrice, che pubblica riviste tra cui il settimanale Stern, era data in uscita dal mercato tricolore. E adesso c’è stata un’accelerata, dopo che il gruppo tedesco Bertelsmann ha annunciato di volerne acquisire il restante 25,1% per concentrare le risorse nella trasformazione digitale della controllata di Amburgo. Del resto Bertelsmann, che possiede anche il gruppo radio-tv Rtl e ha una quota nell’editrice di libri Penguin Random House, risente in Germania della concorrenza dei connazionali della Axel Springer, che stanno investendo sia nell’editoria digitale sia in nuove piattaforme di e-commerce.
Andare via dall’Italia, in particolare, non è un grande sacrificio per Gruner und Jahr, poiché la joint venture con Mondadori ha chiuso il 2013 in rosso per 1,9 milioni di euro a fronte di un fatturato in calo del 23,4% per 23,5 milioni di euro. Alla G+J/Mondadori è stato tagliato anche il costo del personale, sia giornalistico sia grafico, aprendo uno stato di crisi che andrà avanti fino agli inizi del 2015. Il vuoto che lasceranno può riempirlo, appunto, Santanchè: dalla sua ha rapporti stretti con i Berlusconi e non rischia di creare situazioni di stallo in una società governata da due soci con lo stesso peso azionario. Inoltre l’imprenditrice, impegnata anche nel mondo della pubblicità, ha bisogno in questo periodo di dare sostanza al progetto della sua Visibilia Editore, prossima allo sbarco in Borsa. Attraverso l’integrazione con la società di comunicazione Pms, già quotata sul listino Aim, la Pitonessa porta infatti in Piazza Affari i tre periodici Ciak, VilleGiardini e Pc Professionale, ma per attirare investitori deve ampliare il portafoglio delle testate possedute. A questo punto, meglio se cogliendo al volo l’occasione di Focus, che può far felice tutti. I tedeschi ma anche e soprattutto il presidente Silvio Berlusconi.